Tag: <span>antistress</span>

RELAX 4X4

Ti propongo questo breve esercizio di rilassamento. Prenditi pochi istanti e siediti comodamente. Cerca di isolarti per qualche minuto e goditi il tuo relax … Puoi ripetere l’esercizio quando vuoi, più volte al giorno o semplicemente quando avverti una certa tensione o un po’ di stress …

non_aspettare_mirco_turco

MINDFULNESS IN AZIENDA

Essere consapevoli, anzi, essere attenti con consapevolezza, rappresenta un vero potere per l’individuo, ma anche per le organizzazioni. Questo era già ben noto 2500 anni fa, tempo in cui la mindfulness era una pratica ed un insegnamento centrale della tradizione psicologica buddhista.

non_aspettare_mirco_turco

Oggi, la mindfulness viene considerata uno stile di pensiero, una formamentis in cui pensieri, emozioni e azioni vengono “liberati” dai classici automatismi comportamentali. Proprio attraverso un processo di progressiva consapevolezza, si disinnesca il famoso pilota automatico!

Le pratiche di mindfulness si concentrano strategicamente sulla dimensione temporale. È sufficiente sottolineare che oltre il 70% del tempo che viviamo, lo dedichiamo ad esplorazioni del passato o del futuro, praticamente a dimensioni che in realtà, non esistono! D’altra parte, è ben noto che lo stress che a volte sovrasta le nostre vite private e lavorative, è legato al 30% da ciò che accade, ma al 70% a ciò che pensiamo possa accadere!

La mindfulness, attraverso opportuni esercizi di respirazione e di consapevolezza, diventa una pratica essenziale anche nei moderni scenari lavorativi ed organizzativi e non è un caso che grandi Aziende abbiano sviluppato dei programmi per dipendenti e manager. Apple consente ai manager di meditare 30 minuti al giorno, mentre Nike ha una sala relax con percorsi indicati per tutti i dipendenti. Google sviluppa programmi di mindfulness personalizzati e in Yahoo, i lavoratori possono usufruire di sale meditative. Procter e & Bamble, Deutsche Bank sono altri esempi di aziende che ben comprendono la strategica rilevanza del benessere.

Quando si parla di “focus sulla Persona”, quindi, occorre considerare anche delle pratiche virtuose centrate proprio sul benessere e su una sempre più necessaria “wellbeing culture”. In sintesi, come dimostrano ormai numerosi studi, questi gli effetti più immediati della mindfulness in azienda:

  • Integrazione mente-corpo.
  • Focalizzazione del Quì e Ora.
  • Chiarezza nel lavoro e aumento della performance.
  • Coesione e condivisione di gruppo.
  • Self efficacy e creatività davanti ai problemi.
  • Intelligenza emotiva.
  • Potenziamento del team e della collaborazione.
  • Flessibilità e apertura al cambiamento.
  • Miglioramento delle dinamiche interpersonali e migliore comunicazione interna.
  • Miglioramento benessere psicofisico.
  • Prevenzione della ruminazione mentale.
  • Miglioramento del clima aziendale.

Quando hai smesso di danzare?

Quando hai smesso di danzare?

La vita quotidiana offre infinite opportunità per fermarsi! Mai come in questo periodo tale affermazione risuona in ognuno di noi e lo fa, paradossalmente, anche in modo saggio …

Nonostante tutto, non provo ansia, non ho disturbi del sonno, né sintomi fisici inspiegabili. Non avverto fatica, irritabilità, né mancanza di gioia, né tantomeno avverto disperazione. Insomma, non mi sento affatto esaurito! Poi, con alcune letture e riflessioni, ripassando anche metodi e tecniche antistress e pratiche di consapevolezza, scopro che, in fondo … non può che essere così! Ma scopriamolo insieme.

Il modello del “gorgo” di M. Asberg di Stoccolma, che ha studiato molto bene il Burnout, potrebbe spiegarci bene ciò che viviamo e rappresentare un’occasione, insieme a questa “pausa forzata”, di riorientare la nostra vita.

Partiamo dall’osservazione attenta del seguente disegno.

