Articoli e News

Decine di miei articoli utili per migliorare il tuo stile di vita.

Ipnosi e Scienza

Lo stato ipnotico è una realtà neurofisiologica che non può essere ottenuta né con l’immaginazione guidata, né tanto meno con la simulazione controllata. I dati raccolti derivano da osservazioni umane, strumentali indirette (EEG), e strumentali dirette (neuro- imaging, PET, risonanza magnetica, ecc.). L’ipnosi può essere considerato “uno stato” particolare, esclusivo e profondo di relazione. L’ipnosi è una forma elettiva di comunicazione e interazione e consente un più facile “accesso” all’inconscio della persona.

In quei momenti le persone (…) tendono a fissare lo sguardo (…) possono chiudere gli occhi, immobilizzare il corpo, reprimere certi riflessi e sembrano momentaneamente dimentiche di tutto ciò che le circonda, sino a quando non abbiano completato la loro ricerca interiore” (M. Erickson)

Durante la fase induttiva si verifica un cambiamento dello stato di coscienza. Si riscontrano variazioni sull’elettroencefalogramma. Si ha un rallentamento ed una variazione di altre attività (respiro, pulsazioni cardiache, …).

In generale, in base allaprofondità della trance”, si possono distinguere:
1. stati ipnoidi (pesantezza, rilassamento, chiusura delle palpebre);
2. trance leggera (catalessi);

3. trance media (amnesie, anestesie, …);

4. trance profonda (amnesia e anestesia completa, sonnambulismo, allucinazioni).

Fenomeni facilmente riscontrabili durante l’ipnosi:

regressione o avanzamento di età; amnesia; analgesia; anestesia; comportamento automatico; dissociazione; catalessi; allucinazioni; ipermnesia; risposte ideomotorie e/o ideosensorie; distorsione del tempo; …

Esistono difficoltà nell’applicare l’ipnosi?

Le difficoltà che si possono riscontrare nell’applicare l’ipnosi possono essere legate soprattutto al rapporto tra ipnotista e ipnotizzato. In genere, infatti, tutti siamo ipnotizzabili, pur se si registra una percentuale di soggetti resistenti.

Altre difficoltà sono legate alla personalità del soggetto che si intende ipnotizzare e/o all’eventuale presenza di psicopatologie conclamate di tipo psicotico (pur se esistono ricerche sull’ipnosi applicata con soggetti schizofrenici).

L’alterazione dovuta a sostanze psicotrope è, inoltre, quasi sempre incompatibile con la tecnica ipnotica.

Con l’ipnosi si possono modificare i comportamenti?
Attraverso l’Ipnosi si possono modificare comportamenti e percezioni indesiderate e si possono acquisire nuove abitudini, atteggiamenti e comportamenti.
L’Ipnosi ha una grande efficacia anche per migliorare la motivazione della persona, qualsiasi compito o progetto voglia iniziare. La sua efficacia (ormai dimostrata da tempo) in psicologia e medicina viene avvalorata da numerosi studi e ricerche.

L’Istituto Nazionale della Salute e della Ricerca Medica francese – INSERM ha pubblicato un rapporto “evidence based” sull’efficacia clinica della pratica ipnotica in ambito medico e terapeutico (INSERM U1178, Evalutaion de l’efficacité de la pratique de l’Hypnose – 2015).

Con oltre 200 pagine, il rapporto passa in rassegna circa 80 studi sistematici di meta-analisi della letteratura scientifica, confermando l’efficacia terapeutica dell’ipnosi nel contesto pre-operatorio, nell’ipnosedazione, nel dolore cronico, nell’ansia, nella sindrome da intestino irritabile e in altri ambiti clinici. Inoltre, si sottolineano i rischi di effetti collaterali inesistenti, con una significativa riduzione del consumo di farmaci analgesici e sedativi.
Nel comunicato si legge, inoltre, che gli effetti dell’ipnosi sono stati anche confermati da moderne tecniche di imaging. L’Institut Curie, parla di una grande conferma degli effetti benefici dell’ipnosedazione e Le Monde, sottolinea la rilevanza dell’ipnosi per la riduzione dei farmaci. L’Institute Francais d’Hypnose – IFH ha curato una rassegna stampa di tutti gli articoli pubblicati e presenta un rapporto di sintesi ad opera di A. Bioy, esperto scientifico e professore di psicopatologia e psicologia medica all’Université de Bourgogne.

