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Auto-IPNOSI: una guida super pratica

🌀 Guida pratica all’autoipnosi – Schema in 5 fasi

1. Preparazione (2-5 min)

  • 🪑 Siediti o sdraiati in un luogo tranquillo

  • 📵 Spegni notifiche

  • 🎧 (Opzionale) musica rilassante o rumore bianco

  • ❗Obiettivo chiaro: es. “ridurre ansia”, “dormire meglio”, “gestire il dolore”

2. Induzione (3-5 min)

  • 👁 Fissa un punto o chiudi gli occhi

  • 🌬 Respira lentamente (4-4-4-4 → box breathing)

  • 📉 Conta lentamente da 10 a 1 dicendo:

    “A ogni numero mi sento più calmo e più concentrato.”

3. Approfondimento (1-3 min)

  • 🛗 Immagina di scendere una scala o un ascensore

  • Ripeti mentalmente:

    “Più scendo, più la mia mente si apre alle suggestioni positive.”

  • Visualizza un luogo sicuro e piacevole (spiaggia, bosco, stanza luminosa…)

4. Suggestione (fase attiva)

  • 📌 Formula breve e positiva (autosuggestione):

    • “Sono calmo e sicuro in ogni situazione.”

    • “Il mio corpo è libero dalla tensione.”

    • “Il sonno arriva naturale e profondo.”

  • Ripeti 5–10 volte con convinzione, oppure immagina di “sentirlo accadere”.

5. Uscita (1-2 min)

  • Conta da 1 a 5 dicendo:

    “Mi risveglio con calma, energia e lucidità.”

  • Muovi mani, piedi, respira profondamente, apri gli occhiIpnosi, Orologio, Orologio Da Tasca

Es. di traccia guidata di autoipnosi (durata: 7–10 minuti)

Indicazioni iniziali

Siediti o sdraiati in un luogo tranquillo. Spegni il telefono. Lascia andare ogni urgenza. È il tuo momento.

Parte 1 – Induzione (entrata nello stato ipnotico)

Chiudi gli occhi.
Porta l’attenzione al tuo respiro.
Inspira lentamente… 1… 2… 3… 4…
Espira dolcemente… 1… 2… 3… 4…
Ancora… Inspira… ed espira…
Senti il corpo che si rilassa. Le spalle si ammorbidiscono. Il viso si distende.
Tutto è calmo. Tutto rallenta.

Ora inizia a contare lentamente da 10 a 1.
A ogni numero, senti che il tuo corpo e la tua mente si rilassano sempre di più.

10…
9…
8…
7… più calmo…
6… più profondo…
5… metà strada…
4… come se fluttuassi…
3… così leggero…
2… tranquillo…
1… profondamente rilassato.

Parte 2 – Approfondimento

Immagina ora una scala. Una scala luminosa, accogliente.
Comincia a scendere lentamente, un gradino alla volta…
Con ogni passo, ti senti più calmo, più immerso, più al sicuro.
Scendi… 5… 4… 3… 2… 1…
Ora ti trovi in un luogo speciale.
Un posto tutto tuo, sicuro, calmo, protetto.
Guarda intorno. Osserva i colori, senti i suoni, la temperatura…
Respira. Sei completamente a tuo agio.

Parte 3 – Suggestione positiva

Ora ti parlo direttamente. Ripeti dentro di te, con convinzione:

✔️ “Il mio corpo è calmo. La mia mente è lucida.”
✔️ “Scelgo di sentirmi sicuro, sereno, centrato.”
✔️ “Ogni respiro mi aiuta a liberarmi da tensioni e pensieri inutili.”
✔️ “Sto bene. Posso affrontare ogni sfida con calma e chiarezza.”
✔️ (oppure la tua frase personale…)

Immagina che queste parole siano vere ora.
Vedi te stesso vivere così, muoverti così, sentirti così.

Parte 4 – Ritorno (uscita dallo stato ipnotico)

Ora è il momento di tornare dolcemente.
Presto conterò da 1 a 5.
A ogni numero, tornerai vigile, con energia, lucidità e calma.

1… Prendi un respiro profondo
2… Muovi leggermente le dita delle mani
3… Senti il tuo corpo
4… Ti senti bene, calmo, presente
5… Apri gli occhi quando sei pronto

 Fine

Ben fatto. Hai completato la tua sessione di autoipnosi.
Più pratichi, più sarà naturale!

Astratto, Arte, Cromatica, Colorato

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IPNOSI e Cervello

1. Studi PET sull’ipnosi: panoramica scientifica

“Hypnosis modulates activity in brain structures involved in the regulation of consciousness” (Rainville, Hofbauer, Paus, Duncan, Bushnell & Price, 1999)

  • Metodo: 10 soggetti normali; effettuate scansioni PET rCBF (flusso ematico cerebrale regionale) prima e dopo induzione all’ipnosi.