Il cerchio in alto rappresenta come stanno le cose quando viviamo una vita piena ed equilibrata. Quando le cose da fare aumentano, tuttavia, molti di noi tendono a lasciar cadere alcune di queste per concentrarsi su quello che considerano “importante”. I cerchi così si restringono, riducendo progressivamente la nostra vita. Se lo stress aumenta, infatti, aumentano le rinunce e i cerchi si restringono sempre di più. Le prime cose che lasciamo perdere, solitamente, sono in verità quelle che ci nutrono di più, ma che consideriamo “facoltative”. Il risultato è che ci rimangono il lavoro e altri fattori di stress. Ciò comporta uno svuotamento progressivo delle nostre risorse e la fine di ciò che ci nutre realmente.

Ma chi “finisce” più spesso verso il basso? A “scivolare” progressivamente sono paradossalmente le persone più coscienziose, nelle quali il livello di fiducia in se stesse dipende soprattutto dai risultati che hanno dal lavoro.

Il gorgo si crea, allora, man mano che il cerchio della vita si restringe, per concentrarsi solo sulla risoluzione dei problemi immediati. Si sprofonda giù, via via che si rinuncia a un numero di cose piacevoli e divertenti, a quelle cose che consideriamo cioè “facoltative”. Ciò seve per fare spazio solo a quelle “importanti” (es. il lavoro).

Qual’ è però il risultato finale? Affondiamo sempre più, proprio rinunciando a quelle cose che ci danno, invece, il principale nutrimento. Ciò ci lascia sempre più esausti, incapaci e infelici. Ci troveremo a toccare il fondo, ridotti ad un surrogato di noi stessi.

E allora, non rinunciate. Non smettete di alimentare le vostre passioni, i vostri interessi, il vostro hobby preferito o a una parte della vita sociale e relazionale. Non rinunciate a divertirvi, a fare attività fisica, a farvi una chiacchierata leggera e spensierata con qualcuno. Non procrastinate, non rinunciate … oggi, più che mai, riprendete a danzare!

La vita quotidiana offre infinite opportunità per fermarsi! Oggi, è una di queste opportunità …

 

 

Rif.to: M. Williams, D. Penman (2016). Metodo Mindfulness. Oscar Mondadori.

Pensare con il corpo

PENSARE CON IL CORPO

 

Gli indiani Pueblo mi dissero che tutti gli americani sono pazzi. Naturalmente ne fui stupito e chiesi perché. Risposero. “ … dicono che pensano con la testa. Nessun uomo sano di mente pensa con la testa” (C.G. Jung)

 

Hai mai notato come il cattivo umore influenzi il tuo corpo? Per esempio nel modo di muoverti …

Lo psicologo J. Mickalak e i suoi colleghi dell’Università della Ruhr hanno utilizzato un sistema di registrazione ottica del movimento per vedere le differenze di andatura fra le persone depresse e quelle non depresse.

Hanno così invitato nel loro laboratorio alcuni volontari nelle due diverse condizioni e hanno chiesto loro di camminare liberamente. Mentre camminavano i loro movimenti venivano registrati da alcuni marcatori posizionati al loro corpo.

I ricercatori hanno scoperto che le persone depresse camminavano più lentamente e dondolavano meno le braccia; la parte superiore del corpo non oscillava molto durante la camminata e tendeva a oscillare più lateralmente. Hanno inoltre scoperto una posizione tendenzialmente ingobbita o pendente in avanti.

Ora prova tu. Siediti su una sedia e poni le tue spalle in avanti e la testa bassa. Fallo per qualche minuto. Poi, nota come ti senti. Se il tuo umore è peggiorato, alzati in piedi, poniti con una postura eretta e il capo dritto.

Quando ti senti depresso, allora, la prima cosa che puoi fare è cambiare postura e movimenti. Cerca di prediligere movimenti verso l’alto e metti in equilibrio il tuo corpo, con la testa, il collo e le spalle. Prova a oscillare progressivamente le braccia, sollevandole sempre più su. Se vuoi fare le cose complete, prova anche ad abbozzare un sorriso …

Questa non è sicuramente una cura, ma un buon inizio e ricordiamo che, sovente, ci capita di passare così tanto tempo nella “testa” che dimentichiamo di avere un corpo!