Esistono dati più concreti sull’applicazione dell’ipnosi?

A titolo meramente esemplificativo, si riportano alcuni dati e statistiche sull’utilizzo dell’ipnosi nel trattamento di alcune problematiche molto diffuse. Ovviamente, i dati esistenti oggi “a supporto” sono davvero tantissimi.

IPNOSI E STRESS

Alcuni studi condotti hanno indagato l’efficacia dell’Ipnosi sulle patologie legate allo stress. Si è così constatato che oltre il 75% dei pazienti riteneva i loro sintomi migliorati dopo 12 settimane di pratica ipnotica ed entro un anno il 72% dello stesso gruppo ha avuto una remissione completa dei sintomi.

IPNOSI E ASMA

Nel corso di un periodo di sei anni, 173 pazienti affetti da asma sono stati trattati con l’auto-ipnosi. Circa l’ 82% degli stessi sono molto migliorati o hanno sperimentato la remissione totale dei sintomi.

IPNOSI E ANSIA

Uno studio su 20 individui con ansia, ha dimostrato la riduzione dei sintomi psicofisici dopo circa 20 giorni di “pratica”. Inoltre, i pazienti hanno avuto anche un sensibile miglioramento a livello cognitivo e fisico.

IPNOSI E PTSD

Diversi studi hanno evidenziato come l’uso dell’Ipnosi nel trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress risulta efficace, così come nella gestione della fobia semplice e nel disturbo di panico.

IPNOSI E INSONNIA

Una recente revisione clinica sull’Ipnosi ha evidenziato che essa si dimostra efficace per il trattamento dell’insonnia.

IPNOSI E DOLORE

A seguito di un esame approfondito della letteratura esistente, una commissione speciale commissionata dalla British Medical Association conclude che:“Oltre al trattamento delle disabilità psichiatriche, c’è un posto per l’ipnotismo nella produzione di anestesia o analgesia chirurgica e interventi odontoiatrici, e nei soggetti idonei è un metodo efficace di alleviare il dolore durante il parto senza alterare il normale corso del travaglio”. L’Ipnosi risulta elettiva anche per il trattamento del dolore acuto e cronico. La stessa commissione ha specificato, inoltre, che la pratica risulta efficace per rimuovere i sintomi e modificare le abitudini morbose di pensiero e di comportamento.

IPNOSI E DISTRUBI LEGATI ALLA SESSUALITA’

La terapia ipnotica, combinata con quella cognitiva, risultano maggiormente efficaci nel trattamento di problematiche e disordini di natura sessuale rispetto all’applicazione della sola terapia cognitiva.

IPNOSI E SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE

Numerosi studi dimostrano l’efficacia dell’Ipnosi nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile e per il trattamento dell’ansia ad esso associata.

Altre domande che meritano una risposta.

Può l’ipnosi migliorare la performance scolastica? Può l’ipnosi influire strategicamente sulla memoria e la concentrazione? Può l’ipnosi aumentare il processo creativo?

Già nel 2006 fu dimostrato (Columbia University) che l’ipnosi agisce profondamente sui processi cognitivi. Sembra che in stato di ipnosi, alcuni stimoli appresi vengano assorbiti con maggior vividezza rispetto ad uno stato di veglia normale. Ciò influisce direttamente sulla memoria. Inoltre, durante lo stato ipnotico si verifica una maggior attivazione di aree cerebrali deputate alla concentrazione.

Ulteriori studi hanno dimostrato che in stato ipnotico la persona è in grado di migliorare l’elaborazione semantica e di accedere più facilmente al pensiero creativo. Ciò si verificherebbe anche con maggior “velocità e accuratezza nella risposta”.

L’ipnosi agisce migliorando la memoria, la concentrazione, la creatività, ma non solo. Favorisce un maggior controllo delle proprie risorse cognitive ed è sicuramente utile per migliorare la performance nello studio. Un ulteriore studio illuminante a questo proposito ha dimostrato che i voti di alcuni studenti che partecipavano a delle sedute di gruppo di ipnosi sono migliorati rispetto ai gruppi di controllo. Ciò fa emergere che l’ipnosi è un ottimo strumento anche in situazioni di gruppo.