  • Risultati principali: correlazioni tra il grado soggettivo di “rilassamento mentale” e “assorbimento mentale” con attività in:

    • Corteccia cingolata anteriore (ACC)

    • Talamo

    • Cervello medio‑ponte / tronco encefalico (zona mesencefalica)

  • Inoltre, aumento del flusso ematico in aree occipitali legato a riduzione dell’arousal corticale e a disinibizione (cioè minor soppressione tra modalità sensoriali)https://radiologykey.com/wp-content/uploads/2016/09/A308863_1_En_47_Fig1_HTML.jpg

“Learning in trance: functional brain imaging studies and neuropsychology”

  • Metodo: 7 soggetti con alta suscettibilità all’ipnosi; apprendimento/recupero di coppie di parole sotto ipnosi vs stati di veglia, con PET con acqua marcata O‑15.

  • Risultati: durante l’apprendimento sotto ipnosi si osservano attivazioni più pronunciate in aree occipitali bilateralmente e aree prefrontali, rispetto allo stato di veglia; durante il richiamo (retrieval) delle parole studiate sotto ipnosi, attivazione occipitale e del cervelletto.

  • Implicazione: l’ipnosi sembra facilitare l’uso di aree visive e di immaginazione, oltre ai processi esecutivi, durante l’apprendimento; il richiamo coinvolge percorsi che includono anche strutture non tipicamente dominate dalla memoria verbale “ordinaria”.Hypnosis Gains Credibility - Hypnosis in History

“Plasticity changes in the brain in hypnosis and meditation”

  • Include studi con PET + fMRI + EEG per confrontare ipnosi con meditazione, e studiare cambiamenti cerebrali associati alla plasticità.

  • Risultati:

    • Durante ipnosi, apprendimento di parole ad alta immaginabilità → maggiore attivazione bilaterale in corteccia occipitale e aree pre-frontali; migliore performance mnemonica.

    • Cambiamenti di attività che dipendono dalla profondità dell’ipnosi (induction graduale) e dal tipo di suggestione (es. movimento suggerito).

Rassegne recenti + evidenze su modifiche funzionali generali

  • Brain Functional Correlates of Resting Hypnosis and Hypnotizability: A Review (De Pascalis et al., 2024)
    Studia vari studi PET, fMRI, e EEG su come lo stato ipnotico “a riposo” (cioè senza compiti specifici) vari secondo la suscettibilità individuale. Alcune conclusioni utili: la suscettibilità all’ipnosi è correlata con differenze funzionali nelle reti cerebrali di attenzione, controllo cognitivo e nell’integrazione della coscienza.

  • Functional changes in brain activity using hypnosis: systematic review
    Viene identificata una diminuzione dell’attività in alcune aree come ACC e l’insula durante l’ipnosi rispetto allo stato di veglia in molti studi. Cambiamenti nelle onde EEG (aumento theta, cambiamenti in alfa) sono coerenti con stati di rilassamento profondo o alterazione dell’attenzione. Anche se molti studi non usano PET, quelli che lo fanno mostrano riduzioni o modulazioni del flusso o del metabolismo in certi circuiti “di default” o “di salienza”.John Adams Whipple - [Hypnotism] - The Metropolitan Museum of Art


2. Aree cerebrali frequentemente coinvolte secondo i dati PET

Area cerebrale Tipo di cambiamento osservato sotto ipnosi Funzione / interpretazione
Corteccia cingolata anteriore (ACC) Cambiamenti nel flusso / attività correlati a rilassamento, attenzione, controllo del conflitto interno; spesso diminuzione dell’attività o modulazione in base alla suggestione. Ruolo nel monitoraggio di errori, nell’attenzione, nella regolazione emotiva, nella consapevolezza interna.
Talamo Alterazioni del flusso ematico correlate allo stato ipnotico; implicato nella regolazione della coscienza e filtraggio sensoriale. Punto di passaggio sensoriale, “porte” sensoriali, regola la vigilanza.
Occipito‑visivo Durante compiti immaginativi o apprendimento di materiale visivo sotto ipnosi, maggiore attivazione. Anche “disinibizione” occipitale, suggerendo che immagini mentali o visualizzazioni siano più attive. elaborazione visiva, immaginazione, visualizzazione.
Corteccia prefrontale Attività più alta in compiti che coinvolgono apprendimento sotto ipnosi; coinvolgimento nei processi di controllo cognitivo, suggestione, regolazione dell’attenzione. Pianificazione, controllo, inibizione, decisione, auto-consapevolezza.
Insula Spesso ridotta attività o modulazione della sua risposta in casi di ipnosi; potrebbe riflettere minore consapevolezza interocettiva o riduzione dell’ansia/accentuazione della calma. Processamento dell’“interno” del corpo, emozione, percezione del dolore, sensazioni corporee.

3. Implicazioni

  • Conferma neurobiologica che l’ipnosi non è solo suggestione psichica astratta: ha correlati misurabili nel cervello.