Emotion & Antistress

EMOTION & ANTISTRESS

 

Le emozioni sono una componente fondamentale nella nostra vita e non solo. In realtà, noi decidiamo anche tramite l’emozione, poiché non esiste nessun processo decisionale razionale che non venga “processato” anche dal nostro emisfero emotivo. Ragione ed emozione sono fisiologicamente connesse.

L’emozione è una reazione affettiva intensa determinata da uno stimolo. La sua comparsa comporta una modificazione a livello somatico, vegetativo e psichico.

L’emozione ha in sé, quindi, un evento attivante, nonché una valutazione cognitiva e un’attivazione fisiologica. Abbiamo, inoltre, un’espressione emotiva, che ad esempio si delinea dal linguaggio del corpo o meglio dalle espressioni del viso e quindi una specifica azione consequenziale.

È importante non reprimere le emozioni, sin da piccoli. Concentrarsi su di esse, farle defluire, aumenta la consapevolezza e anche l’eventuale controllo e gestione.

Me-Te-Ora-Senza-Fine
Me te ora senza fine

La linea segreta di ogni psicologia è la disperata attenzione a cogliere i significati che non si vedono nelle realtà umane, a intravedere le lacrime che a volte riempiono di sé un sorriso ma che danno al sorriso la sua profondità e il suo timbro più autentico e anche doloroso … quel sorriso che aggiunge un filo alla tela della vita.

Le emozioni si distinguono essenzialmente in emozioni innate, riscontrabili in qualsiasi popolazione e per questo definite anche universali ed emozioni secondarie, che mutano e si differenziano anche a seconda dei fattori sociali.

Sono emozioni universali: Rabbia, Paura, Tristezza, Gioia, Sorpresa, Disprezzo, Disgusto.

Sono emozioni secondarie, ad esempio: allegria, vergogna, ansia, rassegnazione, gelosia, speranza, perdono, offesa, nostalgia, rimorso, delusione.

  • Prova a pensare a quale emozione provi e vivi durante le giornate.

Scegli un’emozione che ti sta facendo male.

Qual è l’evento scatenante?

Cosa ti comporta fisicamente e fisiologicamente?

Come controlli o gestisci l’emozione?

Quanto dura l’emozione?

A cosa servono le emozioni?

 

  • Permettono di ripensare, rivalutare, sistemare oggi, esperienze del passato.
  • Suggeriscono cosa fare in tempo reale, nell’immediato.
  • Segnalano la presenza di pericoli e ci attivano prontamente.
  • Orientano le nostre decisioni, i nostri comportamenti.
  • Contribuiscono a instaurare e gestire legami affettivi.
  • Costituiscono una forma di adattamento alla vita.
  • Ci aiutano a crescere.

 

PROVATE: Il colore delle emozioni.

lavaggio-dei-pensieri
lavaggio dell’anima
  • Procurati una tela e dei colori (anche acrilici).

Disponi in evidenza i vari colori, senza un ordine specifico, meglio se li mischi. Istintivamente scegli il primo colore e depositalo sulla tela. Prendi un pennello, una spatola o un qualsiasi oggetto. Va bene anche utilizzare le mani! Spalma liberamente il colore e poi, progressivamente, scegline altri e utilizzali nello stesso modo. Non badare alle forme, agisci istintivamente. Lavora in questo modo per almeno 10 minuti. Concentrati sul colore, senza darne razionalmente forma. “Se la forma scompare la sua radice è eterna”!

Lo scopo non è diventare un famoso artista, ma lasciare sfogo alle emozioni, permettere alle emozioni di defluire naturalmente, far emergere la creatività poiché essa è una forma compensatoria di un disagio psichico.

Ogni colore ha un suo rilevante significato, ma lascia che sia il tuo inconscio a scegliere e decidere.

Questo approccio artistico lo definisco “Time Action Painting” e rappresenta una forma utilissima di pratica antistress ed è uno strumento regolatore delle emozioni.

