Categoria: <span>Psicopatologia</span>

Il Protocollo EMDR

  • L’EMDR si basa sull’idea che i traumi non elaborati possano rimanere “bloccati” nel sistema nervoso, causando sintomi psicologici. I movimenti oculari e le stimolazioni bilaterali possono facilitare l’elaborazione di queste esperienze, simile ai processi di rielaborazione che avvengono durante il sonno REM. Studi neurobiologici suggeriscono che l’EMDR può modificare l’attività cerebrale, migliorando la regolazione emotiva e la resilienza.

 

Quali sono le 8 fasi della Tecnica EMDR

Le otto fasi della terapia EMDR sono:

  1. Rilevazione della storia e pianificazione del trattamento: In questa fase, il terapeuta raccoglie informazioni sulla storia del cliente e identifica i ricordi target.

  2. Preparazione: Il terapeuta spiega il processo della terapia EMDR, i termini e stabilisce le aspettative. Vengono affrontati tutti i dubbi e le domande del cliente e viene creato un ambiente sicuro.

  3. Valutazione: Il terapeuta esamina e valuta in modo approfondito i ricordi, i sentimenti, le convinzioni, ecc.

  4. Desensibilizzazione: Il terapeuta utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale per elaborare i ricordi.

  5. Installazione: Vengono installate credenze positive su di sé per sostituire le credenze e gli affetti negativi associati ai ricordi.

  6. Scansione corporea: Qualsiasi sintomo fisiologico residuo viene eliminato con un’ulteriore stimolazione bilaterale.

  7. Chiusura: Il cliente viene riportato a un equilibrio sicuro e tranquillo al termine della seduta.

  8. Rivalutazione: Il terapeuta verifica che tutti gli aspetti della memoria siano stati completamente elaborati.

per info e contatti: dr.mircoturco@gmail.com

 

Programma X – Un viaggio sconvolgente

Ho scritto questo libro perché sento il dovere di condividere la mia esperienza e mettere in guardia gli altri.

Sono stato trascinato in un mondo oscuro e pericoloso, dove l’occultismo e l’alta finanza si intrecciano per manipolare e sfruttare le persone vulnerabili.

Ho pagato un prezzo alto, sia fisicamente che mentalmente, e non voglio che altri facciano la stessa fine. Questo libro, che consegno ai lettori e alla scienza, è la mia testimonianza, un monito per chiunque possa trovarsi a vivere quello che ho vissuto. Spero che la mia storia possa essere d’aiuto a qualcuno” (Giorgio Vita)

“Programma X” è un’opera che narra di un’esperienza che, apparentemente, valica i confini della razionalità di cui è stato protagonista e testimone l’autore Giorgio Vita. Il racconto, riportato per scelta editoriale nella sua integra genuinità e autenticità, apre delle finestre verso la comprensione dell’incredibile, ignoto ed eccezionale, lavorìo della mente umana. Partendo dalla propria storia, l’autore delinea a chiari tratteggi la sua personalità la quale è il prodotto di un’equazione riportante la determinazione del “sé”, oggetto d’indagine e studi approfonditi da parte della filosofia, sociologia e psicologia. Molti punti del racconto dell’esperienza vissuta dall’autore di “Programma X” offrono delle prospettive che potrebbero essere lette ed identificate con l’aiuto e il supporto dato dalle teorie delle scienze umane: emergono, infatti, aspetti inerenti alle dinamiche del gruppo, al concetto di devianza sociologica, alla situazione psicologica del protagonista e, persino, a quelle che possono apparire come dinamiche settarie; il culmine del racconto è, infatti, il cosiddetto “rituale”, che relativamente alla narrazione associa a sé delle peculiarità che talvolta assumono dei caratteri che spaziano dal magico-paranormale all’improbabile o surreale. (dalla prefazione di Antonia Depalma)

L’editore: Caro lettore, siamo lieti di presentarti un singolare volume “Programma X” di Giorgio Vita. Il nostro autore ha deliberatamente (attraverso il suo flusso di coscienza) plasmato il suo libro come un enigma, un puzzle da comporre e un rebus da risolvere. Attraverso le pagine di questo libro, Vita ha intessuto un intrico di simboli, enigmi e riferimenti occulti, sul vissuto di qualcosa che esula da qualsiasi indagine razionale, creando una narrazione che sfida la logica del lettore. Tuttavia, Giorgio Vita ha fatto una scelta audace e inusuale: ha deciso di tralasciare all’interno del libro il rituale di cui è stato vittima. Questa omissione è il risultato di due motivi cruciali che l’autore ha voluto condividere con il suo pubblico.