  • Le aree coinvolte suggeriscono che ipnosi influenzi attenzione, regolazione sensoriale, consapevolezza corporea, immaginazione, regolazione emotiva.

  • Possibilità terapeutiche: modulare l’ansia, il dolore, fobie attraverso l’uso dell’ipnosi, intervenendo su queste reti cerebrali.https://prod-images-static.radiopaedia.org/images/53185363/703a1c1c4810544cc7467a116e6849_gallery.jpeg

4. Studi recenti con PET sull’ipnosi

Ecco una selezione di studi (o rassegne recenti) che contengono dati PET relativi all’ipnosi o che integrano PET con altre tecniche, con indicazioni di cosa cercare:

Studio / articolo Tema / contesto Principali risultati PET / struttura cerebrale coinvolta Note su immagini
Chronic low-back pain modulation is enhanced by hypnotic analgesic suggestion by recruiting an emotional network Ipno‑analgesia in pazienti con dolore cronico lombare In stato di veglia vs ipnosi: attivazione di una rete “cognitivo-sensoriale” (frontotemporale, insula, corteccia somatosensoriale, cervelletto) in veglia; con ipnosi attivazione di rete più emotiva (ACC, insula, caudato, accumbens, nuclei lenticolari) Guarda figure che mostrano mappe PET in condizioni “allerta” vs “ipnosi” per confronto visivo
Functional anatomy of hypnotic analgesia: a PET study of patients with fibromyalgia Ipno‑analgesia in pazienti con fibromialgia Durante ipnosi rispetto al riposo: aumento del flusso ematico bilaterale in corteccia orbitofrontale, subcallosiale cingolata, talamo destro, corteccia parietale sinistra; diminuzione bilaterale nella corteccia cingolata Le figure mostrano mappe cerebrali PET per condizioni “dolore” vs “ipnosi analgesica” con zone di aumento/diminuzione
Hypnosis modulates activity in brain structures involved in the regulation of consciousness Ipnotici normali (“soggetti sani”) Relazioni tra rCBF (flusso ematico cerebrale regionale) e autocategoriazione soggettive: correlazioni con ACC, talamo, tronco mesencefalico; aumento dell’attività occipitale legata a riduzione dell’arousal corticale / disinibizione cross‑modalità Le figure mostrano mappe cerebrali in condizioni pre-post ipnosi con correlazioni statistiche
Neuroradiological Insights into Hypnosis: A Systematic Review of MRI and PET Studies Revisione sistematica (studi MRI e PET su ipnosi) Evidenza che le regioni più frequentemente mutate sono ACC, insula, corteccia ventromediale prefrontale; i cambiamenti metabolici PET supportano che suggerimenti ipnotici modulano il metabolismo cerebrale in queste aree In questa revisione potresti trovare figure sintetiche / estratti di mappe PET tratte da vari studi
Functional Changes in Brain Activity Using Hypnosis: A Systematic Review Review di studi con imaging (inclusi PET) Convergenza su: riduzione dell’attività in ACC e insula, cambiamenti nelle reti di “salienza” / controllo; variazioni nelle oscillazioni EEG correlate alle regioni funzionali indagate da PET / fMRI Le figure nelle review offrono mappe aggregate o rappresentative delle aree più frequentemente attivate o deattivate

5. Ipnosi: non chiamatela suggestione!

L’ipnosi non è solo suggestione perché produce modifiche misurabili nell’attività cerebrale, rilevate con tecniche come PET e fMRI. Coinvolge reti neurali complesse legate a attenzione, dolore, immaginazione e controllo motorio. Studi mostrano che durante l’ipnosi cambiano il flusso ematico e l’attivazione in aree cerebrali specifiche. Questi effetti  sono, quindi, neurofisiologicamente verificabili.

IPNOSI experience

IPNOSI experience 

Che cos’è?

Un seminario esperienziale, in cui avrai l’opportunità di esplorare il mondo dell’ipnosi non solo dal punto di vista teorico, ma anche attraverso un’esperienza diretta. Imparerai cos’è l’ipnosi, come funziona e come può essere utilizzata per il miglioramento personale e terapeutico.

Durante il seminario, ti guiderò attraverso esercizi pratici che ti permetteranno di vivere uno stato di rilassamento profondo, scoprendo come il potere della mente possa trasformare emozioni, abitudini e comportamenti. Scoprirai come l’ipnosi possa aiutarti a superare blocchi psicologici, gestire lo stress e persino migliorare la tua performance in vari ambiti della vita.

Cosa aspettarti:

  • Teoria e pratica: Una panoramica sull’ipnosi e sulle sue applicazioni terapeutiche.

  • Esercizi pratici: Brevi sessioni di rilassamento e trance ipnotica per sperimentare direttamente lo stato ipnotico.

  • Risposte alle tue domande: Spazio per chiarire dubbi e curiosità sull’ipnosi e come può essere integrata nella vita quotidiana.

Partecipa e scopri il potere nascosto della tua mente!