L’ipnosi è un utile strumento anche per affrontare e gestire il problema complesso della procrastinazione, ovvero la tendenza a rimandare. Si calcola, infatti, che la procrastinazione accademica sia molto diffusa (70% circa). Essa, inoltre, è connessa ad altre problematiche dello studente, come la gestione del tempo e delle priorità e la distraibilità.

Il focus sui problemi alimentari.

Durante alcune fasi dello sviluppo è probabile che possano insorgere delle problematiche legate all’alimentazione. Tra queste, sicuramente l’anoressia e la bulimia sono quelle più note e diffuse.

L’anoressia nervosa è caratterizzata da un rifiuto persistente del cibo e dalla paura ossessiva di ingrassare. La bulimia, invece, è un disturbo dell’alimentazione che presenta fasi caratterizzate dall’assunzione di grandi quantità di cibo seguite da fasi in cui vengono attuati diversi metodi (per esempio il vomito autoindotto), per riuscire a non acquisire peso.


Attraverso alcuni studi recenti, si è rilevata una significativa diminuzione del 
volume di materia grigia nelle pazienti affette da anoressia, specie nel lobo parietale (inferiore e superiore). Tale area sarebbe collegata alla costruzione e alla modifica delle immagini mentali e soprattutto alla rappresentazione mentale del sé.

Utilizzare l’ipnosi con pazienti affetti da disturbi alimentari non è cosa semplice, soprattutto perchè tali pazienti presentano numerosi comportamenti di controllo. Ciò si registra soprattutto in caso di anoressia. Nel caso della bulimia, invece, differenti studi evidenziano la maggior efficacia dell’ipnosi. Il tipico stato di dissociazione durante alcuni attacchi di fame nervosa, infatti, può essere considerato simile a quello riscontrato durante un procedimento ipnotico.

Tra i disturbi alimentari, c’è anche il Binge Eating Disorder, detto anche disturbo da alimentazione incontrollata, caratterizzato da mangiare rapidamente una grande quantità di cibo, anche in assenza di appetito o fame; sentirsi spiacevolmente pieni; mangiare in solitudine e sperimentare senso di colpa e vergogna. Il disturbo sembra essere connesso a rabbia, ansia, noia e frustrazione. Sebbene esistano pochissime evidenze scientifiche sulla validità dell’ipnosi e il BED, essa può essere strategica soprattutto per gestire i sentimenti di autosvalutazione della persona e per comprendere le ragioni delle abbuffate. In tal senso, l’ipnosi “lavora” molto non solo sul piano comportamentale, ma anche emozionale.

Oltre alle evidenze cliniche e ai disturbi brevemente descritti, lipnosi viene utilizzata anche per gestire diete e piani alimentari, lì dove la persona “ricada” sempre e comunque in vecchie abitudini o non riesca a seguire la nuova alimentazione. Con l’ipnosi, infatti, si possono “smuovere” volontà e motivazione del cliente, oltre a creare condizionamenti negativi nei confronti di alcuni cibi (es. cliente goloso di dolci che attraverso l’ipnosi, sperimenta una sensazione di sgradevolezza nei confronti degli stessi).

Come al solito, prima di procedere all’utilizzo dell’ipnosi nell’ambito della sfera alimentare, è opportuno procedere ad un’indagine approfondita su altre problematiche e situazioni cliniche eventuali che possano interferire con la situazione della persona.

Ipnosi e fobie?

L’ipnosi può essere utilizzata anche per la gestione e la risoluzione di alcune fobie. Come sappiamo ne esistono davvero tante e in questo, l’individuo è davvero molto creativo!

Benessere a Scuola

Quando si parla di “benessere” a scuola si può intendere quell’insieme di comportamenti, pratiche e metodologie che hanno la finalità pragmatica di creare un ambiente idoneo al lavoro e alle dinamiche lavorative. Inoltre, banalmente, significa anche occuparsi di quegli aspetti psicosociali che, sempre più spesso, possono fare la differenza. Mi riferisco, ad esempio, alla qualità dei rapporti interpersonali, alle possibilità di affrontare un conflitto, alle opportunità di gestire situazioni di stress. Tali argomenti sono abbastanza conosciuti nelle svariate organizzazioni e anche negli istituti scolastici, ma gli interventi pratici volti al benessere sono, in realtà, ancora flebili o scarni. Si può e si deve ancora fare tanto …

