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Spesso: 3 punti
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Che cos’è l’enneagramma.
La maggior parte delle persone è interessata e normalmente attratta a conoscere meglio la propria personalità. Comprendere meglio se stessi è una tappa più o meno obbligata ma non sempre lineare, chiara, risonante. In altre situazioni, siamo solo convinti di “essere fatti” in un certo modo, in altre ancora, non siamo affatto consapevoli.
Qualsiasi sia il nostro livello di conoscenza della nostra personalità, esiste un insegnamento molto antico che descrive analiticamente 9 tipi di personalità (Enneagramma) e analizza il rapporto tra loro, fornendo anche spunti di riflessione importantissimi per lo sviluppo personale.
L’enneagramma (ennea, nove e gramma, segno) è un sistema molto articolato e strategicamente affascinante che trae la sua origine al sufismo, al misticismo e alle teorie di Gurdjieff. Ad esso, si sono succeduti nel tempo, altri studi e approfondimenti psicologici che hanno reso questo sistema ancora più rilevante in termini di conoscenza ed esplorazione della personalità.
L’enneagramma identifica 9 caratteristiche emotive principali:
1. Ira
2. Superbia
3. Frode
4. Invidia
5. Avarizia
6. Paura
7. Gola
8. Lussuria
9. Accidia
Come intuibile, tali caratteristiche sono parallele ai sette peccati capitali, oltre a frode e paura. La struttura dell’enneagramma è una stella a 9 punte e trae le leggi fondamentali dalla mistica. Il triangolo interno descrive 3 preoccupazioni mentali principali:
L’immagine (punto 3); La paura (punto 6); L’autoesclusione (punto 9).
I 9 Tipi di personalità.
Alle 3 preoccupazioni mentali corrispondono altrettante emozioni. L’insieme di tali preoccupazioni determina 9 tipi psicologici.
1. Il perfezionista: critico verso se stesso e gli altri. Cerca sempre il modo giusto di fare le cose. Si sente etnicamente superiore. Tende a procrastinare per paura di sbagliare. Fa uso spesso di parole quali “si deve”, “bisogna”.
2. Il donatore: chiede sempre approvazione e ricerca affetto. Vuole ottenere amore e riconoscimento rendendosi utile e indispensabile. Si muove per soddisfare l’altro in modo manipolatori. Sa mostrare diversi sé a seconda della persona. Aggressivo e seduttivo.
3. L’esecutore: vuole essere amato attraverso i fatti e i risultati, appare sempre competitivo. Maestro dell’ apparenza, personalità Tipo A, confonde il sé con l’immagine professionale. È ossessionato dalla propria immagine di vincitore è lotta per la posizione sociale.
4. Il romantico-tragico: attratto dall’irraggiungibile, non è mai nel momento presente. Appare tragico e melanconico, dotato di temperamento artistico. Sono devoti alle passioni ma si bloccano per un amore perduto o lontano, per un lutto.
5. L’osservatore: mantiene una distanza emotiva dagli altri è non si fa coinvolgere. Distaccato dalle cose, dai sentimenti, dalle persone. Possono ricoprire posizioni decisionali e suddividono i doveri in scomparti.
6. Lo scettico leale: indeciso, timoroso, procrastinatore, ha paura di agire. Appare ligio, non autoritario, sposa cause perse. Può essere un tipo civico o può reagire alla paura con l’aggressività. Possono essere amici fidati, ottimi giocatori di una squadra.
7. L’epicureo: eterno fanciullo, avventuriere, edonista. Mantiene tutte le possibilità aperte, di buon umore e stimolante compagnia. Ottimi teorici, spesso scrittori, autori, progettisti.
8. Il capo: protettivo, combattivo, manifesta apertamente rabbia e forza, lotta anche per gli altri ma può vivere in modo smisurato.
9. Il mediatore: ambiguo, considera i diversi punti di vista, sostituisce ai propri bisogni quelli degli altri. Tende a narcotizzarsi, sempre consenziente ed esprime la rabbia in modo indiretto. Possono essere ottimi consiglieri e negoziatori.
Aspetti diagnostici.
L’enneagramma può anche essere considerato in rapporto ad un versante diagnostico, con riferimento al DSM, Diagnostic and Statistic Manual. Molto interessanti, ovviamente, le interrelazioni che possono derivarne.
Tipo Uno: ossessivo/coatto
Tipo Due: istrionico. Dipendente
Tipo Tre: personalità Tipo A
Tipo Quattro: depresso. Disturbi bipolari
Tipo Cinque: schizoide
Tipo Sei: paranoide
Tipo Sette: narcisisistico
Tipo Otto: sociopatico
Tipo Nove: passivo-aggressivo
L’enneagramma non si ferma qui. Per ogni Tipo esistono molte altre caratteristiche “identificative” e riflessioni circa i vissuti, le esperienze, le percezioni del mondo, la storia personale. Inoltre, molto rilevanti risultano anche le relazioni tra tipologie a seconda di una situazione normale, stressante o di sicurezza.