Durata dell’esperienza: circa 3 ore

Iscrizione: GRATIS per i primi 15 iscritti!!!

Promozione: “Porta un amico” e dividi l’importo (25 euro, anziché 50 euro). L’importo è comunque promozionale, considerando lo scopo divulgativo e informativo del seminario.

Extra: Possibilità di acquistare il giorno stesso del seminario  il nuovo libro IPNOSI ESSENZIALE

Bonus: Possibilità di prenotare una seduta individuale al 50%!!!

Prenota il tuo posto!

dr.mircoturco@gmail.com

340/6661829

POSTI LIMITATI!

Ipnosi MIND

Partiamo da … che cosa non è l’ipnosi.

L’Ipnosi non è:

– Una forma di manipolazione mentale.

– Uno stato di sonno profondo.

– Una forma di persuasione.

– Uno stato di completa impotenza.

Al contrario, l’Ipnosi può essere considerata:

– uno stato naturale

– una strategia per mobilitare le risorse nascoste ed inconsce della persona
– una forma straordinaria di comunicazione

Altre informazioni che dovresti conoscere sull’ipnosi.

– La maggioranza delle persone può essere ipnotizzata.

– Indipendentemente dalle applicazioni, l’ipnosi è rigenerante.

– La persona non può rimanere “intrappolata” nello stato di ipnosi.

– La persona non perde coscienza.

Utilità e Applicazioni.

– La maggior parte dei disturbi psicosomatici

– Stress e Ansia

– Paure, panico, fobie

– Disturbi nella sfera alimentare

– Stati depressivi

– Comportamenti viziosi (fumo, alcool, iperfagia, diete, …)

– Anestesia e Analgesia

– Terapia del dolore

– Performance

– Apprendimento e memoria

– Sport e attività competitive

– Autostima e auto-efficacia

– Relazioni interpersonali e affettive

– Altri conflitti

– …

Vediamo ora, in maniera pratica e sintetica, come funziona l’ipnosi.

L’Ipnosi può essere indotta attraverso un progressivo stato di rilassamento. Solitamente, la persona è comodamente seduta su una poltrona e ascolta l’operatore che comincia a parlare con un certo tipo di tono, usando principalmente parole e frasi metaforiche che “attivano” principalmente l’emisfero emozionale. L’ipnosi però può anche essere “praticata” in modo “dinamico”, o utilizzando soprattutto metodi e tecniche di comunicazione non verbale. In tal caso la persona può essere anche in piedi. Questo particolare tipo di ipnosi è sicuramente più da impatto, ma ugualmente efficace. Vedremo dopo un approfondimento.

Altre informazioni che, a questo punto, ti sono sicuramente necessarie.

Durata:

La durata dell’ipnosi è variabile. Da pochi minuti ad ore. Di fatto, ognuno di noi ha una sua suscettibilità ipnotica. Nella mia pratica, il tempo medio di una seduta di ipnosi è di circa 40 minuti.

Come si spiega l’ipnosi?

L’ipnosi e in generale il “fenomeno ipnotico” si spiega attraverso alcune teorie accreditate.

1. Alterazione della coscienza: l’ipnosi crea uno stato di alterazione della coscienza, attraverso un senso di irrealtà, percezioni “strane”, senso fisico di pesantezza e/o leggerezza ed altro.

2. Teoria socio-cognitiva: tra ipnotista e cliente si crea un rapporto particolare.

3. Teoria della relazione arcaica: tra ipnotista e cliente si instaura un rapporto intenso con modalità paterne/materne).

4. Teoria neurobiologica: l’ipnosi è squisitamente un fenomeno psicosomatico in cui si verificano dei cambiamenti fisiologici a livello cerebrale e nel funzionamento neuropsicologico.

Forse sarai stupito nello scoprire che … 

Ogni 90 minuti circa abbiamo un calo dell’attenzione e tendiamo a sviluppare dei fenomeni ipnotici spontanei. In quei momenti la mente divaga, fantastica, si “svuota” …

Cosa si verifica nella persona ipnotizzata e quali sono i fenomeni esteriori visibili.

Esistono svariati fenomeni osservabili nella persona ipnotizzata. 

1. Sospensione della mobilità

2. Movimenti riflessi

3. Prevalenza di movimenti del lato non dominante del corpo

4. Barcollamento

5. Catalessia

6. Riduzione tono muscolare

7. Arrossamento tessuti

8. Maggiore visibilità vene

9. Contrazioni
10. Cedimenti delle ginocchia

11. Reclinamento della testa

12. Atonia e inespressività del volto

13. Impallidimento

14. Attenuazione pieghe del volto

15. Simmetria

16. Broncio

17. Decontrazione della mascella

18. Schiudersi delle labbra

19. Tremolii e tic alle labbra

20. Assenza o attenuazione reazioni d’allarme

21. Vibrazione palpebre

22. Riduzione drastica deglutizione

Come si sente una persona dopo l’ipnosi?

