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Che cos’è l’EMDR

Che cos’è?

L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, è una tecnica psicologica e psicoterapica sviluppata da Francine Shapiro negli anni ’80. È particolarmente utilizzata nel trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) e di altre condizioni legate a esperienze traumatiche.

L’EMDR si basa sulla teoria che i traumi non elaborati possano rimanere “bloccati” nel sistema nervoso, causando sintomi fisici e psicologici. Attraverso la stimolazione bilaterale, l’EMDR sembra facilitare il processo di rielaborazione di questi ricordi, permettendo al cervello di integrarle in modo più adattivo.

Motivi per cui Funziona

  1. Elaborazione del Traumatico: La stimolazione bilaterale può attivare il sistema di elaborazione naturale del cervello.
  2. Riduzione dell’Attivazione Emotiva: La desensibilizzazione aiuta a ridurre l’intensità emotiva dei ricordi traumatici, rendendoli meno disturbanti.
  3. Reinserimento di Pensieri Positivi: L’EMDR consente l’installazione di pensieri adattivi, aiutando il paziente a costruire una narrativa più positiva e funzionale.
  4. Integrazione Corporea: L’approccio mira a collegare l’esperienza emotiva e corporea, permettendo una maggiore consapevolezza e gestione delle reazioni fisiche.
  5. Su un piano neurofisiologico: aumenta la connettività tra alcune aree cerebrali e riduce l’attivazione dell’amigdala, quindi, il ricordo evolve o torna riscrivibile per un processo di sintesi proteica e/o spostamento nella Memoria di Lavoro.

Quindi?

L’EMDR è un approccio innovativo basato su evidenze, con un solido supporto scientifico. È efficace nel trattamento di traumi e sintomi correlati, grazie alla sua capacità di facilitare la rielaborazione dei ricordi traumatici attraverso un approccio integrato che coinvolge emozioni, pensieri e sensazioni corporee.

Evidenze …

3/6 sedute: 77-100% remissione sintomi (Le sedute possono aumentare in caso di politrauma)

Si può usare anche per … ?

Fobie, Ansia, Lutto, Dismorfismo, Dolore cronico, Depressione, … anche con i bambini!

 

Ipnosi e Apprendimento

L’ipnosi ha trovato applicazioni in vari contesti terapeutici. Più recentemente, si è indagato il suo potenziale per potenziare l’apprendimento e la memoria, con risultati promettenti. Ma come funziona esattamente l’ipnosi nel migliorare l’apprendimento? Quali meccanismi psicologici e neurologici sono coinvolti?

Ipnosi e concentrazione

Uno dei fattori chiave che rende l’ipnosi utile nell’apprendimento è la sua capacità di migliorare la concentrazione e di ridurre le distrazioni. Quando una persona entra in uno stato ipnotico, l’attenzione è focalizzata su stimoli specifici, mentre altri pensieri vengono messi da parte. Questo stato mentale ottimale, detto anche “trance”, può facilitare l’acquisizione di nuove informazioni, soprattutto in contesti educativi o di apprendimento di nuove abilità.

Secondo alcuni studi, l’ipnosi può migliorare la memoria a lungo termine e la capacità di richiamo. Gruzelier et al. (2002) hanno scoperto che soggetti in stato di ipnosi dimostravano un miglioramento nella memorizzazione di informazioni complesse rispetto a coloro in uno stato di veglia normale. La ridotta distrazione e l’attenzione focalizzata sembrano giocare un ruolo importante.

Ipnosi e stress legato all’apprendimento

L’apprendimento può essere ostacolato da ansia e stress, soprattutto in contesti come esami o performance pubbliche. L’ipnosi, grazie al suo potere di ridurre lo stress e l’ansia, può creare un ambiente psicologico più favorevole per l’apprendimento. Un individuo rilassato è generalmente più ricettivo alle informazioni e più capace di accedere a ciò che ha imparato.