 

Colore Sensazione positiva Sensazione negativa
Rosso Passione, energia, amore, forza, azione Sangue, guerra, pericolo, aggressività
Verde Natura, fertilità, tenacia, prontezza Inesperienza, invidia
Giallo Ottimismo, disponibilità, altruismo Malattia, azzardo, vigliaccheria
Blu Stabilità, calma, armonia, fedeltà Depressione, conservatorismo
Bianco Purezza, pace, innocenza Freddo, sterile
Grigio Intelligenza, dignità, maturità Ombra, noia, depressione
Nero Formalità, potenza, profondità Cattiveria, timore, anonimato, morte

 

Un’altra importante classificazione è tra colori caldi e colori freddi.

Colori caldi: rosso, giallo, arancione. Suscitano eccitazione, serenità, gioia di vivere, impulsività.

Colori freddi: verde, blu, violetto. Suscitano passività, calma, inerzia, tristezza, malinconia e inducono alla riflessione.

  • Dopo aver dipinto la vostra tela delle emozioni, potete anche dare un’interpretazione in base alla tabella e rendervi conto di quanta utilità ha avuto tale esercizio sulle vostre emozioni.

non_aspettare_mirco_turco

 

TRATTO DA:

MIRCO TURCO (2017). UNIQUE ANTISTRESS EXPERIENCE, IL METODO INTERNAZIONALE PER LIBERARSI DALLO STRESS E VIVERE SERENI. PRIMICERI EDITORE, PADOVA.

 

6 mosse per smontare lo STRESS

6 MOSSE per smontare lo STRESS.

 

Una volta, durante una lezione di inglese ho fatto una lettura molto interessante. Qualcuno sosteneva che nella parola stress vi è la formula per gestirlo e affrontarlo strategicamente. Analizzando lettera, per lettera, infatti, avrete un vero e proprio programma per il vostro benessere. Ovviamente, anche in questo caso, oltre che arricchire il vostro bagaglio cognitivo, vi consiglio di applicare il metodo.

  • SCHEDULING: significa che il vostro comportamento deve essere orientato, verso una meta, un obiettivo, verso una direzione precisa. È come dire che occorre un programma o una programmazione del successo. Attenzione, anche i nostri fallimenti richiedono impegno!
  • TREAT YOUR BODY WELL: il corpo è molto importante, al pari della mente. Siamo anche e soprattutto fisico e corporeità. Non è un caso che quando entrate in un ambiente, entreranno prima i vostri ormoni! Occorre trattare bene il nostro corpo, non soltanto con l’attività fisica ma anche con l’alimentazione equilibrata e piani alimentari che ci rispettino. Significa anche dedicarsi, saltuariamente, all’armonia corporea anche con i massaggi e le arti orientali, così come la meditazione e lo yoga. Direi che occorre anche saper pensare con il corpo, perché quando esploriamo percettivamente le zone più profonde del nostro corpo esploriamo al tempo stesso le zone più profonde di noi stessi. Non basta allora la conoscenza cognitiva del corpo ma occorre un radicamento propriocettivo, ovvero una vera raccolta delle nostre sensazioni interne.
  • RELAX: significa dedicarsi ogni giorno, se pur per qualche minuto, ad attività che abbassino la nostra tensione quotidiana. Relax significa ugualmente praticare con costanza attività che fanno parte della nostra vita, senza necessariamente iscriversi ad un corso in una palestra dell’ultimo grido. Relax è anche passeggiare in mezzo alla natura e prestare attenzione consapevole agli odori, profumi, suoni, percezioni e sensazioni che investono il nostro corpo e la nostra mente. Relax può, al tempo stesso, significare molto altro: suonare uno strumento musicale, dipingere, disegnare, … Relax nel lavoro, nei rapporti interpersonali e in quelli privati, sapersi allontanare strategicamente da luoghi, situazioni e persone “nocive” che si nutrono della nostra energia. Relax è una scelta di coraggio.
  • EXPECTATIONS: smettetela di pretendere troppo da voi stessi e dagli altri. Il perfezionismo crea persone infelici. Accettate le sfumature, i colori indefiniti, le incertezze, i dubbi, le mille risonanze di voi stessi e degli altri. Evitate di aspettarvi troppo, investendo eccessivamente speranze, illusioni, aspirazioni inutili o improbabili.
  • SLEEP: il sonno è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Il sonno ristora e riequilibra il nostro organismo ed è un indicatore importante per la nostra salute mentale. Diffidate da coloro che dicono di riposare bene e di rendere meglio se dormono 2,3 ore al giorno. È un’affermazione non suffragata dalla scienza che al contrario ci dice che occorre riposare bene per almeno 7,8 ore. Preservate la qualità del sonno, anche perché, contrariamente a quanto si afferma, il sonno perso non si recupera! La deprivazione del sonno causa disturbi comportamentali e può determinare anche la morte. Il sonno e il sogno sono elementi imprescindibili per una vita serena e sana. È stato dimostrato, inoltre, che la carenza di sonno altera il metabolismo degli zuccheri e stimolo la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Si determina anche un rallentamento del metabolismo basale e una riduzione della massa magra, facilitando il sovrappeso. Dormire solo 4,5 ore a notte aumenta la probabilità di sviluppare, nel tempo, il diabete di tipo 2.
  • SMILE: sorridete, fatelo spesso, sempre. Sorridere è un toccasana per il corpo e la mente. Sorridere crea una tempesta neurochimica e inoltre, contagia gli altri e influenza l’ambiente in cui viviamo o lavoriamo. Chi sorride irradia una forza ed una energia differente dalle persone cupe. Siate maggiormente ironici, anzi, umoristici. Per corrugare la fronte si mettono in movimento ben sessantacinque muscoli. Per sorridere solo diciannove. Quindi, fatelo, almeno per economia muscolare! Una persona che sa ridere di un problema, può anche affrontarlo e superarlo. Sembra quasi strano che oggi vi siano anche corsi di yoga della risata e che si facciano anche nelle aziende. Sorridere è un bisogno, una necessità ma rischiamo, sovente, di scordare questa arma strategica per la nostra salute e per l’armonia del nostro ambiente.