Innanzitutto, Vita confessa di temere per la sua incolumità. Rivela l’esistenza di una misteriosa psico-setta dell’alta finanza, potentemente radicata in un’importante Capitale europea in cui lui ha vissuto per qualche tempo, e che potrebbe raggiungerlo per ostacolarlo o, peggio ancora, infliggere danni a lui e ai suoi cari.

Il suo timore è palpabile nelle pagine del libro che lo riguardano direttamente con il suo contributo, e ciò aggiunge un elemento di suspense e pericolo al già intrigante contesto psicologico, che non è fiction ma tracciato biografico ed autobiografico reale. In secondo luogo, l’autore ha espresso il desiderio di riservare il racconto del rituale per le presentazioni pubbliche del libro. Preferisce condividere questa parte fondamentale della sua esperienza di persona, nel contesto di eventi dedicati ai lettori più attenti e curiosi.

In questo modo, oltre a svelare il mistero, Giorgio Vita desidera instaurare un rapporto più intimo con il suo pubblico, creando un’esperienza unica e coinvolgente durante le presentazioni di “Programma X”.

A cura del Dr. Mirco Turco (Psicologo, Criminologo, Direttore Scientifico del Forensics Group e Criminal Meet, Direttore Editoriale di Obscura)

E con la consulenza della Dr.ssa Alessandra Abatelillo (Avvocato, Criminologa, Grafologa Socio del Forensics Group e membro di Criminal Meet)

Dr.ssa Federica Perrucci (Esperta in Analisi Comportamentale e membro di Criminal Meet)

 

INFO LINK

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/03/programma-x-di-giorgio-vita-cura-del.html

Obscura – Paranormal Crime

OBSCURA NUMERO 02 – PA R A N O R M A L C R I M E

C r i m i n o l o g i a d e l l ’ i n s o l i t o

Finalmente

Interventi di Mirco TURCO, Antonia DEPALMA, Mario CONTINO, Armando DE VINCENTIS, Francesco ESPOSITO, Elisa TRICARICO, Alessandra ABATELILLO

Affrontare il tema del paranormale è una scelta ardita e gravida di responsabilità, poiché ci troviamo di fronte a casi millenari, testimonianze misteriose e indagini avvolte nell’alone dell’incertezza. Il nuovo numero di Obscura n. 02 con il titolo PA R A N O R M A L C R I M E – C r i m i n o l o g i a  d e l l ’ i n s o l i t o, la nuova antologia di scritti su criminologia e noir, si lancia in un territorio inesplorato, dove la fede, le superstizioni e le convinzioni si intrecciano con fenomeni inspiegabili …

Chi è il Narcisista Patologico

Chi ama troppo sé stesso non può avere rivali!

Non occorre scomodare Shakespeare per comprendere che l’eccesso di “qualsiasi cosa” può essere un problema! D’altra parte, il concetto di salute mentale è sovente di tipo quantitativo. Tuttavia, distinguere quale sia la dose giusta, a volte, è complicato, proprio come nel caso del narcisismo. Potremmo anche dire che un minimo di narcisismo, quando coincide con l’autostima, è anche cosa auspicabile.

Alla fine degli anni Settanta, qualcuno sosteneva che la cultura del narcisismo avrebbe invaso le nostre vite, soprattutto in risposta ad una devozione servile al mondo digitale. Se aggiungiamo poi anche lo straripante impatto dei social, il risultato è alquanto scontato!