Uno studio condotto da Barabasz e Spiegel (1989) ha mostrato che studenti ansiosi che avevano ricevuto sessioni ipnotiche miglioravano significativamente i loro risultati accademici rispetto a coloro che non avevano seguito la terapia. La riduzione dell’ansia da prestazione permetteva loro di accedere con maggiore facilità alle informazioni durante gli esami.

Meccanismi neurobiologici coinvolti

L’ipnosi sembra influenzare direttamente l’attività cerebrale. Studi di neuroimaging hanno mostrato che in stato ipnotico si attivano aree del cervello legate all’apprendimento e alla memoria, come l’ippocampo e la corteccia prefrontale. Queste aree sono essenziali per l’elaborazione e l’archiviazione di nuove informazioni.

Inoltre, l’ipnosi può migliorare l’apprendimento implicito, cioè quel tipo di apprendimento che avviene senza una consapevolezza esplicita del processo di acquisizione. Questo è particolarmente utile in contesti come l’apprendimento di lingue o abilità motorie, in cui l’allenamento ripetitivo gioca un ruolo fondamentale.

Applicazioni pratiche

L’ipnosi viene utilizzata in diversi ambiti per migliorare l’apprendimento:

  • Apprendimento linguistico: Sessioni ipnotiche possono essere usate per migliorare l’acquisizione di una seconda lingua, grazie alla ridotta ansia e alla maggiore concentrazione.
  • Sport e abilità motorie: Atleti professionisti hanno usato l’ipnosi per migliorare l’apprendimento di movimenti complessi, visualizzando le tecniche e perfezionando le prestazioni.
  • Memorizzazione accademica: L’ipnosi può essere utilizzata per facilitare la memorizzazione di grandi quantità di informazioni in preparazione di esami o prove accademiche.

L’ipnosi non è sicuramente una bacchetta magica per l’apprendimento, ma è uno strumento potente che può ottimizzare il processo in determinate condizioni. Grazie alla sua capacità di ridurre l’ansia, migliorare la concentrazione e facilitare l’apprendimento implicito, l’ipnosi offre un potenziale interessante nel potenziamento delle capacità cognitive. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio i meccanismi alla base e stabilire protocolli più precisi per il suo utilizzo in contesti educativi.

Ipnosi e Gestione del dolore

L’ipnosi si è dimostrata uno strumento efficace per il controllo e la gestione del dolore. In particolare, viene utilizzata per ridurre la percezione del dolore cronico, migliorare la qualità della vita e diminuire l’uso di farmaci analgesici.

Come funziona l’ipnosi nella gestione del dolore?

Durante uno stato ipnotico, l’individuo è profondamente concentrato e rilassato, ma non perde il controllo delle sue facoltà mentali. La mente diventa più ricettiva a suggerimenti che possono modificare la percezione del dolore. Diversi studi hanno dimostrato che l’ipnosi influisce sui circuiti neuronali legati alla percezione sensoriale, alterando la risposta del cervello agli stimoli dolorosi.

Un importante studio di meta-analisi ha dimostrato che l’ipnosi riduce significativamente il dolore acuto e cronico. Questo risultato è stato confermato da una revisione sistematica condotta da Montgomery et al. (2000), che ha mostrato come l’ipnosi riduca il dolore post-operatorio e la necessità di anestetici in contesti chirurgici .

Applicazioni cliniche dell’ipnosi

L’ipnosi è stata applicata con successo in numerose situazioni cliniche:

  • Dolore cronico: in condizioni come la fibromialgia e l’artrite, l’ipnosi ha dimostrato di ridurre la percezione del dolore, migliorare la qualità del sonno e ridurre lo stress .
  • Cure palliative: viene utilizzata per alleviare il dolore in pazienti oncologici e migliorare il benessere psicofisico, riducendo l’uso di oppiacei .
  • Procedure mediche invasive: in contesti come chirurgia, biopsie o cure dentali, l’ipnosi si è dimostrata efficace nel ridurre l’ansia e il dolore .