Questo è un classico esempio di combinazione tra un approccio MIND ed ACTION che vi porterà un cambiamento non solo cognitivo ma anche emotivo e motivazionale. Provate ad applicare questo metodo e perseverate per almeno 21 giorni. Otterrete grossi vantaggi e benefici.

 

TRATTO DA:

MIRCO TURCO (2017). UNIQUE ANTISTRESS EXPERIENCE, IL METODO INTERNAZIONALE PER LIBERARSI DALLO STRESS E VIVERE SERENI. PRIMICERI EDITORE, PADOVA.

Conoscere e gestire lo STRESS. Consigli per Genitori e Bambini

Lo stress non è una malattia, ma una condizione necessaria nella vita ed è una forma di adattamento. Ogni volta che dobbiamo “affrontare” qualcosa di nuovo, proviamo stress. Lo stress potrebbe addirittura essere considerato “vitale” e serve per far crescere l’individuo. In fase di crescita e sviluppo è molto importante sperimentare situazioni di stress ed è sconsigliato al genitore, fare “piazza pulita”, eleminare gli ostacoli, “spalare la neve” …

L’aragosta, ad esempio, cresce grazie alle sfide dell’oceano. Esce dal suo guscio, infatti, affronta i predatori e le varie difficoltà e solo dopo edifica il suo guscio protettivo. Per crescere, nuovamente dovrà uscire dal suo guscio e affrontare i vari stress. Successivamente edificherà il nuovo guscio e così via, pian, piano …

Le cose cambiano, ovviamente, se siamo eccessivamente esposti ad uno stimolo stressante, ad una situazione pesante, ad una realtà opprimente. Lo stress, di fatto, non è questione di peso, ma di tempo. Per quanto tempo dobbiamo tollerare il peso? Quanto durerà la situazione stressante?

Occorre considerare che lo stress ha le sue fasi e in generale, ne possiamo distinguere essenzialmente 3:

  1. Una fase di allarme, in cui l’organismo attiva le sue risorse.
  2. Una fase di spinta, in cui l’organismo si mobilita.
  3. Una fase di esaurimento, in cui l’organismo abbassa le sue difese.

Conoscere lo stress significa anche e soprattutto sapere come “agisce” su di noi, sui nostri bambini, sugli altri e il mondo circostante. La domanda fondamentale, oggi, è: come ci comportiamo sotto stress?

