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Le 10 caratteristiche di un Serial Killer

L’omicidio seriale non è un fenomeno moderno, né nasce con i crimini di Jack lo Squartatore. Per quanto possa essere poco accettabile o condivisibile, gli esseri umani hanno anche una natura violenta. Risultati di recenti indagini scientifiche suggeriscono addirittura un certo “gusto” verso forme di depravazione e crudeltà iscritte nel DNA come retaggio che risale sino ai primati. L’antropologo R. Wrangham dell’Harvard University dimostra che gli scimpanzè commettono regolarmente atti di tortura e crudeltà. Infatti, oltre a cacciare i membri vulnerabili della loro stessa specie, compiono azioni macabre: strappano la pelle, causano fratture alle ossa, bevono il sangue delle vittime. Gli atti di “scempio” criminale sono narrati dal mito greco sino ai cavalieri medievali. Di fatto, i serial killer sono sempre esistiti!

Definizione ufficiale di omicidio seriale: tre o più eventi distinti, commessi in tre o più località distinte, intervallati da un periodo di raffreddamento emozionale (Crime Classification Manual, FBI).

Quali sono le caratteristiche principali di un serial killer?

10 sarebbero le caratteristiche principali di un serial killer, almeno secondo quando stabilito dal FBI e dai suoi esperti:

1. Nella stragrande maggioranza dei casi , si tratta di bianchi, maschi e single.

2. In generale, sono intelligenti (quoziente intellettivo medio-alto).

3. Nonostante la loro intelligenza, non riescono bene a scuola e hanno una storia professionale irregolare.

4. Provengono da famiglie tendenzialmente disturbate. Generalmente, sono stati abbandonati dal padre e sono cresciuti in ambienti disgregati o dominati dalla madre.

5. Nelle loro famiglie si evidenziano problemi psichiatrici, comportamenti criminali e alcolismo.

6. Da bambini possono aver subito abusi, fisici, psicologici e sessuali.

7. Hanno, sovente, problemi con figure maschili autorevoli e sono ostili nei confronti delle donne.

8. Da bambini hanno manifestato problemi psicologici e comportamentali.

9. Possono manifestare tendenze suicide soprattutto da adolescenti, a causa del loro rifiuto e odio per il mondo.

10. Manifestano un precoce interesse verso forme di sessualità deviata.

Tali caratteristiche sono state desunte dall’esame di trentasei criminali (FBI, 1984). Si ritiene che l’elenco non sia esaustivo, ma in ogni caso, non è affatto rassicurante!

Chi è il Profiler

Chi è il PROFILER.

 

Il Profiler è un professionista speciale, come direbbe Picozzi, ed è immerso in un mondo sostanzialmente articolato, ricco di sfumature e risonanti risvolti. Naviga in un mare complesso, poiché si occupa di comportamento umano e di comportamento criminale.

Oggi, più che mai, è necessario fare chiarezza, soprattutto considerando il proliferare di corsi e pseudoformazione nel settore criminologico ed investigativo.

Studiare criminologia applicata e diventare dei professionisti del settore non è “questione di seminari formativi”, ma è “questione di una vita” … Studiare e conoscere le dinamiche criminali, gli aspetti psicopatologici, le sfaccettature dei reati non può essere solo una passione. È questione di studio e applicazione costante!

Per diventare profiler occorre, in primis, una laurea specifica (discipline psicologiche e medico-psichiatriche). Successivamente, un perfezionamento e/o specializzazione in alcuni settori. Il profiler deve avere una conoscenza vasta ed “enciclopedica”.

L’Edipo re di Sofocle appare, senza dubbio, la narrazione di uno dei più perfetti dei delitti … e rappresenta, al contempo, un esempio calzante della “sorte di un investigatore moderno” e anche di un profiler. L’investigatore, infatti, ignora di stare cercando se stesso e la sua missione di ridare ordine ad un mondo sconvolto da crimini, si scontra con il sacrificio di farsi carico di alcune colpe (parricidio e incesto), sopportando la dolorosa esperienza dell’esilio. Il profiler ha dunque una “vocazione tragica”.