Il lavoro è la prima causa di stress per il 60% della popolazione mondiale e, nello specifico, il lavoro degli insegnanti risulta particolarmente gravoso, anche in considerazione delle vicissitudini dell’ultimo periodo. Considerando il ruolo complicato, le dinamiche articolate tra colleghi, alunni, famiglie e istituzioni, il sovraccarico di mansioni, pratiche e burocrazie, appare quanto mai obbligatorio fornire strumenti di supporto, assistenza e buone pratiche, proprio per creare benessere a scuola. L’insegnante, oggi, necessita di tutto un repertorio di nuove soft skills che, in realtà, prenderanno sempre più spazio in tutte le moderne organizzazioni. Finalmente, si sta comprendendo quanto sia rilevante “investire” sul capitale umano e quanto il benessere, appunto, sia una priorità assoluta.

Il benessere organizzativo si riferisce dunque alla capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione, a maggior ragione per coloro che svolgono attività implicitamente stressanti. Il benessere organizzativo è anche l’insieme dei nuclei culturali dei processi e delle pratiche organizzative che animano la dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando la qualità della vita e il grado di benessere fisico, psicologico e sociale delle comunità di lavoratori.

La salute psicofisica degli insegnanti diventa una priorità ed è al contempo, una preoccupazione sociale, poiché dal loro equilibrio dipendono processi di insegnamento, di crescita, di educazione e sviluppo delle giovani generazioni. Un lavoratore che gode di ottima salute psicofisica sarà anche più soddisfatto della sua organizzazione e innesterà delle relazioni interpersonali positive, generando un circuito virtuoso a favore del clima e della stessa cultura lavorativa.

Serenità, coinvolgimento, partecipazione, motivazione, comunicazione interna, equità, performance, sono tutti concetti chiave che ruotano intorno al concetto di salute dell’insegnante, oltre a far parte della salute organizzativa.

L’insegnamento appartiene, inoltre,  alle “helping-professions” e il rischio potenziale di stress, conflittualità emotive e burnout è elevatissimo. L’insegnante è un mediatore di cultura, un valutatore, un esperto di programmazione didattica, un genitore alternativo e sostitutivo e di fatto, suo malgrado, si trova sovente a fare lo psicologo. Vivere tale pluralità del ruolo è intrinsecamente stressante e il coinvolgimento non è solo cognitivo, ma anche emotivo e motivazionale.

Da tali premesse occorre partire per impostare una nuova cultura improntata sul benessere, con lo scopo di diffondere una forma mentis centrata proprio sulla salute e le pratiche virtuose. Penso che occorrerà ancora del tempo, ma è anche questione di opportunità da creare e da cogliere.

In Giappone gli unici cittadini che non sono obbligati ad inchinarsi davanti all’imperatore sono gli insegnanti. Il motivo è che i giapponesi sostengono che senza insegnanti non ci possono essere imperatori“.

 

Commitment e Pubblica Amministrazione

Il Commitment è l’insieme di comportamenti di impegno, motivazione, senso del dovere, appartenenza e responsabilità degli individui nei confronti della propria azienda. Potremmo anche definirlo come l’insieme di «forme di identificazione degli individui con l’organizzazione, identificazione con i suoi obiettivi unitamente al desiderio di rimanere a farne parte.» (Modway, 1979; Allen e Meyer, 1993).

Quali sono le ragioni che spingono le persone a lavorare per una realtà piuttosto che per un’altra? Perché alcuni si sentono integrati e altri meno? Rispondere a queste domande significa parlare proprio di Commitment!

Il Commitment è legato a svariati fattori. In primis:

  • Politiche aziendali
  • Sistema premiante
  • Efficiente comunicazione interna
  • Coinvolgimento
  • Autonomia
  • Creatività

Il commitment è parte complessa del sistema organizzativo. È connesso con le dinamiche umane. Commitment è l’identificazione della persona con l’organizzazione e significa di fatto: accettare gli obiettivi, condividere i valori, impegnarsi responsabilmente … Quanto di questo avviene anche nella Pubblica Amministrazione? Sarebbe sufficiente dire che il coinvolgimento del personale non solo rende il lavoro più soddisfacente, ma anche conveniente, in termini di costi e di performance. I dirigenti della Pubblica Amministrazione si devono rendere conto che il coinvolgimento del personale è una delle loro più importanti responsabilità. Un dipendente coinvolto infatti:

Si identifica completamente con l’azienda.
È motivato a proteggere la propria organizzazione.
È motivato nel raggiungere gli obiettivi aziendali.
Prova piacere per i successi della sua organizzazione.
Vede un attacco all’organizzazione come un attacco a se stesso.