Le situazioni di stress implicano un sovraccarico di conflittualità e tale sovraccarico determina una serie di emozioni nell’uomo. Sarà più probabile, ad esempio, vivere ansia, rabbia, tristezza, dolore, colpa, imbarazzo, noia. Si aggiungono i sentimenti di insufficienza, inferiorità, insicurezza con un incremento della dipendenza verso gli altri. Aumentano, inoltre, fastidio, frustrazione e malessere in generale.

Le situazioni di stress aumentano l’aggressività, ovvero l’esigenza di atteggiamenti e comportamenti distruttivi e punitivi. Aumenta, in generale, anche l’esigenza di movimento corporeo e di irrequietezza.

Aumenta in modo sensibile anche il bisogno di congruenza e la necessità di evitare ulteriori conflitti, così come l’intolleranza verso tutto ciò che è ambiguo, irregolare, indeterminato, complicato. La persona comincia ad avere maggiori esigenze di ordine, coerenza, chiarezza, regolarità.

Lo stress causa l’intolleranza all’incongruità e con essa si registra un innalzamento delle attribuzioni di causalità, con la tendenza a dare e accettare spiegazioni.

Sotto stress si registra un’inibizione degli aspetti creativi e immaginativi e gli stati emotivi negativi e di sofferenza che ne derivano causano comportamenti stereotipati.

Lo stress determina anche reazioni difensive poco adeguate, come ad esempio la regressione. Inoltre, la persona tende maggiormente a lamentarsi del proprio stato di salute con chiare manifestazione: palpitazioni, tachicardia, nausee, difficoltà di respiro, sudore freddo, malessere diffuso …

Nel bambino, possiamo evidenziare alcuni segnali specifici di stress, sebbene occorra sempre considerare la quantità dei sintomi e la durata:

  • Fisici: mal di testa, dolore allo stomaco, battito cardiaco accelerato, senso di stanchezza.
  • Cognitivi: difficoltà di concentrazione, preoccupazioni eccessive, pensieri irrazionali.
  • Emotivi: ansia, nervosismo al mattino, sbalzi di umore, demotivazione, scoppi di rabbia.
  • Comportamentali: minore livello di attività, difficoltà di addormentamento, comportamenti fobici o aggressivi, bulimia, scoppi di pianto.
  • Relazionali: senso di esclusione, ritiro sociale, difficoltà con compagni, insegnanti e istruttori, litigiosità familiare.

 

Cosa fare per ridurre lo stress?

  1. Impegniamoci e impegniamo i bambini in attività (commitment) bandendo ogni tipo di alienazione. Fate un programma dettagliato, cercando ovviamente, di rispettare i vari punti senza procrastinare troppo. In fondo, il lavoro può continuare, così come lo studio programmato, i compiti e gli esercizi, così come cucinare, fare bricolage in casa, dedicarsi al giardinaggio, dedicarsi al proprio sport, …
  2. Esercitate un controllo su ciò che fate, sentendovi responsabili e i principali artefici, combattendo così il senso di impotenza. Fate le cose con volontà, impegno, determinazione e costanza e non “tanto per …”. Fate comprendere ai vostri bambini il perché delle cose e non solo l’obbligo, l’imposizione, la regola.
  3. Orientatevi alla sfida, contrapponendovi alla minaccia, ponendovi degli obiettivi, se pur piccoli o simbolici. Fate in egual modo con i bambini: ponete una ricompensa, un premio, un vantaggio a breve termine.
  4. Humor: non andate sempre alla ricerca di informazioni e notizie che “confermano” il periodo di stress che state vivendo insieme ai vostri bambini. Distraetevi, “staccate la spina” magari guardando un film divertente o facendo qualcosa che vi fa sorridere o ridere. Evitate il sovraccarico di informazioni. Potete decidere deliberatamente di non guardare, ad esempio, il telegiornale 1, 2 volte a settimana!
  5. Ottimismo: sebbene possa essere considerato una caratteristica personologica, guardate diversamente il mondo, il periodo, ciò che accade, sentendo pienamente e immaginando che le cose procederanno progressivamente meglio, bene. Fatelo con slancio, ma esercitatevi. Potete “rendere” i vostri bambini più ottimisti. Fateli raccontare storie a lieto fine, fate loro scrivere un bel racconto, una filastrocca, una poesia che allontani timori ed ansie. Potete procedere anche con un disegno libero o guidato, … Ricordiamo anche che l’ottimismo incide positivamente sull’autostima. Attraverso l’ottimismo le situazioni appaiono più controllabili e anche quando si vive un periodo “pesante”, si trasforma la rappresentazione che abbiamo di una situazione irrisolvibile, attenuando il senso di impotenza che possiamo provare.