Il Time Magazine definisce la generazione del nuovo millennio come “generazione io, io, io”, ma basta saper osservare ed ascoltare per comprendere che molti giovani sono cresciuti e continuano a crescere con una arrogante pretesa di diventare famosi e ben pagati, senza alcun tipo di sforzo o impegno. Sono anche cresciuti e rinforzati con un pubblico virtuale che che è pronto a offrire gratificazioni immediate 24 su 24 e non stop! Questo è valido anche per gli adulti o per tutte quelle “bombe inesplose”…

Individui narcisisti e fortemente disturbati possono in verità avere un grande successo in certi ambienti lavorativi, così come negli affari, nella politica, nello sport; ma possiamo avere anche individui che si approcciano superficialmente ad una professione e che comunque ricercano e reclamano ugualmente l’applauso e la notorietà.

La caratteristica fondamentale di coloro che hanno un disturbo narcisistico di personalità, che rappresenta anche la loro tragedia, è l’incapacità di amare, nonostante atteggiamenti, promesse e parole. Questo accade perché l’individuo narcisista si accosta agli altri trattandoli come oggetti da usare o abbandonare a seconda dei bisogni. Sono quindi noncuranti dei sentimenti altrui!

Spesso, appaiono persone arroganti, presuntuose e vistose nei modi e negli atteggiamenti , poiché necessitano di una costante e ossessiva ammirazione.

I problemi subentrano quando smettete di ammirarli e soprattutto quando cominciate a “smascherarli”! Si apre in loro una ferita troppo grande che non riescono a gestire in modo normale o equilibrato. Di conseguenza, altri tratti diventeranno più vistosi e la forma diventerà anche più ingombrante: mancanza di rimorso, manipolazione interpersonale, rabbia, aggressività. Quest’ultima può esplodere, soprattutto nel tipo “grandioso/maligno”.

Livelli di aggressività elevati portano il narcisista ad assumere un comportamento distruttivo o a rovinare e appunto distruggere gli altri e ciò che gli altri hanno.

Il loro mondo interiore è pervaso dal vuoto e da una cronica invidia e tali individui sono incapaci di provare rimorso. Per certi versi, sono simili agli individui con disturbo antisociale di personalità.

Nonostante descrivere il disturbo narcisistico di personalità sia complesso e articolato, il DSM-5 fornisce alcuni criteri che possono fornire una vera e propria “guida”:

– senso grandioso di importanza;

– eccesso di fantasie di potere, fascino, bellezza;

– convinzione di essere “speciale” e/o unico;

– richieste di eccessiva ammirazione;

– senso di diritto ovvero irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o soddisfazione immediata;

– sfruttamento dei rapporti interpersonali;

– mancanza di empatia;

– invidia verso gli altri o crede che gli altri lo invidino;

– atteggiamenti arroganti, presuntuosi.

I Brillanti Scettici

I Brillanti scettici, conosciuti anche con il termine clinico “paranoidi”. Sono persone accurate, molto precise e attenti osservatori. Imparano con molta facilità e comprendono l’essenza delle cose.

Hanno un atteggiamento sospettoso, critico, improntato sul controllo, l’aggressività, la gelosia e l’elevata sensibilità.

Solitamente reagiscono con ira se sono colti alla sprovvista ed hanno una grande paura di essere feriti o rifiutati.

Se ti riconosci in questo breve profilo, ammetterai anche che hai imparato presto nella vita. Solitamente intorno ai 2 anni! I bisogni sono stati troppo spesso trascurati. Ad esempio, quando desideravi approvazione da parte dei genitori.

Nei confronti degli altri mantengono un atteggiamento distaccato. Spesso brillanti pensatori, possono essere dei dipendenti efficienti che si aspettano però la perfezione anche dagli altri.

Il problema principale dei Brillanti scettici è la fiducia.

Essi, infatti, devono imparare a fidarsi, smettendo di criticare. Hanno bisogno di sentirsi al sicuro e possono capire che si possono “alleggerire”, abbandonando il controllo spasmodico di ogni cosa.

Gli altri devono essere sicuri, prevedibili e devono supportarli, dando un senso di chiara e palese fiducia. La logica pervade le relazioni interpersonali dei paranoici. Il loro comportamento aggressivo, comunque, non è legato a nessuno in particolare, ma è un atteggiamento difensivo.

I Brillanti scettici possiedono tante risorse interiori e possono essere affidabili anche nelle situazioni critiche.