Un dipendente non coinvolto non si identifica, risulta indifferente e demotivato e, banalmente, si stresserà prima, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.

Per parlare di Commitment anche nella Pubblica Amministrazione, occorre partire dal presupposto che le persone devono operare in un ambiente idoneo fisicamente e psicologicamente, attraverso azioni preliminari necessarie:

  1. Sistemi premianti della performance.
  2. Cultura collaborativa e trasparenza.
  3. Compiti sfidanti.
  4. Ambiente lavorativo improntato sul benessere.
  5. Considerare i dipendenti come persone uniche.

Immagino sia una bella sfida!

Cosa comunica il viso di Mario Draghi?

COSA COMUNICA IL VISO DI MARIO DRAGHI?

La mimica è una parte della comunicazione non verbale molto importante e strategica per decodificare le emozioni di una persona. Tra l’altro, rappresenta quella più valida e attendibile, poiché riscontriamo emozioni che sono universali e che di fatto, non mutano a seconda dei fattori culturali.

Sorridere, ridere, manifestare la propria felicità e la gioia rappresenta un repertorio comunicativo spesso persuasivo, in grado di influenzare l’altro, le dinamiche e i comportamenti.

Ma cosa comunica il viso di Mario Draghi?

Prima di continuare a leggere le mie riflessioni, annotate su un foglio cosa vi trasmette istintivamente. Dedicate qualche minuto a questo simpatico esercizio.

L’emozione è una reazione ad uno stimolo, esogeno o endogeno, che provoca alcuni cambiamenti: ad un livello fisiologico con cambiamenti fisici veri e propri, come l’alterazione del battito cardiaco o della pressione arteriosa; ad un livello comportamentale con il cambiamento delle espressioni facciali, della postura, del tono di voce e a livello psicologico in cui vi è una comprensione soggettiva del proprio stato emotivo.

CODIFICA E DECODIFICA:

il sorriso è autentico quando:

1. riscontriamo le “zampe di gallina” al lato degli occhi

2. gli occhi sono sgranati e si nota meglio la sclera (parte bianca)

3. le labbra sono sufficientemente aperte e si vedono i denti

4. si riscontra la simmetria

In termini più scientifici il sorriso detto Duchenne ha delle caratteristiche singolari. È generato da emozioni positive e dall’allegria che si trasmettono mediante una combinazione di diversi muscoli.

Un sorriso ha origine dalla contrazione dei muscoli zigomatico maggiore e zigomatico minore vicino alla bocca, i quali sollevano a loro volta l’angolo del labbro. Nello stesso tempo si formano anche delle piccole rughe attorno agli occhi, perché si contraggono sia le guance che il muscolo orbicolare (vicino agli occhi).

Nel viso del personaggio in questione di evidenzia in primis un’assenza di tutti i parametri di un sorriso autentico. Di fatto il sorriso è “stretto” e in particolare si nota una certa asimmetria.

Significato dell’Asimmetria:

emozioni inautentiche o comunque controllate a causa di una lateralizzazione degli emisferi (le due parti del cervello controllano i muscoli della parte opposta del corpo). L’asimmetria nelle espressioni facciali resta un chiaro segnale di menzogna ed è un segno di falsificazione. L’asimmetria è associata frequentemente con un’imitazione intenzionale del sorriso.

Importanza del Lato del viso.

– lato sx del viso: emozione provata.

– lato dx: manifestazione mostrata socialmente.

Direzione delle labbra.