Senza dubbio, oltre a tali sfumature suggestive di una professione affascinante, il profiler deve essere anzitutto un conoscitore appassionato di “storia del crimine” e delle vere basi criminologiche, che vanno dalla fisiognomica, alla frenologia, all’antropologia di Lombroso, sino alle prime classificazioni di Kretshmer. Ma è nel Giulio Cesare di Shakespeare che troviamo già un primo riferimento al profiling: “Quel Cassio ha un aspetto magro e famelico; pensa troppo; di rado sorride: tali uomini sono pericolosi, non hanno mai l’animo tranquillo …”

In verità, attività di profiling, probabilmente, sono insite nella natura umana. Molte persone e noi stessi processiamo informazioni ed elaboriamo profili. “ … Papà, tu sei molto fisico e deciso … ogni tanto fai quegli occhi così … fai paura …”. Così, si esprimeva mia figlia Greta, quando aveva 7 anni!

Il primo grande successo di profiling è senza dubbio quello che vedrà la cattura di George Meteski, il 20 gennaio 1957, grazie proprio al profilo redatto da Brussel.

“L’attentatore è un maschio. Storicamente i dinamitardi sono maschi. Egli ha motivi di rivendicazione nei confronti dell’azienda Con Edison. Egli crede di essere stato danneggiato dalla compagnia ed è in cerca di vendetta (lettere minatorie); l’attentatore è un classico esempio di paranoide; ha circa 50 anni (la paranoia ha un esordio intorno ai 35 ed egli è attivo da 16 anni); l’attentatore è ben curato, meticoloso; è ipersensibile alla critica; è sufficientemente istruito; ha un irrisolto complesso edipico (forma fallica degli ordigni; forma lettera W curata evoca i seni femminili) … quando lo catturerete vestirà elegante, probabilmente in doppio petto!!!”

Dal 1970 in poi, il profiling diviene oggetto di osservazione e studio, tanto che L’FBI crea il programma di profilo criminale e nasce il Centro di Psicologia Criminale Applicata: 1972: Behavioral Science Unit (BSU); 1976: Ressler e Douglas (studiano i Serial killer); 1992: Crime Classification Manual.

PROFILING significa profilo, ovvero chiara e breve biografia che descrive le caratteristiche più salienti di un soggetto. Nel gergo, spesso, si usano: Criminal Profiling, Behavior Profiling, Criminal Personality Profiling, Criminal Investigative Analysis, Forensic Profiling, Psychological Profili.

Assunto principale del profiling:

  1. L’offender durante l’esecuzione di un crimine esibisce un determinato modello di comportamento.
  2. Il modello di comportamento lascia delle tracce.
  3. L’individuazione e lo studio di quel modello permette di inferire alcune caratteristiche bio-psicologiche dell’autore del crimine.
  4. Nella suspect-list alcuni soggetti presenteranno tali caratteristiche e saranno oggetto di ulteriore attenzione.

 

Un profiler deve “studiare bene” le azioni criminali, ma soprattutto ciò che c’è dietro. Non è un caso che si parli anche di Analisi Comportamentale.

Un profiler deve conoscere anche tutto ciò che riguarda una scena del crimine. Una scena del crimine è un luogo in cui è avvenuto almeno un fatto criminoso e dove in spazi e tempi specifici e definiti, più attori si trovano coinvolti in determinate dinamiche mosse da almeno una motivazione. Essa comprende l’area nella quale possono essere recuperate alcune prove da parte della polizia scientifica e dagli scienziati forensi. (Turco, Lodeserto, Bruscella, 2016).

Deve essere necessariamente anche un esperto di comunicazione ed interrogatorio. Tecniche, procedure, metodi e tecnologie possono essere di supporto in tale aspetto. Deve, quindi, possedere una certa flessibilità cognitiva e apertura mentale. L’intelligenza relazionale ed emotiva diventano prerequisiti strategici.

Un profiler è anche un esperto di vittimologia.

La vittimologia riguarda lo studio completo e la ricostruzione della storia della vittima, che include lo stile di vita, i tratti di personalità, l’occupazione, … Domande essenziali sono: Perché la vittima è divenuta bersaglio dell’offender? Come è stata scelta la vittima? In quale mondo l’offender si è avvicinato alla vittima? Quale è stata la reazione della vittima? Ricordiamo che la vittimologia è una disciplina specifica. In tale ambito, occorre anche molta preparazione in caso di morte sospetta, Equivocal Death.

Il profiler è anche un esperto di sicurezza, poiché il suo scopo è anche far vivere la gente senza preoccupazioni, attenta e senza che la paura condizioni …

 

LO STUDIO DEL CRIMINE COMINCIA CON LA CONOSCENZA DI SE STESSI …

(H. Miller)

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