Esistono alcune reazioni tipiche di una persona ipnotizzata …

– senso generale di disorientamento e a tratti, leggera confusione

– difficoltà di equilibrio

– stanchezza e passività

– evidente sonnolenza

– alterazione del senso del tempo

– fenomeno dello “stop del pensiero”

– amnesia

– senso di profondo relax

Aggiungiamo qualcosa di più scientifico. Che cos’è quindi l’Ipnosi?

Lo stato ipnotico è una realtà neurofisiologica che non può essere ottenuta né con l’immaginazione guidata, né tanto meno con la simulazione controllata. I dati raccolti derivano da osservazioni umane, strumentali indirette (EEG), e strumentali dirette (neuro- imaging, PET, risonanza magnetica, ecc.). L’ipnosi può essere considerato “uno stato” particolare, esclusivo e profondo di relazione. L’ipnosi è una forma elettiva di comunicazione e interazione e consente un più facile “accesso” all’inconscio della persona. 

In quei momenti le persone (…) tendono a fissare lo sguardo (…) possono chiudere gli occhi, immobilizzare il corpo, reprimere certi riflessi e sembrano momentaneamente dimentiche di tutto ciò che le circonda, sino a quando non abbiano completato la loro ricerca interiore” (M. Erickson)

L’esperienza fuori dal corpo (OBE)

L’esperienza fuori dal corpo (OBE): una finestra sulla natura della coscienza

Le esperienze fuori dal corpo (OBE, dall’inglese Out-of-Body Experience) rappresentano un fenomeno complesso e affascinante, in cui gli individui percepiscono il proprio “Sé” come separato dal corpo fisico. Questo articolo esplorerà le principali caratteristiche, i fattori scatenanti e le implicazioni scientifiche e filosofiche di queste esperienze, basandosi su recenti ricerche fenomenologiche e teoriche.

Caratteristiche fenomenologiche delle OBE

Le OBE sono state descritte come stati in cui il Sé viene percepito al di fuori dei confini corporei, con una prospettiva in prima persona che si dissocia dal corpo fisico. I soggetti riportano spesso una maggiore chiarezza fenomenica rispetto alla coscienza ordinaria, accompagnata da una sensazione di libertà e positività emotiva.

Altri tratti distintivi includono:

  • Alterazione della percezione del tempo: Durante un’OBE, il tempo è spesso percepito come inesistente o irrilevante (Baruss & Mossbridge, 2017).
  • Perdita del senso di confinamento: Molti individui descrivono una sensazione di espansione o assenza di confini corporei, come se fossero pura consapevolezza (Blanke & Metzinger, 2009).
  • Modificazione della percezione corporea: Il corpo fisico può non essere percepito, o essere visto come un oggetto separato (Tressoldi et al., 2015).

Fattori scatenanti delle OBE

Le OBE possono essere indotte da diversi fattori, che si possono classificare in tre categorie principali:

  1. Induzioni ipnotiche (HypnOBE): Tecniche di ipnosi possono generare OBE simulando la dissociazione tra mente e corpo (Tressoldi et al., 2015).
  2. Esperienze di premorte (NDE): Eventi traumatici, come arresti cardiaci, possono portare a stati di coscienza alterati che includono OBE (Greyson, 2014).
  3. Esperienze spontanee: Le OBE possono verificarsi in stati di meditazione profonda, rilassamento o attività creative (Cardeña & Alvarado, 2014).

Nonostante le diverse cause, le OBE condividono caratteristiche fenomenologiche comuni, suggerendo che il fenomeno potrebbe avere una base esperienziale comune, indipendentemente dal tipo di induzione.

Differenze tra HypnOBE, NDE e OBE spontanee

Uno studio comparativo (De Foe et al., 2016) ha evidenziato alcune differenze significative tra i tre tipi di OBE:

  • Le HypnOBE mostrano una fenomenologia più simile alle NDE rispetto alle OBE spontanee.
  • La percezione del corpo fisico è meno frequente nelle HypnOBE (60%) rispetto alle NDE (34%).
  • La perdita del senso di confinamento è più marcata nelle HypnOBE (80%) rispetto agli altri gruppi.

Implicazioni scientifiche e filosofiche

Le OBE sollevano importanti domande sul rapporto mente-corpo e sulla natura della coscienza:

  • Sfida al fisicalismo: L’esperienza di un Sé separato dal corpo fisico contrasta con le teorie che riducono la coscienza all’attività cerebrale (Cleeremans, 2011).
  • Ipotesi metafisiche: Modelli come il panpsichismo o il monismo duale postulano che mente e materia siano due aspetti di una stessa sostanza (Atmanspacher, 2012).
  • Relazione tra coscienza e spazio-tempo: Le alterazioni nella percezione del tempo durante le OBE potrebbero riflettere una struttura più profonda della realtà, suggerendo una distinzione tra “tempo apparente” e “tempo profondo” (Baruss & Mossbridge, 2017).