– labbra verso il basso sul lato sx (quindi, Unità di un’emozione provata): emozione negativa (probabile rifiuto)

– labbra verso l’alto sul lato dx (quindi, Unità di un’emozione mostrata volutamente): emozione positiva (felicità)

Potremmo affermare che il personaggio in questione mostra un sorriso sociale, non autentico, di circostanza, ma che in realtà non sta provando emozioni affatto positive. Considerando il contesto comunicativo, ovvero quello politico, la cosa magari non ci sorprende … Facciamo comunque attenzione! Per procedere ad un’analisi scientifica corretta, occorre analizzare le espressioni facciali durante la comunicazione, confrontando verbale, mimica e il resto del non verbale. Il fine è identificare coerenza comunicativa o incoerenza. Inoltre va considerata anche la baseline del soggetto in esame.

Valutazione del Danno

Il sistema giuridico italiano obbliga il responsabile di un danno ingiusto a risarcire il danneggiato al fine di compensarlo per il torto subito. Tale obbligo deriva da quello della responsabilità del proprio comportamento che non deve ledere direttamente, o indirettamente l’altrui sfera giuridica.

In questo senso ogni fatto doloso o colposo che arrechi un danno ingiusto ad una persona obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.

Possiamo suddividere il danno in due grandi categorie:

1. il danno patrimoniale;

2. il danno non patrimoniale.

Mentre il primo riguarda i danni al patrimonio, sia nel senso della diminuzione in relazione a beni o situazioni produttive di cui il danneggiato godeva prima del fatto illecito (danno emergente ex art. 1223 c.c.), sia in relazione al mancato guadagno, che il soggetto avrebbe potuto produrre nel caso in cui il fatto illecito non fosse avvenuto (danno da lucro cessante ex art 2056 c.c.), il danno non patrimoniale va ulteriormente suddiviso in:

– A – Danno morale.

– B – Danno biologico.

– C – Danno esistenziale.

ll danno morale (risarcibile in base all’art. 2059 c.c.) consiste nello stato di sofferenza, nel “patema d’animo” passeggero, momentaneo, conseguente all’evento lesivo subito.

Il Danno biologico (risarcibile in base agli art 2059 c.c. e art 32 Cost.;), ossia la “menomazione dell’integrità psicofisica della persona”. Nello specifico, il danno biologico di natura psichica corrisponde alla menomazione, temporanea o permanente, di una o più funzioni psichiche del danneggiato con conseguente impedimento dell’espressione della propria personalità nel mondo esterno.

Il Danno esistenziale (risarcibile in base agli art 2059 c.c. e art. 2 Cost.) che consiste nel peggioramento o nell’impoverimento della qualità della vita di un individuo derivante dalla lesione di valori fondamentali alla persona, costituzionalmente garantiti, e che pregiudica l’effettiva esplicazione della personalità del soggetto nel mondo esterno.


Ambiti in cui può essere chiesto un risarcimento per danno biologico, danno esistenziale, danno morale:

  • Infortunistica Stradale
  • Infortunistica professionale
  • Danno da colpa professionale
  • Danno da wrongful life
  • Danno da Mobbing lavorativo, familiare e coniugale
  • Danno da Demansionamento
  • Danno ambientale
  • Tutela della Privacy
  • Bioetica
  • Maltrattamento su donne o minori
  • Abuso su donne o minori
  • Libertà di pensiero
  • Danno alla Reputazione

 

INFO

dr.mircoturco@gmail.com

Ipnosi: tutto quello che dovresti sapere

Il grande potere della mente umana e dell’ipnosi. Una pratica antica e straordinaria, ma che ancora desta scetticismo e mistero, nonostante i numerosi studi scientifici che ne provano l’efficacia in campo psicologico, medico e non solo.
Una guida snella e pratica che ti svelerà, senza troppi giri di parole, le grandi potenzialità dell’ipnosi.

Lo trovi su Amazon Kindle (GRATIS per abbonati o a soli 2,99 euro)

 

Neuropsichiatria infantile

‘Curare significa innanzitutto prendersi cura

‘Per educare è importante saper spiegare, ma lo è ancor più saper capire, dando risposte attraverso piccoli gesti’

‘Un uomo che guarda negli occhi il proprio bambino inizia con lui un viaggio; quando assieme volgeranno lo sguardo  all’orizzonte, saranno genitore e figlio’. 

‘Lo sviluppo psico – affettivo richiede attenzione, coerenza, perseveranza. Bisogna combattere l’indifferenza, la perdita di riferimenti cui siamo esposti e dare seguito alle promesse.’

