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La telefonata di Stasi ai Soccorsi nel caso “Garlasco”

La chiamata di Stasi ai soccorsi è stata considerata incoerente e incongruente, ma di fatto, non sono stati applicati criteri o tecniche specifiche di indagine. A tal proposito, abbiamo cercato di utilizzare alcune tecniche derivanti da studi e applicazioni scientifiche in materia di verità e menzogna. Abbiamo così proceduto ad una vera analisi comparativa e ne è risultato che …

 

1. Immediatezza e chiarezza

  • Richiesta rapida: Stasi inizia subito con “Mi serve un’ambulanza in via Giovanni Pascoli a Garlasco”, un’espressione diretta, seppur impersonale.

  • Indicazioni approssimative: il civico sbagliato (dice 29 anziché 8), aggiungendo “mi sembra” e “non ne sono sicuro” — segnali di mancanza di accuratezza.

  • Modalità immediata, ma non urgente: non c’è alcuna pressione su “dobbiamo sbrigarci!”, livello di urgenza moderato – un elemento che può risultare sospetto nel contesto di uno shock reale.

2. Voce, ritmo e interazione

  • Pausa e esitazione: più “Eh”, pause dopo il saluto, riflessioni visibili – segnali di pensiero cosciente, ma inusuali se si trova in pieno shock.

  • Modulazione emotiva: la voce ha oscillazioni, respiro affannoso e tono “quasi tremante” inizialmente, coerente con reazione emotiva.

  • Linguaggio “distaccato”: non c’è spazio a parolacce o interiezioni forti—tipici in situazioni di violenta agitazione.

    3. Accuratezza e autocorrezioni

  • Incertezza sul civico (“mi sembra il 29, non ne sono sicuro”): indica possibile autocritica (accuratezza), ma qui appare come un’efficace scusa per schermarsi.

  • Non sono presenti vere autocorrezioni, ma l’incertezza persistente sul numero evidenzia non tanto spontaneità, quanto probabile travisamento.

    4. Distanza emotiva e linguaggio impersonale

  • Una persona”: primo riferimento generico, solo successivamente rivela che si tratta della fidanzata “la mia fidanzata” – un segnale di distacco empatico.
  • Nessun invito a intervenire attivamente: pur riferendo che “forse è viva”, non chiede di tentare soccorsi immediati, né richiede manovre salvavita — atipico in caso di shock grave.

  • Linguaggio controllato, senza emozione eccessiva (“forse è viva”, “credo…”), poca minimizzazione aggressiva ma anche nessuna urgenza netta.

5. Evasione o omissioni

  • Omesso riferimento al nome della vittima fino a sollecitazione: tipico di chi non ha un legame realistico sulla scena.

  • Cambia contesto prima di rispondere: prima di dire “c’è sangue dappertutto”, dichiara “adesso sono andato dai carabinieri”; secondo Turco, è uno spostamento che evita rispondere direttamente alla domanda.

  • Contraddizioni temporali: l’audio registra che Stasi era già fuori dalla casa, mentre comunica di trovarsi ancora vicino – un potenziale segnale di manipolazione della dinamica reale.

Confronto con i “criteri di Turco”

Criterio Presenza nella chiamata Stasi?
Immediatezza → sì Inizio diretto richiesta ambulanza
Accuratezza/autocorrezioni Incerta accuratezza del civico, ma nessuna vera correzione spontanea
Distanza emotiva Linguaggio impersonale, nessun nome iniziale
Estraneità/informazioni superflue Nessuna info inutile, ma mancano dettagli pratici essenziali
Evasione/contraddizioni Evasioni (“adesso sono dai cc”), contraddizioni su posizione

Conclusione

Secondo l’analisi basata sui criteri di Turco, la telefonata di Stasi presenta segnali preoccupanti per la veridicità:

  1. Uso di un linguaggio impersonale e distaccato (“una persona”);

  2. Mancata richiesta di intervento attivo o pressione di urgenza;

  3. Esitazioni e omissioni su particolari cruciali (nome, condizioni vittima);

  4. Contraddizioni e spostamenti per evitare rispondere precisamente alla domanda dell’operatore.

Tutti questi fattori convergono verso il fatto che il racconto sembra più costruito o manipolato, e meno riconducibile a uno stato di sincero shock o emergenza percepita, secondo le categorie individuate.

Abbiamo poi analizzato il tutto secondo altri criteri di altre Tecniche.