L’Ipnosi nei Disturbi d’Ansia

L’ansia può essere considerata un’attivazione psicofisiologica che eccede rispetto ai livelli richiesti dalla situazione, assumendo dimensioni sproporzionate e creando un disagio significativo nello stesso individuo. Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V) rientrano trai i Disturbi d’Ansia:

  • disturbo d’ansia di separazione
  • mutismo selettivo
  • fobia specifica
  • ansia sociale
  • disturbo di panico
  • agorafobia
  • disturbo d’ansia generalizzata
  • disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci
  • disturbo d’ansia dovuto ad una condizione medica
  • disturbo con ansia con altra specificazione
  • disturbo d’ansia senza specificazione

L’eziologia specifica dei disturbi d’ansia non è stata ancora ben identificata. Tuttavia, si può affermare che essa deriva da correlazioni genetiche e fattori temperamentali.

Sorvolando sui criteri diagnostici di ogni disturbo d’ansia, affrontati diversamente in altri articoli del presente blog, il trattamento indicato sembra essere quello che privilegia un approccio integrato (psicoterapia e farmacoterapia). L’utilizzo di soli farmaci potrebbe creare una dipendenza psicologica e aumentare la paura nell’individuo di non farcela in altro modo. L’ipnosi sembra utile per affrontare le problematiche ansiose agendo su più livelli:

 

  • modificazione dell’attivazione psicofisica
  • facilitazione del rilassamento
  • miglioramento della consapevolezza
  • promozione della vita emotiva
  • promozione del benessere

L’ipnosi, inoltre, può incidere sul piano cognitivo per individuare idee irrazionali e disfunzionali, attivando risorse personale e potenzialità per trovare nuove strategie di fronteggiamento e gestione dell’ansia, oltre che sul piano comportamentale. Il lavoro sulle emozioni è poi centrale per le persone con disturbo d’ansia e l’ipnosi, seguendo un approccio ericksoniano, diventa una “strada maestra”. Le tecniche ipnotiche, inoltre, consentono di dare collocazione, forma e colore alle varie sensazioni che vive la persona ansiosa, manipolandole e quindi modificandole strategicamente. In tal senso, l’ipnosi opera anche come desensibilizzazione.

L’ipnosi  può avere un impatto significativo sul benessere psicologico della persona e risulta molto utile (evidence based) per il trattamento dei disturbi d’ansia, soprattutto quando la persona mostra serie difficoltà nel rilassamento e nell’autoregolazione.

Le 10 caratteristiche di un Serial Killer

L’omicidio seriale non è un fenomeno moderno, né nasce con i crimini di Jack lo Squartatore. Per quanto possa essere poco accettabile o condivisibile, gli esseri umani hanno anche una natura violenta. Risultati di recenti indagini scientifiche suggeriscono addirittura un certo “gusto” verso forme di depravazione e crudeltà iscritte nel DNA come retaggio che risale sino ai primati. L’antropologo R. Wrangham dell’Harvard University dimostra che gli scimpanzè commettono regolarmente atti di tortura e crudeltà. Infatti, oltre a cacciare i membri vulnerabili della loro stessa specie, compiono azioni macabre: strappano la pelle, causano fratture alle ossa, bevono il sangue delle vittime. Gli atti di “scempio” criminale sono narrati dal mito greco sino ai cavalieri medievali. Di fatto, i serial killer sono sempre esistiti!

Definizione ufficiale di omicidio seriale: tre o più eventi distinti, commessi in tre o più località distinte, intervallati da un periodo di raffreddamento emozionale (Crime Classification Manual, FBI).

Quali sono le caratteristiche principali di un serial killer?

10 sarebbero le caratteristiche principali di un serial killer, almeno secondo quando stabilito dal FBI e dai suoi esperti:

1. Nella stragrande maggioranza dei casi , si tratta di bianchi, maschi e single.

2. In generale, sono intelligenti (quoziente intellettivo medio-alto).

3. Nonostante la loro intelligenza, non riescono bene a scuola e hanno una storia professionale irregolare.

4. Provengono da famiglie tendenzialmente disturbate. Generalmente, sono stati abbandonati dal padre e sono cresciuti in ambienti disgregati o dominati dalla madre.