Dicono di noi Unique Antistress Quality

ESERCIZIO PRATICO PER I BAMBINI E NON SOLO …

Ricordiamoci che il Gioco è una cosa Seria!

Una persona calma respira in modo calmo! Non è una banalità, ma lo stress si riduce anche attraverso delle “buone pratiche”. Rallentare il ritmo respiratorio è la prima cosa da fare, ma occorre esercizio!

“Immagina di essere un super artista di un famosissimo circo. Sei vestito con dei colori sgargianti e appena entri in scena scoppia un super applauso fragoroso.

Allarga le braccia perché stai per effettuare una camminata su una fune sospesa sopra la testa degli spettatori. (Potete, ad esempio, disporre a terra una corda, una fune, una striscia lunga qualche metro)

Comincia a rallentare il respiro. Inspira ed espira con calma, approfondendo progressivamente la respirazione.

Poni un piede dopo l’altro, con calma, piano, piano … porta in avanti il piede appoggiando delicatamente il tallone, poi la pianta, poi la punta. Continua a respirare lentamente e profondamente.

Senti il peso che si sposta progressivamente verso il piede che si trova in avanti. Fai un bel respiro, più lento e profondo.

Procedi con l’altro piede.

Ruota il busto verso la tua destra e saluta il pubblico che ti guarda. Ruota verso la parte opposta e fai lo stesso.

Senti le sensazioni che provengono dai fianchi mentre ti muovi. Concentrati sull’equilibrio e sul tuo respiro calmo e profondo.

Procedi con calma e armonia …

Sei quasi alla fine del percorso e ti accorgi che il tuo respiro è calmo e profondo, il corpo perfettamente in equilibrio. Sei attento e concentrato.

Sei alla fine. Fai un bel respiro ed esci con un bel saltello, piegando le ginocchia per atterrare con morbidezza sulla pedana.

Fai un inchino di ringraziamento e goditi gli applausi del pubblico …”

(usate l’immaginazione per modificare ed arricchire l’esercizio)

Mindufull Eating

Questo “periodo” particolare della nostra vita potrebbe insegnarci molto. Sembrerà paradossale, ma alcune attività che svolgiamo durante le nostre giornate possono essere improntate su una nuova forma mentis. Una forma mentis centrata sulla calma e sulla consapevolezza.

Essere MINDFULL può sicuramente aiutarci. Essere MINDFULL significa prestare maggiore attenzione al momento e direi, ai momenti diversi della giornata, da quelli semplici a quelli più complessi.

Possiamo aumentare la nostra consapevolezza anche mentre mangiamo. In tal modo aiutiamo il nostro corpo e la nostra mente.

Sovente accade, infatti, che mentre mangiamo, a colazione, a pranzo o a cena, siamo “sconnessi”, poiché prestiamo attenzione ad altro o facciamo addirittura contemporaneamente altro, specie in questo periodo di ulteriore stress. Mentre i pensieri ci “assalgono”, in un attimo finiamo il nostro pasto non ricordandone il sapore, il gusto, la temperatura … Di fatto, non ci siamo goduti consciamente il pasto.

Mangiare si trasforma così in un’attività automatica, come tante altre, con la differenza che fa male al corpo e alla mente. La prima regola è allora PRESTARE ATTENZIONE.

Ti suggerisco, pertanto, di cominciare ad esercitarti. Comincia da un piccolo pasto, o anche semplicemente dal caffè. Pensa ad una sorta di “meditazione del caffè” come amo definirla. Prendere il caffè non è semplicemente prendere il caffè!

Concentrati sulla tazza, sulla temperatura, sul colore del caffè e intanto presta attenzione all’aroma, mentre poggi le labbra sulla tazza e concentrati sul calore, il gusto e mentre il caffè scende progressivamente, saggiane le tante caratteristiche gustative, olfattive …

Prestare attenzione a tutti questi elementi richiede ATTENZIONE E CONSAPEVOLEZZA, ma è l’unico modo per STOPPARE il pensiero, soprattutto quello negativo e ansiogeno.