1. SCAN (Scientific Content Analysis)

Il metodo SCAN si concentra sulla forma del linguaggio usato, rilevando incongruenze tra forma e contenuto. Ecco alcuni indicatori chiave e come si applicano alla chiamata di Stasi:

A. Uso del pronome “io”

  • Stasi evita spesso “io”, usando forme impersonali: “Mi serve un’ambulanza”, “una persona è…”, “mi sembra il 29”.
  • SCAN considera la rimozione del pronome come segnale di distacco emotivo o tentativo di depersonalizzazione dell’evento.

B. Linguaggio passivo o impersonale

  • Una persona è caduta ed è piena di sangue” → forma passiva.
  • In SCAN questo viene interpretato come possibile tentativo di non attribuire responsabilità, nascondendo l’agente dell’azione.

C. Mancanza di enfasi o sorpresa

  • Frasi piatte e neutre anche dopo la scoperta della presunta fidanzata morta: “mi sembra che sia morta” → nessun uso di esclamazioni, interiezioni o emotività spontanea, che in SCAN rappresenterebbero sincerità.

D. Ordine narrativo

  • L’ordine dei fatti nella telefonata non segue una narrazione logica e spontanea (come: scoperta → reazione → richiesta d’aiuto), ma è frammentato e parziale, elemento sospetto secondo SCAN.

E. Dettagli non richiesti / assenti

  • Nessuna informazione su stato fisico della vittima, tentativi di rianimazione, o relazione emotiva con la vittima (a meno che non venga chiesto).

    Conclusione SCAN: la chiamata mostra marcati segnali di distacco, evasività e non autenticità emozionale. Secondo SCAN, questo alza bandiere rosse sulla veridicità dell’esperienza vissuta così come è stata raccontata!

2. CBCA (Criteria-Based Content Analysis)

Il metodo CBCA è usato per valutare la credibilità dei racconti tramite 19+ criteri. Non tutti sono applicabili a una breve telefonata.

Criteri positivi (presenti nei racconti autentici)

Criterio Presente? Osservazione
Struttura logica

Frammentaria, confusa
Dettagli non centrali

Nessun dettaglio spontaneo
Riproduzione del dialogo

Nessuna menzione di frasi dette/scambiate
Complicazioni impreviste

Nessun ostacolo narrativo o dilemma etico
Descrizioni personali

Mai parla di sé o dei propri sentimenti
Ammissione di mancanze

Nessuna incertezza autentica, solo sul civico
Emozioni espresse

Nessuna emozione spontanea verbalizzata

Indicatori negativi (sospetti nei racconti falsi)

Criterio Presente? Osservazione
Stereotipia

Linguaggio stereotipato da “chiamata tipo”
Poca personalizzazione

una persona” – evita nome, evita rapporto diretto
Elusività

Evita il luogo preciso, evita dettagli visivi

Conclusione CBCA: il racconto manca di quasi tutti i criteri positivi legati a un’esperienza vissuta autentica (dettagli, emozioni, spontaneità), mentre mostra tratti linguistici tipici di narrazioni costruite o preparate.

CONCLUSIONI FINALI (Turco + SCAN + CBCA)

Metodo Esito
Turco Indicatori multipli di distacco, manipolazione e omissione
SCAN Presenza di linguaggio passivo, distacco emotivo, ordine anomalo
CBCA Assenza di criteri di realtà, presenza di segnali stereotipici

In sintesi: L’analisi comparata suggerisce che la telefonata non presenta le caratteristiche linguistiche, psicologiche e narrative tipiche di una chiamata autentica da parte di un soggetto realmente sotto shock. I tre metodi convergono nel sollevare forti dubbi sulla spontaneità e sincerità del contenuto.

CONFRONTO TRA CHIAMATE AUTENTICHE E SOSPETTE.

1. Immediatezza e tono emotivo

Chiamate autentiche:

  • È comune sentirsi ansiosi o agitati, parlare a ritmo incalzante o interrotto, con esclamazioni e urgenza, come nell’esempio del padre svenuto “ma quanto ci mettete a rispondere?” o conversazioni con istruzioni sul massaggio cardiaco.

    Chiamata di Stasi:

  • Comincia in modo relativamente piatto e controllato: “Mi serve un’ambulanza…”, manca emotività, ne esclamazioni urgenti.

  • L’assenza di istruzioni urgenti, rassicurazioni o reazioni ansiose contrasta con modelli reali.

2. Linguaggio e uso del pronome

Autentico:

  • Si usano spesso “io” e “mio/mia”, come in “mi serve urgentemente”, oppure si condividono dettagli personali (“sto tenendo mio padre in braccio”)

Stasi:

  • Predilige frasi impersonali: “una persona”, “lei”, “mi serve un’ambulanza”.
  • Usa poco il pronome “io” o il legame emotivo (“mia fidanzata” solo dopo sollecito), importanza di SCAN e Turco su distacco emotivo.

