Indurre sogni in ipnosi: è possibile?
La risposta è SI! La tecnica consiste nel suggerire alla persona di ripetere all’infinito un sogno o una fantasia, informe differenti. Cioè ripetere un sogno con un diverso cast di soggetti e personaggi, in un contesto magari diverso, ma con lo stesso significato. In tal modo, molti pazienti iniziano a ricordare, progressivamente, i loro sogni e a comprenderli come espressione di conflitti interni.
Nella pratica si suggeriscono, ovviamente, sogni piacevoli e che siano, comunque, rilassanti, interessanti e istruttivi. Al paziente è anche permesso di dimenticare parti del sogno, soprattutto se sono stressanti o inquietanti.
Era il 1952 quando Milton Erickson introdusse l’induzione dei sogni come utile strategia per lavorare solla motivazione, sulla associazione di idee, sulla regressione, sull’analisi dei simboli, sulla repressione e lo sviluppo dell’insight.
Il sogno non è solo inteso come una “finestra sull’inconscio”, ma rappresenta uno strumento attivo di intervento terapeutico. L’ipnosi è in grado di indurre e sviluppare la produzione di sogni notturni, ma anche di indurre sogni in stato di trance. In tal senso, i sogni hanno anche un ruolo diagnostico e terapeutico, oltre a rappresentare uno strumento di monitoraggio della relazione terapeutica.
Tra le metodiche oniroipnotiche possiamo ricordare:
- induzione di ipermensia per sogni spontanei dimenticati o repressi
- induzione di sogni spontanei notturni
- induzione di sogni “aperti” in ipnosi
- induzione di sogni “guidati” in ipnosi
- manipolazione del contenuto e della comprensione del sogno
Potremmo concludere sostenendo che se il sogno è “la via reale dell’inconscio”, l’ipnosi ne è un’altra …
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