Meccanismi neurobiologici

Studi di neuroimaging hanno evidenziato che l’ipnosi modula l’attività di specifiche aree cerebrali coinvolte nella percezione del dolore, come la corteccia cingolata anteriore, l’insula e la corteccia somatosensoriale . Questi cambiamenti indicano che l’ipnosi non agisce semplicemente come un placebo, ma interviene direttamente sui meccanismi cerebrali che regolano il dolore.

Un recente studio internazionale

Abstract

Questa è la prima meta-analisi completa in circa 20 anni di tutti gli studi controllati sull’uso dell’ipnosi per alleviare il dolore clinico. Per essere inclusi, gli studi dovevano utilizzare un modello misto o tra soggetti in cui un intervento di ipnosi veniva confrontato con una condizione di controllo per alleviare qualsiasi forma di dolore clinico. Dei 523 record esaminati, 42 studi che incorporavano 45 prove di ipnosi soddisfacevano i criteri di inclusione. Le nostre stime più conservative dell’impatto dell’ipnosi sul dolore hanno prodotto dimensioni dell’effetto ponderate medie di 0,60 (p ≤ 0,001) per 40 prove post e 0,61 (p ≤ 0,001) per 9 prove di follow-up. Queste dimensioni dell’effetto rientrano nell’intervallo medio secondo le linee guida di Cohen e suggeriscono che il partecipante medio che riceveva ipnosi ha ridotto il dolore più di circa il 73% dei partecipanti di controllo. L’ipnosi è stata moderata dalla qualità metodologica complessiva delle sperimentazioni: la dimensione media dell’effetto ponderato dei 19 post-sperimentazioni senza valutazioni di rischio elevato su nessuna delle dimensioni del rischio di bias Cochrane era 0,77 (p ≤ 0,001). L’ipnosi è stata anche moderata dalla suggestionabilità ipnotica, con 6 post-sperimentazioni che hanno prodotto una dimensione media dell’effetto ponderato di r = 0,53 (p ≤ 0,001). I nostri risultati rafforzano l’affermazione che l’ipnosi è un intervento molto efficace per alleviare il dolore clinico.

Rif. Leonard S. Milling, Keara E. Valentine, Lindsey M. LoStimolo, Alyssa M. Nett, und Hannah S. McCarley. Tradotto dal dr. Arnaldo Lovecchio

 

 

IpnoGuida

Ho creato per te una piccola guida sull’IPNOSI

REPORT HUMAN RESOURCES

breve guida introduttiva IPNOSI MIRCO TURCO L’ipnosi non è … – Una forma di manipolazione mentale. – Uno stato di sonno profondo. – Una forma di persuasione. – Uno stato di completa impotenza. – uno stato naturale – una strategia per mobilitare le risorse nascoste ed inconsce della persona- una forma straordinaria di comunicazione La maggioranza delle persone può essere ipnotizzata.

Benessere Felice – evento

BENESSERE FELICE 

2 giornate intensive per un MINSET VINCENTE

“Sii te stesso. Tutti gli altri sono già impegnati!” (O. WIlde)

Un evento unico, un’occasione, un’opportunità, una scelta

Una narrazione tra saperi, conoscenze, esperienze, pratiche che sposano un approccio pragmatico

Qual’è lo scopo principale?: “smuoverti” da un punto di vista cognitivo, emotivo, motivazionale

Che tipo di evento è? Tipicamente esperienziale, tra discussione, test, prove, simulazioni, esercitazioni …

Da quanto tempo mi occupo di queste tematiche? Da oltre 20 anni!

L’evento appartiene all’ambito Sviluppo Personale? Si, anche, ma non sono un Coach, sono e faccio lo Psicologo!

A chi è rivolto l’incontro? A tutti e … per fortuna! La Psicologia è di tutti ed è per tutti!

