Conoscere e gestire lo STRESS. Consigli per Genitori e Bambini
Lo stress non è una malattia, ma una condizione necessaria nella vita ed è una forma di adattamento. Ogni volta che dobbiamo “affrontare” qualcosa di nuovo, proviamo stress. Lo stress potrebbe addirittura essere considerato “vitale” e serve per far crescere l’individuo. In fase di crescita e sviluppo è molto importante sperimentare situazioni di stress ed è sconsigliato al genitore, fare “piazza pulita”, eleminare gli ostacoli, “spalare la neve” …
L’aragosta, ad esempio, cresce grazie alle sfide dell’oceano. Esce dal suo guscio, infatti, affronta i predatori e le varie difficoltà e solo dopo edifica il suo guscio protettivo. Per crescere, nuovamente dovrà uscire dal suo guscio e affrontare i vari stress. Successivamente edificherà il nuovo guscio e così via, pian, piano …
Le cose cambiano, ovviamente, se siamo eccessivamente esposti ad uno stimolo stressante, ad una situazione pesante, ad una realtà opprimente. Lo stress, di fatto, non è questione di peso, ma di tempo. Per quanto tempo dobbiamo tollerare il peso? Quanto durerà la situazione stressante?
Occorre considerare che lo stress ha le sue fasi e in generale, ne possiamo distinguere essenzialmente 3:
- Una fase di allarme, in cui l’organismo attiva le sue risorse.
- Una fase di spinta, in cui l’organismo si mobilita.
- Una fase di esaurimento, in cui l’organismo abbassa le sue difese.
Conoscere lo stress significa anche e soprattutto sapere come “agisce” su di noi, sui nostri bambini, sugli altri e il mondo circostante. La domanda fondamentale, oggi, è: come ci comportiamo sotto stress?
Le situazioni di stress implicano un sovraccarico di conflittualità e tale sovraccarico determina una serie di emozioni nell’uomo. Sarà più probabile, ad esempio, vivere ansia, rabbia, tristezza, dolore, colpa, imbarazzo, noia. Si aggiungono i sentimenti di insufficienza, inferiorità, insicurezza con un incremento della dipendenza verso gli altri. Aumentano, inoltre, fastidio, frustrazione e malessere in generale.
Le situazioni di stress aumentano l’aggressività, ovvero l’esigenza di atteggiamenti e comportamenti distruttivi e punitivi. Aumenta, in generale, anche l’esigenza di movimento corporeo e di irrequietezza.
Aumenta in modo sensibile anche il bisogno di congruenza e la necessità di evitare ulteriori conflitti, così come l’intolleranza verso tutto ciò che è ambiguo, irregolare, indeterminato, complicato. La persona comincia ad avere maggiori esigenze di ordine, coerenza, chiarezza, regolarità.
Lo stress causa l’intolleranza all’incongruità e con essa si registra un innalzamento delle attribuzioni di causalità, con la tendenza a dare e accettare spiegazioni.
Sotto stress si registra un’inibizione degli aspetti creativi e immaginativi e gli stati emotivi negativi e di sofferenza che ne derivano causano comportamenti stereotipati.
Lo stress determina anche reazioni difensive poco adeguate, come ad esempio la regressione. Inoltre, la persona tende maggiormente a lamentarsi del proprio stato di salute con chiare manifestazione: palpitazioni, tachicardia, nausee, difficoltà di respiro, sudore freddo, malessere diffuso …
Nel bambino, possiamo evidenziare alcuni segnali specifici di stress, sebbene occorra sempre considerare la quantità dei sintomi e la durata:
- Fisici: mal di testa, dolore allo stomaco, battito cardiaco accelerato, senso di stanchezza.
- Cognitivi: difficoltà di concentrazione, preoccupazioni eccessive, pensieri irrazionali.
- Emotivi: ansia, nervosismo al mattino, sbalzi di umore, demotivazione, scoppi di rabbia.
- Comportamentali: minore livello di attività, difficoltà di addormentamento, comportamenti fobici o aggressivi, bulimia, scoppi di pianto.
- Relazionali: senso di esclusione, ritiro sociale, difficoltà con compagni, insegnanti e istruttori, litigiosità familiare.