Prospettive future

Le OBE offrono un campo fertile per la ricerca scientifica, con applicazioni potenziali che spaziano dalla psicologia transpersonale alle neuroscienze. Tra le principali aree di interesse futuro:

  • Verificare la possibilità di raccogliere informazioni sensoriali durante un’OBE.
  • Comprendere meglio l’interazione tra il Sé e il mondo fisico in questi stati.
  • Esplorare il potenziale trasformativo delle OBE sulla crescita personale e spirituale.

Conclusioni

Le esperienze fuori dal corpo rappresentano una sfida affascinante e multidisciplinare per la psicologia moderna. Esse non solo ampliano la nostra comprensione della coscienza, ma sollevano anche questioni fondamentali sulla natura del Sé e della realtà. Come suggerito da studi recenti, il loro potere trasformativo è innegabile, e il loro studio potrebbe aprire nuove prospettive nella scienza della mente e nella filosofia della coscienza.

 


Riferimenti

  • Baruss, I., & Mossbridge, J. (2017). Transcendent mind: Rethinking the science of consciousness. American Psychological Association.
  • Blanke, O., & Metzinger, T. (2009). Full-body illusions and minimal phenomenal selfhood. Trends in Cognitive Sciences, 13(1), 7-13.
  • Cleeremans, A. (2011). The radical plasticity thesis: How the brain learns to be conscious. Frontiers in Psychology, 2:86.
  • De Foe, A., et al. (2016). Out-of-body experience: Phenomenological comparison of different causes. Journal of Consciousness Studies.
  • Greyson, B. (2014). Near-Death Experiences. In Varieties of anomalous experience: Examining the scientific evidence. American Psychological Association.
  • Tressoldi, P. E., et al. (2015). Hypnotically induced out-of-body experiences: Phenomenology and perceptual characteristics. SAGE Open.

 

Ipnosi e Apprendimento

L’ipnosi ha trovato applicazioni in vari contesti terapeutici. Più recentemente, si è indagato il suo potenziale per potenziare l’apprendimento e la memoria, con risultati promettenti. Ma come funziona esattamente l’ipnosi nel migliorare l’apprendimento? Quali meccanismi psicologici e neurologici sono coinvolti?

Ipnosi e concentrazione

Uno dei fattori chiave che rende l’ipnosi utile nell’apprendimento è la sua capacità di migliorare la concentrazione e di ridurre le distrazioni. Quando una persona entra in uno stato ipnotico, l’attenzione è focalizzata su stimoli specifici, mentre altri pensieri vengono messi da parte. Questo stato mentale ottimale, detto anche “trance”, può facilitare l’acquisizione di nuove informazioni, soprattutto in contesti educativi o di apprendimento di nuove abilità.

Secondo alcuni studi, l’ipnosi può migliorare la memoria a lungo termine e la capacità di richiamo. Gruzelier et al. (2002) hanno scoperto che soggetti in stato di ipnosi dimostravano un miglioramento nella memorizzazione di informazioni complesse rispetto a coloro in uno stato di veglia normale. La ridotta distrazione e l’attenzione focalizzata sembrano giocare un ruolo importante.

Ipnosi e stress legato all’apprendimento

L’apprendimento può essere ostacolato da ansia e stress, soprattutto in contesti come esami o performance pubbliche. L’ipnosi, grazie al suo potere di ridurre lo stress e l’ansia, può creare un ambiente psicologico più favorevole per l’apprendimento. Un individuo rilassato è generalmente più ricettivo alle informazioni e più capace di accedere a ciò che ha imparato.

Uno studio condotto da Barabasz e Spiegel (1989) ha mostrato che studenti ansiosi che avevano ricevuto sessioni ipnotiche miglioravano significativamente i loro risultati accademici rispetto a coloro che non avevano seguito la terapia. La riduzione dell’ansia da prestazione permetteva loro di accedere con maggiore facilità alle informazioni durante gli esami.

Meccanismi neurobiologici coinvolti

L’ipnosi sembra influenzare direttamente l’attività cerebrale. Studi di neuroimaging hanno mostrato che in stato ipnotico si attivano aree del cervello legate all’apprendimento e alla memoria, come l’ippocampo e la corteccia prefrontale. Queste aree sono essenziali per l’elaborazione e l’archiviazione di nuove informazioni.

Inoltre, l’ipnosi può migliorare l’apprendimento implicito, cioè quel tipo di apprendimento che avviene senza una consapevolezza esplicita del processo di acquisizione. Questo è particolarmente utile in contesti come l’apprendimento di lingue o abilità motorie, in cui l’allenamento ripetitivo gioca un ruolo fondamentale.