5. Nelle loro famiglie si evidenziano problemi psichiatrici, comportamenti criminali e alcolismo.

6. Da bambini possono aver subito abusi, fisici, psicologici e sessuali.

7. Hanno, sovente, problemi con figure maschili autorevoli e sono ostili nei confronti delle donne.

8. Da bambini hanno manifestato problemi psicologici e comportamentali.

9. Possono manifestare tendenze suicide soprattutto da adolescenti, a causa del loro rifiuto e odio per il mondo.

10. Manifestano un precoce interesse verso forme di sessualità deviata.

Tali caratteristiche sono state desunte dall’esame di trentasei criminali (FBI, 1984). Si ritiene che l’elenco non sia esaustivo, ma in ogni caso, non è affatto rassicurante!

Che cos’è la Psicopatia?

Oltre all’incapacità di amare, lo psicopatico dimostra sempre una generale povertà emotiva.Sebbene capiti che qualche volta si agiti, abbia accessi di ira, si entusiasmi, scoppi a piangere o si apra in discorsi profondi conditi di parole addolorate sulle sue disgrazie e follie, ad osservarlo attentamente ci si accorge che quella a cui siamo assistendo è più una prontezza di espressione che una forza di sentimento”. (Hervey Cleckley in The Mask of Sanity)

Il Disturbo Psicopatico (psicopatia) si caratterizza da una serie di comportamenti antisociali che iniziano durante l’infanzia. Si caratterizza per una serie di fattori interpersonali, affettivi e comportamentali specifici:

  • Loquacità/fascino superficiale: lo psicopatico è spesso un conversatore divertente e piacevole.

  • Senso grandioso del Sè: la psicopatia è caratterizzata da un’opinione elevata del proprio valore e delle proprie caratteristiche.

  • Bisogno di stimoli/propensione alla noia: lo psicopatico si annoia rapidamente e tende a ricercare la ri-attivazione comportamentale o emotiva assumendo proprio comportamenti a rischio.

  • Menzogna patologica: possiede una notevole prontezza ed abilità nel mentire.

  • Manipolatorietà: può far uso della frode per truffare, ingannare o manipolare gli altri, con la finalità di raggiungere uno scopo personale.

  • Assenza di rimorso/senso di colpa: nella psicopatia ritroviamo assenza di preoccupazione per le conseguenze negative delle proprie azioni.

  • Affettività superficiale: le emozioni sono spesso teatrali, superficiali e di breve durata con assenza di empatia.

  • Deficit del controllo comportamentale: lo psicopatico può essere collerico o irritabile, oltre che rispondere alla frustrazione con comportamenti aggressivi verbalmente o condotte violente.

  • Impulsività: nella psicopatia può essere presente la carenza di riflessione, pianificazione e premeditazione.

Gli schemi cognitivi di uno psicopatico sono spesso rigidi e inflessibili. Lo psicopatico si considera forte e autonomo, mentre l’altro è percepito debole, sfruttabile e manipolabile. Si riscontra, come nucleo centrale, un deficit dell’empatia.



I
n generale, gli psicopatici non mostrano preoccupazione riguardo gli effetti che le loro cattive azioni possono avere sugli altri, o addirittura su loro stessi. Spesso commettono crimini impulsivi e non pianificati, persino quando la probabilità di essere scoperti e puniti sono elevate. Alla base di tali comportamenti sembrerebbe esserci un’incapacità di apprendere informazioni associate alle punizioni e di rispondere in maniera appropriata ad esse.

Di solito, gli psicopatici non hanno uno schema di pensiero che agisce in base a un ragionamento di tipo causa-effetto, ma pensano solo “Lo faccio perché mi va di farlo”. Ciò dimostra che devono necessariamente raggiungere una soddisfazione immediata. Potrebbero essere persone che vivono “alla giornata”, cambiando frequentemente i loro piani. Agiscono seguendo gli impulsi e hanno un’elevata reattività nei confronti di tutto ciò che percepiscono come insulto e offesa, anche se minime.

Una valutazione approfondita della Psicopatia dovrebbe riguardare i seguenti aspetti.