Cosa fare per ridurre lo stress?
- Impegniamoci e impegniamo i bambini in attività (commitment) bandendo ogni tipo di alienazione. Fate un programma dettagliato, cercando ovviamente, di rispettare i vari punti senza procrastinare troppo. In fondo, il lavoro può continuare, così come lo studio programmato, i compiti e gli esercizi, così come cucinare, fare bricolage in casa, dedicarsi al giardinaggio, dedicarsi al proprio sport, …
- Esercitate un controllo su ciò che fate, sentendovi responsabili e i principali artefici, combattendo così il senso di impotenza. Fate le cose con volontà, impegno, determinazione e costanza e non “tanto per …”. Fate comprendere ai vostri bambini il perché delle cose e non solo l’obbligo, l’imposizione, la regola.
- Orientatevi alla sfida, contrapponendovi alla minaccia, ponendovi degli obiettivi, se pur piccoli o simbolici. Fate in egual modo con i bambini: ponete una ricompensa, un premio, un vantaggio a breve termine.
- Humor: non andate sempre alla ricerca di informazioni e notizie che “confermano” il periodo di stress che state vivendo insieme ai vostri bambini. Distraetevi, “staccate la spina” magari guardando un film divertente o facendo qualcosa che vi fa sorridere o ridere. Evitate il sovraccarico di informazioni. Potete decidere deliberatamente di non guardare, ad esempio, il telegiornale 1, 2 volte a settimana!
- Ottimismo: sebbene possa essere considerato una caratteristica personologica, guardate diversamente il mondo, il periodo, ciò che accade, sentendo pienamente e immaginando che le cose procederanno progressivamente meglio, bene. Fatelo con slancio, ma esercitatevi. Potete “rendere” i vostri bambini più ottimisti. Fateli raccontare storie a lieto fine, fate loro scrivere un bel racconto, una filastrocca, una poesia che allontani timori ed ansie. Potete procedere anche con un disegno libero o guidato, … Ricordiamo anche che l’ottimismo incide positivamente sull’autostima. Attraverso l’ottimismo le situazioni appaiono più controllabili e anche quando si vive un periodo “pesante”, si trasforma la rappresentazione che abbiamo di una situazione irrisolvibile, attenuando il senso di impotenza che possiamo provare.
ESERCIZIO PRATICO PER I BAMBINI E NON SOLO …
Ricordiamoci che il Gioco è una cosa Seria!
Una persona calma respira in modo calmo! Non è una banalità, ma lo stress si riduce anche attraverso delle “buone pratiche”. Rallentare il ritmo respiratorio è la prima cosa da fare, ma occorre esercizio!
“Immagina di essere un super artista di un famosissimo circo. Sei vestito con dei colori sgargianti e appena entri in scena scoppia un super applauso fragoroso.
Allarga le braccia perché stai per effettuare una camminata su una fune sospesa sopra la testa degli spettatori. (Potete, ad esempio, disporre a terra una corda, una fune, una striscia lunga qualche metro)
Comincia a rallentare il respiro. Inspira ed espira con calma, approfondendo progressivamente la respirazione.
Poni un piede dopo l’altro, con calma, piano, piano … porta in avanti il piede appoggiando delicatamente il tallone, poi la pianta, poi la punta. Continua a respirare lentamente e profondamente.
Senti il peso che si sposta progressivamente verso il piede che si trova in avanti. Fai un bel respiro, più lento e profondo.
Procedi con l’altro piede.
Ruota il busto verso la tua destra e saluta il pubblico che ti guarda. Ruota verso la parte opposta e fai lo stesso.
Senti le sensazioni che provengono dai fianchi mentre ti muovi. Concentrati sull’equilibrio e sul tuo respiro calmo e profondo.
Procedi con calma e armonia …
Sei quasi alla fine del percorso e ti accorgi che il tuo respiro è calmo e profondo, il corpo perfettamente in equilibrio. Sei attento e concentrato.
Sei alla fine. Fai un bel respiro ed esci con un bel saltello, piegando le ginocchia per atterrare con morbidezza sulla pedana.
Fai un inchino di ringraziamento e goditi gli applausi del pubblico …”
(usate l’immaginazione per modificare ed arricchire l’esercizio)
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