Se fai questo piccolo esercizio per 1 settimana, potrai passare a “compiti” più complessi. Potrai, ad esempio, fare lo stesso esercizio con un cioccolatino.

Dopo che hai compreso il meccanismo principale dell’essere MINDFULL, cerca di comprendere anche se la fame, la sazietà mutano, così come se sei o meno soddisfatto. Ti garantisco, che in tal modo, con paziente esercizio, ogni morso, ogni assaggio ti fornirà la giusta gratificazione e soddisfazione. Il valore del cibo cambierà progressivamente.

Ricordiamoci che emozioni spiacevoli, quali la tristezza, il senso di vuoto, l’ansia, vengono sovente affrontate “attraverso il cibo”. Proprio in questi momenti cerchiamo di CALMARE LA MENTE in primis. Il primo passo è sempre e comunque RALLENTARE. Quindi, rallenta il respiro, rendilo più lungo e profondo. Esercitati per appena dieci minuti e poi, chiediti se quel cibo può alleviare la tua emozione. In tal modo, aumenti la consapevolezza.

Provare per Credere …

 

Il Vostro TERMOMETRO DELLO STRESS

 

Il vostro Termometro dello Stress

Gli antichi Greci credevano che l’agitazione, le palpitazioni, l’affanno tipici di una condizione di stress dipendessero dagli dei, che li invitavano agli uomini per vendicarsi di essere stati trascurati! Sarebbe alquanto affascinante ma, purtroppo, non è così …

Lo stress è una forma di adattamento ed è anche strategico per la vita degli esseri umani come per gli altri animali. Non è sicuramente una malattia ma può causare serie problematiche psicofisiche se non riconosciuto o se “supera” alcuni livelli. Oggi, sappiamo che elevati livelli di stress protratto possono addirittura modificare il DNA!

Di seguito trovi un piccolo e pratico “termometro dello stress”. È composto da 12 sintomi psicofisici. Rispondi con quale frequenza si sono manifestati negli ultimi 3 mesi.
Molto frequentemente: 6 punti
Frequentemente: 5 punti
Talvolta: 4 punti
Raramente: 3 punti
Molto raramente : 2 punti
Mai: 1 punto


1. Impossibilità di addormentarsi o di dormire senza interruzioni
2. Mal di testa o dolori alla testa
3. Indigestione o nausea
4. Sentirsi stanco, esausto senza apparente motivo
5. Tendenza a mangiare, bere, fumare più del solito
6. Diminuzione del desiderio sessuale
7. Mancanza di respiro o senso di vertigine
8. Diminuzione o aumento dell’appetito
9. Tremori muscolari
10. Sensazione di avere punture, fitte sul corpo
11. Sensazione di non avere voglia di alzarsi dal letto la mattina
12. Tendenza a sudare o sensazione che il cuore batta forte

Dopo aver fatto la somma, se avete ottenuto un punteggio superiorere a 36, forse è il caso di fermarsi e di approfondire!

A seconda del livello di stress, esistono strategie o piccoli esercizi che possiamo fare per ridurre la nostra “soglia”. Tra questi, imparare e applicare la “Formula 6+2=8” potrebbe già essere risolutivo. Rallentate la vostra respirazione e cercate, con l’allenamento, di Inspirare per 6 secondi, Bloccate il respiro per 2 secondi ed Espirate per 8 secondi. È sufficiente ripetere questo esercizio per soli 10 minuti, magari la mattina e prima di andare a dormire. Ma per credere, dovete e potete provare! Allenatevi prima in un posto tranquillo, assicurandovi di non essere disturbati. Vi garantisco che dopo un po’ riuscirete a rilassarvi anche nel traffico!

EMDR – Movimento degli occhi e Trauma

Il movimento degli occhi nell’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite i Movimenti Oculari) consiste in un …

Il Protocollo EMDR

L’EMDR si basa sull’idea che i traumi non elaborati possano rimanere “bloccati” nel sistema nervoso, …

Che cos’è l’EMDR

Che cos’è? L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, è una tecnica psicologica e psicoterapica …