Fattore 1: narcisismo aggressivo

  • Fascino superficiale;
  • Senso di sé grandioso;
  • Menzogna patologica;
  • Impostore/manipolativo;
  • Assenza di rimorso o senso di colpa;
  • Affettività superficiale;
  • Mancanza di empatia;
  • Mancanza di accettazione della responsabilità per le proprie azioni.

Fattore 2: stile di vita socialmente deviante

  • Bisogno di stimoli / propensione alla noia;
  • Stile di vita parassitario;
  • Scarso controllo comportamentale;
  • Promiscuità nel comportamento sessuale;
  • Mancanza di obiettivi realistici / a lungo termine;
  • Impulsività;
  • Irresponsabilità;
  • Delinquenza minorile;
  • Problemi comportamentali precoci;
  • Revoca della libertà condizionale;
  • Molte relazioni coniugali a breve termine;
  • Versatilità criminale.

In verità, la presenza della maggior parte di tali caratteristiche la riscontriamo nei serial killer; in altri casi potrebbe emergere la componente narcisistica. Alcuni psicopatici potrebbero, attraverso l’omicidio, cercare di contrastare un profondo vuoto interiore, raggiungendo una sorta di fama e soddisfacendo, appunto, la componente di narcisismo patologico.

La maggior parte degli psicopatici manifesta gravi problemi comportamentali già durante il periodo evolutivo. Possiamo trovare, infatti , oltre alla menzogna e alla propensione all’inganno, furti, atti vandalici, bullismo, …

Molti psicopatici hanno vissuto in ambienti multiproblematici manifestando quasi tutti tali comportamenti e per un tempo prolungato. La crudeltà precoce nei confronti degli animali appare un denominatore comune e rappresenta un segno di gravi problemi emotivi che già da solo, dovrebbe essere oggetto di attenzione!

Mirco Turco - Ipnosi

IPNOSI: Guida Pratica

L’Ipnosi non è:

-Una forma di manipolazione mentale
-Uno stato di sonno profondo
-Una forma di persuasione
-Uno stato di completa impotenza

L’Ipnosi è:

-UNO STATO NATURALE
-UNA STRATEGIA PER MOBILITARE LE RISORSE INCONSCE
-UNA FORMA ELETTIVA DI COMUNICAZIONE

-La maggioranza delle persone può essere ipnotizzata.
-Indipendentemente dalle applicazioni, l’ipnosi è rigenerante.
-La persona non può rimanere “intrappolata” nello stato di ipnosi.
-La persona non perde coscienza.
Utilità e Applicazioni.
-La maggior parte dei disturbi psicosomatici  (Disturbi della pelle, Algie, Gastriti, …)
-Stress e Ansia
-Paure, panico, fobie
-Disturbi nella sfera alimentare
-Stati depressivi
-Comportamenti viziosi (fumo, alcool, iperfagia, diete, …)
-L’ipnosi si utilizza anche in ambito medico
Come funziona?
L’Ipnosi può essere indotta attraverso un progressivo stato di rilassamento. Solitamente, la persona è comodamente seduta su una poltrona. Può avvenire però anche in modo “dinamico”, in una posizione “ortostatica” (in piedi).
Durata:
La durata è variabile (da pochi minuti ad ore). OGNUNO DI NOI HA UNA SUA PERSONALE SUSCETTIBILITA’ IPNOTICA
Teorie di riferimento:
-Alterazione della coscienza (senso di irrealtà, percezioni strane, pesantezza e/o leggerezza, …)
-Teoria Socio-cognitiva (rapporto tra ruoli)
-Teoria della Relazione arcaica (modalità paterne-materne)
-Teoria Neurobiologica (modificazioni)
  • Ogni 90 m circa abbiamo un calo dell’attenzione e tendiamo a sviluppare dei fenomeni ipnotici spontanei … In quei momenti la mente divaga, fantastica, si “svuota” …
Segni esteriori:
1Sospensione della mobilità
2Movimenti riflessi
3Prevalenza di movimenti del lato non dominante del corpo
4Barcollamento
5Catalessia
6Riduzione tono muscolare
7Arrossamento tessuti
8Maggiore visibilità vene
9Contrazioni
10Cedimenti delle ginocchia
11Reclinamento della testa
12Atonia e inespressività del volto
13Impallidimento
14Attenuazione pieghe del volto
15Simmetria
16Broncio
17Decontrazione della mascella
18Schiudersi delle labbra
19Tremolii e tic alle labbra
20Assenza o attenuazione reazioni d’allarme
21Vibrazione palpebre
22Riduzione drastica deglutizione
Indici al risveglio:
-Disorientamento
-Difficoltà di equilibrio
-Passività
-Sonnolenza
-Confusione
-Alterazione senso del tempo
-Esperienze riferite alterazione coscienza
Facciamo chiarezza. Che cos’è quindi l’Ipnosi?
Lo stato ipnotico è una realtà neurofisiologica che non può essere ottenuta nè con l’immaginazione guidata nè tanto meno con la simulazione controllata. I dati raccolti derivano da osservazioni umane, strumentali indirette (EEG), e strumentali dirette (neuro- imaging, PET, risonanza magnetica, ecc.). L’ipnosi può essere considerato “uno stato” particolare, esclusivo e profondo di relazione. L’ipnosi è una forma elettiva di comunicazione e interazione e consente un più facile “accesso” all’inconscio della persona.
Cosa accade durante l’Ipnosi?
“In quei momenti le persone (…) tendono a fissare lo sguardo (…) possono chiudere gli occhi, immobilizzare il corpo, reprimere certi riflessi e sembrano momentaneamente dimentiche di tutto ciò che le circonda, sino a quando non abbiano completato la loro ricerca interiore” (M. Erickson)
Durante la fase induttiva si verifica un cambiamento dello stato di coscienza. Si riscontrano variazioni sull’elettroencefalogramma. Si ha un rallentamento ed una variazione di altre attività (respiro, pulsazioni cardiache, …). In generale, in base alla “profondità della trance”, si possono distinguere:
1. stati ipnoidi (pesantezza, rilassamento, chiusura delle palpebre);
2. trance leggera (catalessi);
3. trance media (amnesie, anestesie, …);
4. trance profonda (amnesia e anestesia completa, sonnambulismo, allucinazioni).
Fenomeni riscontrabili:
regressione o avanzamento di età; amnesia; analgesia; anestesia; comportamento automatico; dissociazione; catalessi; allucinazioni; ipermnesia; risposte ideomotorie e/o ideosensorie; distorsione del tempo; …
Eventuali difficoltà:
Le difficoltà che si possono riscontrare nell’applicare l’ipnosi possono essere svariate, ma sovente, sono legate al rapporto tra ipnotista e ipnotizzato. In genere, infatti, tutti siamo ipnotizzabili, pur se si registra una percentuale di soggetti resistenti. Altre difficoltà sono legate alla personalità del soggetto che si intende ipnotizzare e/o all’eventuale presenza di psicopatologie conclamate di tipo psicotico (pur se esistono ricerche sull’ipnosi applicata con soggetti schizofrenici).  L’alterazione dovuta a sostanze psicotrope è, inoltre, quasi sempre incompatibile con la tecnica ipnotica.
!!! In ogni caso, affidati sempre ad uno specialista del settore (Psicologo o Medico).

Paura dei Temporali? Prova con l’Ipnosi

La paura intensa dei temporali è una paura abbastanza diffusa, indipendentemente dall’età o dall’ambiente di provenienza.

Si parla di Ceraunofobia, paura dei fulmini e di Brontofobia, ovvero paura dei tuoni. Sovente, la persona è in preda ad un vero e proprio attacco di ansia, che sfocia in un vero panico, caratterizzato da tachicardia, sudorazione eccessiva, nausea, vomito, sino a tremori. Tale fobia, può essere sostanzialmente invalidante per la persona e quindi, non è da sottovalutare.

Nonostante possa essere un’esperienza comune soprattutto quando si è bambini, sovente, si manifesta anche in età adulta e crea, oltre all’evidente disagio, anche un vissuto di vergogna. È importante, quindi, fare chiarezza e dare opportuni suggerimenti per comprenderla, affrontarla e gestirla. Ancora una volta, l’ipnosi può essere uno strumento strategico, oltre ad altri approcci (terapia cognitivo-comportamentale ad esempio).