‘La mente di un bambino si nutre  del nostro corpo, dei nostri pensieri, della nostra presenza, che sa essere vigile anche quando impegnata e silenziosa,

‘Maturare affettivamente e cognitivamente non sempre richiede un progresso, un successo. Talvolta serve sperimentare un fallimento, una battuta d’arresto. Talvolta meglio cedere onorevolmente la scena al turbamento delle emozioni.

dr ANTONIO SANTORO

Ho rivolto la mia attenzione sia al mondo dei bambini che a quello degli adulti, nella loro dimensione genitoriale, di coppia e personale, convinto che la cura presupponga il prendersi cura e non possa prescindere dalla considerazione delle esperienze infantili, a tutte le età.

Ho lavorato a Milano sino al 2016 presso l’ASST Niguarda Cà Granda di Milano come referente clinico della struttura per adolescenti borderline e come consulente ospedaliero per le urgenze psicopatologiche per adolescenti con gravi disturbi comportamentali nei principali reparti di degenza, oltre che in Psichiatria (SPDC) ed in DEA.

Dal gennaio 2017 vivo a Lecce dove continuo ad occuparmi di residenzialità terapeutica e dove svolgo anche attività ambulatoriale libero professionale.

I principali ambiti di intervento riguardano problemi di apprendimento scolastico, disturbi del comportamento, psichiatria trans-culturale, psicoterapie di gruppo, training di potenziamento cognitivo, trattamenti psicofarmacologici.

collaboro inoltre con i Consultori familiari ed il Tribunale per i Minori anche in veste di Consulente Tecnico.

 

INFO    www.neuropsichiatralecce.it

Criminal, in partenza un nuovo corso

Per il 2021 si intende organizzare e realizzare un corso di formazione specialistico in criminologia, criminalistica, investigazione, intelligence e sicurezza dal titolo CRIMINAL. Il corso sarà erogato in collaborazione con il Forensics Group, partner tecnico scientifico e altri enti nazionali e internazionali e prevede la partecipazione di esperti e specialisti di alto livello in una prospettiva di collaborazione e rete multidisciplinare. Il corso di formazione offre la possibilità di frequentare i singoli seminari specialistici/moduli o l’intero percorso. Per ogni seminario/modulo verrà rilasciato l’attestato di partecipazione e il materiale didattico che sarà fornito dal docente esperto. Ogni singolo seminario/modulo avrà la durata di 2h e sarà interamente online (piattaforma in fase di definizione). 

CRIMINAL rappresenta:

– un percorso unico e multidisciplinare con tanti esperti e professionisti del settore.

Un percorso flessibile e pragmatico con studio e approfondimento in materia di Criminologia Applicata, Criminalistica, Investigazione, Intelligence e Sicurezza.

Una formazione ricca di testimonianze, casi pratici, lezioni magistrali, laboratori.

– La possibilità di frequentare singoli seminari specialistici professionalizzanti.

– L’opportunità di conseguire attestati e certificazioni specialistiche.

Criminal è articolato nel seguente modo:

  • 20 Moduli da 2 H, per un totale di 40 ore formative

  • 20 attestati di partecipazione

  • 1 attestato di partecipazione aggiuntivo per chi partecipa al Corso completo (“pacchetto gold”)

  • Materiale didattico specialistico fornito dai docenti esperti per ogni modulo/seminario seguito

  • Manuale Criminal, Criminologia, Criminalistica, Investigazione, Intelligence e Sicurezza (2020). A cura di Mirco Turco. Primiceri editore, (626 pp, valore 38 euro) per chi sceglie il pacchetto silver e gold”.

PER INFO E DETTAGLI CONTATTAMI

 

“Risolvere casi grazie all’ipnosi? Vi spiego come funziona e perché in Italia è vietato”

Una mia intervista “Risolvere casi grazie all’ipnosi? Vi spiego come funziona e perché in Italia è vietato” …

Caso “Garlasco”: tra Verità e Menzogna

ANALISI DEL COMPORTAMENTO NON VERBALE (rif. intervista di A. Sempio) Non sempre la Verità e semplice! Proprio per questo, …

Power: biochimica della motivazione

Esce una nuova pubblicazione, snella, pragmatica, efficace. Senza tecnicismi e “fronzoli”. “Power, biochimica …