Invito a contattarmi per ulteriori approfondimenti e dettagli o per scoprire, attraverso apposito Test, la tipologia di appartenenza.
Dopo circa 10 anni di studi e ricerche specialistiche (Turco, 2004, 2006, 2007, 2010, 2012), di risoluzioni, di cattive abitudini perse, di mondi svelati ed illuminanti risultati, potremmo definire, finalmente, un repertorio comportamentale del procrastinatore, ovvero di colui che, per motivi razionali o inconsci, tende sempre o quasi sempre a rimandare.
Procrastinare è soprattutto un’abitudine “difettosa”, a volte, uno stile di vita, un modo per raggirarsi e/o raggirare ma anche un mistero, un’irrazionale modalità di complicarsi l’esistenza e quella degli altri.
Se da un lato esistono degli interventi di tipo clinico e terapeutico per affrontare la procrastinazione quando cela conflitti profondi, nella stragrande maggioranza dei casi, risultano pragmatici interventi e guide per ristrutturare le convinzioni limitanti e per “imparare” a decidere (Turco, 2012).
Il procrastinatore “filosofeggia” sulla constatazione che anche il non decidere è una decisione ma è una decisione improduttiva e distruttiva. Esistono casi di studenti perenni, di gente che sosta negli spazi universitari, negli atenei, nei luoghi alimentatori di speranze. Ma per affrontare la procrastinazione la speranza non serve, occorre fare banalmente qualcosa di diverso. Perché?
Perchè se si fanno sempre le stesse cose, si finisce per ottenere sempre gli stessi risultati! In realtà, il procrastinatore, come spesso sostenuto, ha un cattivo rapporto con il tempo (Turco, 2006). Il punto di partenza diventa proprio questo. Occorre comprendere che il futuro è illusione. Il futuro, in termini di tempo, non esiste, perché quando arriverà costituirà il presente. Il passato? E’ passato!
Vivere il presente è la prima strategia da seguire. Basta cominciare. Di seguito, vengono indicati gli atteggiamenti e i comportamenti “tipici” di un procrastinatore. La lista serve per aumentare la consapevolezza e per favorire l’accettazione.
– Rimando una decisione, un comportamento o un compito.
– Avverto che il rimandare una decisione o un compito non è produttivo.
– Ho un cattivo rapporto con il tempo.
– Ritengo di essere perfezionista.
– Penso di essere un perfezionista per timore di fallire.
– La mia autostima è un pò labile o bassa.
– Penso di essere un tipo ansioso.
– Mi rendo conto che altri significativi (genitori, parenti, …) intorno a me, hanno la mia stessa cattiva abitudine.
– Ritengo di razionalizzare eccessivamente le cose.
– I miei obiettivi sono a lungo termine.
– Mi ritengo logorroico o comunque mi perdo, in alcune occasioni, in discussioni ricche di particolari inutili o poco rilevanti.
– E’ molto importante il giudizio altrui.
– Mi ritengo permaloso.
– Attribuisco i risultati a fattori esterni, poco controllabili.
– Mi rendo conto che l’analisi dei rischi che faccio prima di prendere una decisione o prima di fare qualcosa è troppo macchinosa.
– Mi capita di fare una valutazione degli esiti tendenzialmente catastrofica o molto negativa.
– Gli obiettivi che mi fisso sono irrealistici.
– Assumo un pensiero “tutto o nulla” o le cose per me sono “bianche o nere”.
– Distraibilità e scarsa concentrazione possono riguardarmi.
– Mostro difficoltà nella scaletta delle priorità.
– L’appoggio e il sostegno altrui diventano essenziali per la mia vita.
– Ritengo di essere poco autonomo.
– Sono assalito da un’eccessiva auto-critica.
– Sperimento un senso di vergogna.
– Prima di decidere o di fare qualcosa, cerco molte alternative.
– …
La lista serve anche come spunto di riflessione, come base per affrontare e risolvere le mille peculiarità del procrastinatore.
Bibliografia essenziale.
Turco M. (2004). Procrastinazione Universitaria e Disorientamento Personale. Clinamen, Firenze. Turco M. (2006). Affrontare la Procrastinazione. Opsonline, Roma.
Turco M. (2006). Procrastinazione, Gestione del Tempo e Perfezionismo. Opsonline, Roma.
Turco M. (2006). La procrastinazione: una problematica complessa. Opsonline, Roma.
Turco M. (2007). Misurare la Procrastinazione. Opsonline, Roma.
Turco M. (2010). Procrastinazione: un fenomeno ancora sconosciuto. Rivista Ordine Psicologi regione Puglia, dicembre 2010.
Turco M. (2010). Procrastinazione: le prime ricerche in Italia. Opsonline, Roma.
Turco M. (2012). Il domani è mai: 29 modi per smettere di rimandare. Maremmi Ed., Firenze. www.mircoturco.it
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