3. Dettagli spontanei e ordine narrativo

Autentiche:

  • Forniscono dettagli fisiologici (respirazione, coscienza, condizioni fisiche).
  • Narrazione spesso lineare e complessa: cosa è successo, che cosa si sta facendo, contesto (“mia moglie non respira da due minuti”).

Stasi:

  • Nulla su respirazione, battito, tentativi di rianimazione.
  • Ordine narrativo disorganico: civico → “forse è viva” → all’improvviso “sono dai carabinieri” → “c’è sangue dappertutto”.

4. Personalizzazione e immediatezza emotiva

Autentiche:

  • Si usano nomi, legami (“mia mamma”, “mio marito”).
  • Spesso si esprimono paure, preoccupazioni, e si interagisce emotivamente con l’operatore.

Stasi:

  • Sostegno emotivo economico: “lei” → solo successivamente “la mia fidanzata”.
  • Usa tono neutro, senza pianto, rabbia, ansia o suppliche.

Confronto riassuntivo

Aspetto Telefonata autentica Chiamata Stasi
Urgenza emotiva Alta – esclamazioni, panico Bassa – tono controllato
Uso del pronome “io” Frequente – “ho mia madre” Rarissimo – frasi impersonali
Dettagli clinici/fisici Presenti – respiro, coscienza Assenti
Ordine narrativo Coerente e spontaneo Frammentato, con cambi improvvisi
Espressione di emozione Evidente (pianto, paura, indignazione) Mancante, tono neutro

Conclusione

Rispetto a telefonate autentiche riportate (urgenti, emotive, piene di dettagli fisici e personali), quella di Stasi appare artificiale, controllata, distante.

L’assenza di urgenza autentica, di linguaggio emotivo, di dettagli clinici e l’ordine narrativo spezzettato confermano ciò che i modelli Turco, SCAN e CBCA suggerivano: forti indizi di non autenticità.

 

RIFERIMENTI ESSENZIALI

MacLaurin, Brent E. (2009)
Scientific Content Analysis (SCAN): A Look at the Truthfulness of Statements.
Canadian Society of Forensic Science Journal, Vol. 42, No. 1, pp. 1–15.

Sapir, Avinoam (2005)
The L.S.I. (Laboratory for Scientific Interrogation) Manual for the SCAN Technique.
L.S.I. Publishing, Phoenix, Arizona.

Steller, Max & Köhnken, Georg (1989)
Criteria-Based Content Analysis.
In: Raskin, D.C. (Ed.),
Psychological Methods in Criminal Investigation and Evidence.
Springer, New York, pp. 217–245.

Turco, Mirco (2016)
Crime Analyst. Manuale operativo per l’analisi del comportamento criminale.
Socint Press. ISBN: 978-88-98554-20-4

Turco, Mirco (2023)
Indicatori di menzogna vs verità durante una conversazione telefonica di emergenza.
Socint Training, Modulo Formativo Specialistico.

Turco, Mirco (2024)
La Valutazione delle Informazioni. Verità, menzogna, credibilità, dubbio, sospetto durante la comunicazione telefonica di emergenza.
Socint Press, Collana Ricerche. ISBN: 979-12-80111-51-7; DOI: 10.36182/2024.01

Vrij, Aldert (2008)
Detecting Lies and Deceit: Pitfalls and Opportunities.
2ª ed., Wiley-Blackwell. ISBN: 978-0-470-68100-2

Vrij, A., Akehurst, L., Soukara, S., Bull, R. (2002)
Will the Truth Come Out? The Effect of Motivation on CBCA Scores.
Law and Human Behavior, 26(3), pp. 261–283.

Erasmus+ KA2 Project
One Minute May Save a Life PROJECT (Italia, Romania, Inghilterra, Cipro)

 

Programma X – Un viaggio sconvolgente

Ho scritto questo libro perché sento il dovere di condividere la mia esperienza e mettere in guardia gli altri.

Sono stato trascinato in un mondo oscuro e pericoloso, dove l’occultismo e l’alta finanza si intrecciano per manipolare e sfruttare le persone vulnerabili.