Cosa ti devi aspettare? Nuove idee, nuove intenzioni e nuovi comportamenti

Quali argomenti affronteremo insieme? Questo è solo un assaggio: Il potere che è in noi: l’empowerment; Come essere persone empowered; Comportamento umano; Cervello e Mente; Tra Personalità e maschere; Il potere sopravvalutato della Motivazione; Abitudini e Zona di comfort; Cambiare? Logico, ma non troppo! Tra Convinzioni e Aspettative; Comunicazione con sé stessi; Parliamo, parliamo e non ci intendiamo mai; Comunicare è una Strategia; Prendersi cura della Comunicazione e dell’Ascolto; Lo stress come Condizione Zero; Bisogna avere paura dello stress? Il Termometro dello Stress; Tra tappezzieri e personalità; Oltre lo stress; Antistress Mindset; Metodo S.T.R.E.S.S.; Metodo G.O.L.F.;  Tra Rilassamento, Meditazioni, Mindfulness e Ipnosi; Verso una Cultura del Benessere  e … tanto altro!

NUMERO DI POSTI LIMITATO

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L’iscrizione si intende perfezionata con il pagamento della relativo ticket.

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Praticare l’Autoipnosi

Che cos’è?

L’autoipnosi è un metodo pratico che possiamo imparare e potenziare. Secondo la ricerca scientifica può produrre cambiamenti rilevanti e incidere sull’equilibrio e la salute psicofisica dell’individuo. Occorre, ovviamente, allenamento, ma è altrettanto rilevante scegliere la “tecnica” più adeguata in base a come siamo fatti e all’obiettivo prefissato.

Il primo step sarà allora “fissare un obiettivo”. In questo, occorre essere analitici e dettagliati. Non posso solo dire “vorrei essere felice”; occorre specificare “cosa intendiamo noi per felicità”. L’obiettivo, in altri termini, deve essere ben formato!

Superato lo scoglio dell’obiettivo (cosa non semplice), devo cominciare a praticare l’autoipnosi. A tal proposito, senza improvvisare, suggerisco di affidarvi a professionisti che possano “insegnare” strategicamente la tecnica. Quella più utile è la tecnica Ericksoniana, attraverso la quale si “entra” in un progressivo stato di rilassamento, per poi, magari, “sprofondare lentamente” in stati più profondi. Occorre esercitarsi e diventare padroni della tecnica. Considerate, quindi, che occorre una fase di vero e proprio allenamento.

Da dove iniziare? (esempio di induzione)

Trova un posto in cui essere comodo … cerca una situazione confortevole … e preparati al rilassamento … Lascia che la tua consapevolezza scivoli senza fatica…, senza sforzo…, ad osservare il respiro che entra e che esce da te, seguendo un suo ritmo così naturale…, così conosciuto…, e ti concedi ora qualche momento per osservarlo, per  per sentirlo entrare ed uscire da te e puoi lasciarti andare…, puoi lasciarlo scorrere…, sentendoti entrare in un dolce rilassamento che si approfondisce e si espande sempre di più…, sempre di più…, il tuo corpo si rilassa…, si lascia andare…, la tua mente si rilassa…, si lascia andare…, il tuo respiro ti conduce…, ti lasci condurre…, ti lasci andare sempre di più…, in totale fiducia abbandonandoti …

Non c’è niente che tu ora debba fare… puoi lasciarti andare…, puoi rilassarti … un processo spontaneo e naturale di trasformazione sta avvenendo da sé…, per conto suo…, senza alcuno sforzo … concentrati sui rumori intorno a te, seguine qualcuno e poi, contemporaneamente avverti la sensazione del tuo corpo che, lentamente, diventa sempre più pesante, pesante e rilassato … presta attenzione alla temperatura del tuo corpo, dell’ambiente dove ti trovi e avverti alcuni cambiamenti che già stanno avvenendo …

… inspira ed espira lentamente, profondamente, mentre il tuo corpo è fermo, pesante, rilassato e puoi anche decidere di andare liberamente con il pensiero, immaginare, sentire, provare, ricordare, attivare, … mentre senti il tuo respiro, i suoni, i rumori e potresti anche fermarti su alcuni profumi, odori, mentre il tuo corpo si rilassa sempre di più … profondamente … e la tua mente vaga libera …

Vantaggi dell’autoipnosi

  • Riduzione stress e ansia
  • Favorisce il sonno
  • Allevia il dolore
  • Migliora le prestazioni fisiche e mentali
  • Automotiva

Cerca di trovare uno spazio consono all’autoipnosi, assumendo una posizione comoda; elimina le distrazioni e fai pratica … In ogni caso, per le prime volte, affidati ad un professionista del settore!