Un primo “approccio razionale” potrebbe già essere utile. Ovvero, sin da subito, suggerirei alla persona con tale fobia di informarsi maggiormente sulla natura dei temporali. Fare una vera e propria ricerca scientifica ha lo scopo è di appurare che, in realtà, è raro che un temporale possa essere particolarmente pericoloso per l’individuo.

Accade però, come nel resto delle fobie, che la razionalità aiuti relativamente! Cercare rassicurazione e supporto da qualcuno (un familiare, ad esempio) è una delle prime soluzioni più ricercate, ma potrebbe essere solo un “tamponamento” parziale del problema. È da considerare, inoltre, che la “paura per i rumori forti e improvvisi” è una delle paure più ancestrali!

Attraverso l’ipnosi si può “sciogliere” strategicamente tale fobia, eliminando, ad esempio, la causa scatenante e/o creando nuove associazioni e quindi condizionamenti.

Solitamente, l’approccio ipnotico è dunque pratico e pragmatico, ma parallelamente, (a seconda della persona) suggerisco anche “una riflessione” sugli aspetti simbolici e/o sulle immagini archetipiche, che potrebbero contenere verità interessanti, risuonanti e illuminanti …

Il tuono, ad esempio, ci rimanda ad una manifestazione degli dei più temuti (Thor, Zeus, Indra, Baal, …) e può essere considerato espressione di collera. Si narra, che Prajapati, il padre cosmico, istruì la sua discendenza servendosi di tre boati identici che dei, uomini e demoni interpretarono in maniera diversa in relazione alla loro natura. “Domandatevi” udirono gli dei indisciplinati; “Date” disse il tuono agli uomini avidi; “Siate compassionevoli” ordinò ai crudeli demoni.

Il tuono, nel Grande Libro dei Mutamenti (I Ching) rappresenta un grande shock fisico o psicologico, ma anche qualcosa che stimola la riflessione e l’introspezione. Il tuono evoca il solenne brontolio della psiche, un boato che risveglia la nostra attenzione, ma è anche sinonimo di liberazione e movimento. Talune volte, rappresenta, invece, una “involuzione” a livello psichico.

Tutto ciò che è “tuonante” trascende il normale rumore dell’esistenza e scuote la nostra memoria, proprio come gli zoccoli che rimbombano, i cannoni di guerra, gli applausi scoscianti …

Anche il fulmine ha la sua valenza simbolica e ancestrale. È qualcosa di rapido che colpisce, presagio di un “brutto tempo”, ma al contempo, può anche essere illuminazione, insight, idee nuove che balenano.

Lo sciamanesimo conosce “l’esperienza mistica del lampo” che mette in contatto con l’inconscio e apre le porte del regno psichico della chiaroveggenza. Il lampo è un avvertimento ed è la natura che si fa strada dentro di noi …

Un tale approccio, oltre ad essere notevolmente affascinante e persuasivo, diventa, in taluni casi, molto strategico. Sicuramente, attraverso l’ipnosi e il linguaggio ipnotico, si possono utilizzare anche metafore, parole, immagini e frasi che sottolineano proprio tale simbolismo, “scuotendo” l’inconscio della persona. Parallelamente, si agirà associando al temporale, nuovi rumori, melodie, suoni, luci ed altri stimoli rilassanti o tranquillizzanti …

 

Cfr. Il Libro dei Simboli. Riflessioni sulle immagini archetipiche. The Archive for research in achetypal symbolism. Taschen ed.

Realtà Virtuale tra Neuroscienze e Psiche

Negli ultimi anni, la realtà virtuale (VR) ha guadagnato un ruolo di rilievo nelle neuroscienze, trasformandosi da semplice …

Ipnosi MIND

Partiamo da … che cosa non è l’ipnosi. L’Ipnosi non è: – Una forma di manipolazione mentale. – Uno …

L’esperienza fuori dal corpo (OBE)

L’esperienza fuori dal corpo (OBE): una finestra sulla natura della coscienza Le esperienze fuori dal corpo (OBE, dall’inglese …