Applicazioni pratiche

L’ipnosi viene utilizzata in diversi ambiti per migliorare l’apprendimento:

  • Apprendimento linguistico: Sessioni ipnotiche possono essere usate per migliorare l’acquisizione di una seconda lingua, grazie alla ridotta ansia e alla maggiore concentrazione.
  • Sport e abilità motorie: Atleti professionisti hanno usato l’ipnosi per migliorare l’apprendimento di movimenti complessi, visualizzando le tecniche e perfezionando le prestazioni.
  • Memorizzazione accademica: L’ipnosi può essere utilizzata per facilitare la memorizzazione di grandi quantità di informazioni in preparazione di esami o prove accademiche.

L’ipnosi non è sicuramente una bacchetta magica per l’apprendimento, ma è uno strumento potente che può ottimizzare il processo in determinate condizioni. Grazie alla sua capacità di ridurre l’ansia, migliorare la concentrazione e facilitare l’apprendimento implicito, l’ipnosi offre un potenziale interessante nel potenziamento delle capacità cognitive. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio i meccanismi alla base e stabilire protocolli più precisi per il suo utilizzo in contesti educativi.

Ipnosi e Gestione del dolore

L’ipnosi si è dimostrata uno strumento efficace per il controllo e la gestione del dolore. In particolare, viene utilizzata per ridurre la percezione del dolore cronico, migliorare la qualità della vita e diminuire l’uso di farmaci analgesici.

Come funziona l’ipnosi nella gestione del dolore?

Durante uno stato ipnotico, l’individuo è profondamente concentrato e rilassato, ma non perde il controllo delle sue facoltà mentali. La mente diventa più ricettiva a suggerimenti che possono modificare la percezione del dolore. Diversi studi hanno dimostrato che l’ipnosi influisce sui circuiti neuronali legati alla percezione sensoriale, alterando la risposta del cervello agli stimoli dolorosi.

Un importante studio di meta-analisi ha dimostrato che l’ipnosi riduce significativamente il dolore acuto e cronico. Questo risultato è stato confermato da una revisione sistematica condotta da Montgomery et al. (2000), che ha mostrato come l’ipnosi riduca il dolore post-operatorio e la necessità di anestetici in contesti chirurgici .

Applicazioni cliniche dell’ipnosi

L’ipnosi è stata applicata con successo in numerose situazioni cliniche:

  • Dolore cronico: in condizioni come la fibromialgia e l’artrite, l’ipnosi ha dimostrato di ridurre la percezione del dolore, migliorare la qualità del sonno e ridurre lo stress .
  • Cure palliative: viene utilizzata per alleviare il dolore in pazienti oncologici e migliorare il benessere psicofisico, riducendo l’uso di oppiacei .
  • Procedure mediche invasive: in contesti come chirurgia, biopsie o cure dentali, l’ipnosi si è dimostrata efficace nel ridurre l’ansia e il dolore .

Meccanismi neurobiologici

Studi di neuroimaging hanno evidenziato che l’ipnosi modula l’attività di specifiche aree cerebrali coinvolte nella percezione del dolore, come la corteccia cingolata anteriore, l’insula e la corteccia somatosensoriale . Questi cambiamenti indicano che l’ipnosi non agisce semplicemente come un placebo, ma interviene direttamente sui meccanismi cerebrali che regolano il dolore.

Un recente studio internazionale

Abstract

Questa è la prima meta-analisi completa in circa 20 anni di tutti gli studi controllati sull’uso dell’ipnosi per alleviare il dolore clinico. Per essere inclusi, gli studi dovevano utilizzare un modello misto o tra soggetti in cui un intervento di ipnosi veniva confrontato con una condizione di controllo per alleviare qualsiasi forma di dolore clinico. Dei 523 record esaminati, 42 studi che incorporavano 45 prove di ipnosi soddisfacevano i criteri di inclusione. Le nostre stime più conservative dell’impatto dell’ipnosi sul dolore hanno prodotto dimensioni dell’effetto ponderate medie di 0,60 (p ≤ 0,001) per 40 prove post e 0,61 (p ≤ 0,001) per 9 prove di follow-up. Queste dimensioni dell’effetto rientrano nell’intervallo medio secondo le linee guida di Cohen e suggeriscono che il partecipante medio che riceveva ipnosi ha ridotto il dolore più di circa il 73% dei partecipanti di controllo. L’ipnosi è stata moderata dalla qualità metodologica complessiva delle sperimentazioni: la dimensione media dell’effetto ponderato dei 19 post-sperimentazioni senza valutazioni di rischio elevato su nessuna delle dimensioni del rischio di bias Cochrane era 0,77 (p ≤ 0,001). L’ipnosi è stata anche moderata dalla suggestionabilità ipnotica, con 6 post-sperimentazioni che hanno prodotto una dimensione media dell’effetto ponderato di r = 0,53 (p ≤ 0,001). I nostri risultati rafforzano l’affermazione che l’ipnosi è un intervento molto efficace per alleviare il dolore clinico.