Chi è il Narcisista Patologico

Chi ama troppo sé stesso non può avere rivali!

Non occorre scomodare Shakespeare per comprendere che l’eccesso di “qualsiasi cosa” può essere un problema! D’altra parte, il concetto di salute mentale è sovente di tipo quantitativo. Tuttavia, distinguere quale sia la dose giusta, a volte, è complicato, proprio come nel caso del narcisismo. Potremmo anche dire che un minimo di narcisismo, quando coincide con l’autostima, è anche cosa auspicabile.

Alla fine degli anni Settanta, qualcuno sosteneva che la cultura del narcisismo avrebbe invaso le nostre vite, soprattutto in risposta ad una devozione servile al mondo digitale. Se aggiungiamo poi anche lo straripante impatto dei social, il risultato è alquanto scontato!

Il Time Magazine definisce la generazione del nuovo millennio come “generazione io, io, io”, ma basta saper osservare ed ascoltare per comprendere che molti giovani sono cresciuti e continuano a crescere con una arrogante pretesa di diventare famosi e ben pagati, senza alcun tipo di sforzo o impegno. Sono anche cresciuti e rinforzati con un pubblico virtuale che che è pronto a offrire gratificazioni immediate 24 su 24 e non stop! Questo è valido anche per gli adulti o per tutte quelle “bombe inesplose”…

Individui narcisisti e fortemente disturbati possono in verità avere un grande successo in certi ambienti lavorativi, così come negli affari, nella politica, nello sport; ma possiamo avere anche individui che si approcciano superficialmente ad una professione e che comunque ricercano e reclamano ugualmente l’applauso e la notorietà.

La caratteristica fondamentale di coloro che hanno un disturbo narcisistico di personalità, che rappresenta anche la loro tragedia, è l’incapacità di amare, nonostante atteggiamenti, promesse e parole. Questo accade perché l’individuo narcisista si accosta agli altri trattandoli come oggetti da usare o abbandonare a seconda dei bisogni. Sono quindi noncuranti dei sentimenti altrui!

Spesso, appaiono persone arroganti, presuntuose e vistose nei modi e negli atteggiamenti , poiché necessitano di una costante e ossessiva ammirazione.

I problemi subentrano quando smettete di ammirarli e soprattutto quando cominciate a “smascherarli”! Si apre in loro una ferita troppo grande che non riescono a gestire in modo normale o equilibrato. Di conseguenza, altri tratti diventeranno più vistosi e la forma diventerà anche più ingombrante: mancanza di rimorso, manipolazione interpersonale, rabbia, aggressività. Quest’ultima può esplodere, soprattutto nel tipo “grandioso/maligno”.

Livelli di aggressività elevati portano il narcisista ad assumere un comportamento distruttivo o a rovinare e appunto distruggere gli altri e ciò che gli altri hanno.

Il loro mondo interiore è pervaso dal vuoto e da una cronica invidia e tali individui sono incapaci di provare rimorso. Per certi versi, sono simili agli individui con disturbo antisociale di personalità.

Nonostante descrivere il disturbo narcisistico di personalità sia complesso e articolato, il DSM-5 fornisce alcuni criteri che possono fornire una vera e propria “guida”:

– senso grandioso di importanza;

– eccesso di fantasie di potere, fascino, bellezza;

– convinzione di essere “speciale” e/o unico;

– richieste di eccessiva ammirazione;

– senso di diritto ovvero irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o soddisfazione immediata;

– sfruttamento dei rapporti interpersonali;

– mancanza di empatia;

– invidia verso gli altri o crede che gli altri lo invidino;

– atteggiamenti arroganti, presuntuosi.

Ipnosi Rapida

“Niente è Ipnosi e tutto è Ipnosi”. Potremmo così esordire per sottolineare il grande ipnotista Erickson, ma oggi possiamo sicuramente vantare di altri studi e ricerche nel panorama strabiliante dell’Ipnosi. In tal senso, ci riferiamo a metodi e procedure che possono “velocizzare” il fenomeno ipnotico.

Due elementi però sono imprescindibili quando parliamo di ipnosi rapida: le aspettative e la motivazione. Infatti, occorre effettuare una prima analisi sul cliente/paziente considerando queste chiavi di lettura. Potemmo addirittura parlare di ipno-educazione. Quindi: cosa conosce la persona dell’ipnosi? Cosa si aspetta dall’ipnosi? La sua motivazione a utilizzare questo metodo è almeno sufficiente? Ricordiamoci quindi che, a volte, è proprio l’aspettativa a decidere!

L’ipnosi rapida prevede un primo colloquio pre-induttivo in cui occorre:

  • creare un buon rapporto ipnotista-soggetto
  • creare un clima collaborativo di fiducia e di positività
  • lavorare sulle aspettative, eventualmente correggendole
  • alimentare la motivazione

L’ipnosi è sempre una “cornice speciale” che va creata con la persona, a seconda delle sue peculiarità e della richiesta.

Successivamente, procederemo all’induzione ipnotica, valutando anche la suscettibilità del soggetto e le sue “risposte”. Ovviamente, possiamo trovare persone che sono refrattarie o hanno dei dubbi. In tal caso, utilizzeremo delle strategie per rimodulare tali percezioni e aspettative.

L’ipnosi rapida segue fondamentalmente 3 fasi:

  1. Chiusura degli occhi
  2. Rilassamento fisico
  3. Approfondimento

In termini temporali, l’induzione  è molto più breve rispetto ad altre metodiche classiche (alcuni minuti o addirittura secondi). La fase di rilassamento che segue e poi quella di approfondimento dipendono ovviamente dalla problematica o dallo scopo dell’ipnosi.

 

 

 

I Brillanti Scettici

I Brillanti scettici, conosciuti anche con il termine clinico “paranoidi”. Sono persone accurate, molto precise e attenti osservatori. Imparano con molta facilità e comprendono l’essenza delle cose.

Hanno un atteggiamento sospettoso, critico, improntato sul controllo, l’aggressività, la gelosia e l’elevata sensibilità.

Solitamente reagiscono con ira se sono colti alla sprovvista ed hanno una grande paura di essere feriti o rifiutati.

Se ti riconosci in questo breve profilo, ammetterai anche che hai imparato presto nella vita. Solitamente intorno ai 2 anni! I bisogni sono stati troppo spesso trascurati. Ad esempio, quando desideravi approvazione da parte dei genitori.

Nei confronti degli altri mantengono un atteggiamento distaccato. Spesso brillanti pensatori, possono essere dei dipendenti efficienti che si aspettano però la perfezione anche dagli altri.

Il problema principale dei Brillanti scettici è la fiducia.

Essi, infatti, devono imparare a fidarsi, smettendo di criticare. Hanno bisogno di sentirsi al sicuro e possono capire che si possono “alleggerire”, abbandonando il controllo spasmodico di ogni cosa.

Gli altri devono essere sicuri, prevedibili e devono supportarli, dando un senso di chiara e palese fiducia. La logica pervade le relazioni interpersonali dei paranoici. Il loro comportamento aggressivo, comunque, non è legato a nessuno in particolare, ma è un atteggiamento difensivo.

I Brillanti scettici possiedono tante risorse interiori e possono essere affidabili anche nelle situazioni critiche.

“Risolvere casi grazie all’ipnosi? Vi spiego come funziona e perché in Italia è vietato”

Una mia intervista “Risolvere casi grazie all’ipnosi? Vi spiego come funziona e perché in Italia è vietato” …

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Power: biochimica della motivazione

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