Rif. Leonard S. Milling, Keara E. Valentine, Lindsey M. LoStimolo, Alyssa M. Nett, und Hannah S. McCarley. Tradotto dal dr. Arnaldo Lovecchio

 

 

Dimagrisci con l’IPNOSI

Più volte in questo spazio abbiamo parlato dell’IPNOSI e delle applicazioni psicologiche e mediche. In questo caso voglio “regalarti” 2 sedute essenziali che potranno essere utili se stai iniziando o se devi affrontare un nuovo piano alimentare. La perdita di peso è un obiettivo per molte persone e, come si sa, non è solo questione di “dieta” …

Ascolta gli audio con le cuffie … (anche più volte al giorno)

IpnoGuida

Ho creato per te una piccola guida sull’IPNOSI

REPORT HUMAN RESOURCES

breve guida introduttiva IPNOSI MIRCO TURCO L’ipnosi non è … – Una forma di manipolazione mentale. – Uno stato di sonno profondo. – Una forma di persuasione. – Uno stato di completa impotenza. – uno stato naturale – una strategia per mobilitare le risorse nascoste ed inconsce della persona- una forma straordinaria di comunicazione La maggioranza delle persone può essere ipnotizzata.

Praticare l’Autoipnosi

Che cos’è?

L’autoipnosi è un metodo pratico che possiamo imparare e potenziare. Secondo la ricerca scientifica può produrre cambiamenti rilevanti e incidere sull’equilibrio e la salute psicofisica dell’individuo. Occorre, ovviamente, allenamento, ma è altrettanto rilevante scegliere la “tecnica” più adeguata in base a come siamo fatti e all’obiettivo prefissato.

Il primo step sarà allora “fissare un obiettivo”. In questo, occorre essere analitici e dettagliati. Non posso solo dire “vorrei essere felice”; occorre specificare “cosa intendiamo noi per felicità”. L’obiettivo, in altri termini, deve essere ben formato!

Superato lo scoglio dell’obiettivo (cosa non semplice), devo cominciare a praticare l’autoipnosi. A tal proposito, senza improvvisare, suggerisco di affidarvi a professionisti che possano “insegnare” strategicamente la tecnica. Quella più utile è la tecnica Ericksoniana, attraverso la quale si “entra” in un progressivo stato di rilassamento, per poi, magari, “sprofondare lentamente” in stati più profondi. Occorre esercitarsi e diventare padroni della tecnica. Considerate, quindi, che occorre una fase di vero e proprio allenamento.

Da dove iniziare? (esempio di induzione)

Trova un posto in cui essere comodo … cerca una situazione confortevole … e preparati al rilassamento … Lascia che la tua consapevolezza scivoli senza fatica…, senza sforzo…, ad osservare il respiro che entra e che esce da te, seguendo un suo ritmo così naturale…, così conosciuto…, e ti concedi ora qualche momento per osservarlo, per  per sentirlo entrare ed uscire da te e puoi lasciarti andare…, puoi lasciarlo scorrere…, sentendoti entrare in un dolce rilassamento che si approfondisce e si espande sempre di più…, sempre di più…, il tuo corpo si rilassa…, si lascia andare…, la tua mente si rilassa…, si lascia andare…, il tuo respiro ti conduce…, ti lasci condurre…, ti lasci andare sempre di più…, in totale fiducia abbandonandoti …

Non c’è niente che tu ora debba fare… puoi lasciarti andare…, puoi rilassarti … un processo spontaneo e naturale di trasformazione sta avvenendo da sé…, per conto suo…, senza alcuno sforzo … concentrati sui rumori intorno a te, seguine qualcuno e poi, contemporaneamente avverti la sensazione del tuo corpo che, lentamente, diventa sempre più pesante, pesante e rilassato … presta attenzione alla temperatura del tuo corpo, dell’ambiente dove ti trovi e avverti alcuni cambiamenti che già stanno avvenendo …

… inspira ed espira lentamente, profondamente, mentre il tuo corpo è fermo, pesante, rilassato e puoi anche decidere di andare liberamente con il pensiero, immaginare, sentire, provare, ricordare, attivare, … mentre senti il tuo respiro, i suoni, i rumori e potresti anche fermarti su alcuni profumi, odori, mentre il tuo corpo si rilassa sempre di più … profondamente … e la tua mente vaga libera …

Vantaggi dell’autoipnosi

  • Riduzione stress e ansia
  • Favorisce il sonno
  • Allevia il dolore
  • Migliora le prestazioni fisiche e mentali
  • Automotiva

Cerca di trovare uno spazio consono all’autoipnosi, assumendo una posizione comoda; elimina le distrazioni e fai pratica … In ogni caso, per le prime volte, affidati ad un professionista del settore!

Zoofobia

La zoofobia è una fobia specifica (DSM-5-TR, categoria: “tipo animale”) caratterizzata da una paura persistente, eccessiva …

Acrofobia: la paura delle altezze

L’acrofobia è una fobia specifica caratterizzata da una paura intensa e irrazionale delle altezze (es. balconi, scale, …

Paure mediche

Le paure mediche sono fobie specifiche legate a situazioni sanitarie e procedure mediche. Possono interferire significativamente …