Ho pagato un prezzo alto, sia fisicamente che mentalmente, e non voglio che altri facciano la stessa fine. Questo libro, che consegno ai lettori e alla scienza, è la mia testimonianza, un monito per chiunque possa trovarsi a vivere quello che ho vissuto. Spero che la mia storia possa essere d’aiuto a qualcuno” (Giorgio Vita)

“Programma X” è un’opera che narra di un’esperienza che, apparentemente, valica i confini della razionalità di cui è stato protagonista e testimone l’autore Giorgio Vita. Il racconto, riportato per scelta editoriale nella sua integra genuinità e autenticità, apre delle finestre verso la comprensione dell’incredibile, ignoto ed eccezionale, lavorìo della mente umana. Partendo dalla propria storia, l’autore delinea a chiari tratteggi la sua personalità la quale è il prodotto di un’equazione riportante la determinazione del “sé”, oggetto d’indagine e studi approfonditi da parte della filosofia, sociologia e psicologia. Molti punti del racconto dell’esperienza vissuta dall’autore di “Programma X” offrono delle prospettive che potrebbero essere lette ed identificate con l’aiuto e il supporto dato dalle teorie delle scienze umane: emergono, infatti, aspetti inerenti alle dinamiche del gruppo, al concetto di devianza sociologica, alla situazione psicologica del protagonista e, persino, a quelle che possono apparire come dinamiche settarie; il culmine del racconto è, infatti, il cosiddetto “rituale”, che relativamente alla narrazione associa a sé delle peculiarità che talvolta assumono dei caratteri che spaziano dal magico-paranormale all’improbabile o surreale. (dalla prefazione di Antonia Depalma)

L’editore: Caro lettore, siamo lieti di presentarti un singolare volume “Programma X” di Giorgio Vita. Il nostro autore ha deliberatamente (attraverso il suo flusso di coscienza) plasmato il suo libro come un enigma, un puzzle da comporre e un rebus da risolvere. Attraverso le pagine di questo libro, Vita ha intessuto un intrico di simboli, enigmi e riferimenti occulti, sul vissuto di qualcosa che esula da qualsiasi indagine razionale, creando una narrazione che sfida la logica del lettore. Tuttavia, Giorgio Vita ha fatto una scelta audace e inusuale: ha deciso di tralasciare all’interno del libro il rituale di cui è stato vittima. Questa omissione è il risultato di due motivi cruciali che l’autore ha voluto condividere con il suo pubblico.

Innanzitutto, Vita confessa di temere per la sua incolumità. Rivela l’esistenza di una misteriosa psico-setta dell’alta finanza, potentemente radicata in un’importante Capitale europea in cui lui ha vissuto per qualche tempo, e che potrebbe raggiungerlo per ostacolarlo o, peggio ancora, infliggere danni a lui e ai suoi cari.

Il suo timore è palpabile nelle pagine del libro che lo riguardano direttamente con il suo contributo, e ciò aggiunge un elemento di suspense e pericolo al già intrigante contesto psicologico, che non è fiction ma tracciato biografico ed autobiografico reale. In secondo luogo, l’autore ha espresso il desiderio di riservare il racconto del rituale per le presentazioni pubbliche del libro. Preferisce condividere questa parte fondamentale della sua esperienza di persona, nel contesto di eventi dedicati ai lettori più attenti e curiosi.

In questo modo, oltre a svelare il mistero, Giorgio Vita desidera instaurare un rapporto più intimo con il suo pubblico, creando un’esperienza unica e coinvolgente durante le presentazioni di “Programma X”.

A cura del Dr. Mirco Turco (Psicologo, Criminologo, Direttore Scientifico del Forensics Group e Criminal Meet, Direttore Editoriale di Obscura)

E con la consulenza della Dr.ssa Alessandra Abatelillo (Avvocato, Criminologa, Grafologa Socio del Forensics Group e membro di Criminal Meet)

Dr.ssa Federica Perrucci (Esperta in Analisi Comportamentale e membro di Criminal Meet)

 

INFO LINK

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/03/programma-x-di-giorgio-vita-cura-del.html

Obscura – Paranormal Crime

OBSCURA NUMERO 02 – PA R A N O R M A L C R I M E

C r i m i n o l o g i a d e l l ’ i n s o l i t o

Finalmente

Interventi di Mirco TURCO, Antonia DEPALMA, Mario CONTINO, Armando DE VINCENTIS, Francesco ESPOSITO, Elisa TRICARICO, Alessandra ABATELILLO

Affrontare il tema del paranormale è una scelta ardita e gravida di responsabilità, poiché ci troviamo di fronte a casi millenari, testimonianze misteriose e indagini avvolte nell’alone dell’incertezza. Il nuovo numero di Obscura n. 02 con il titolo PA R A N O R M A L C R I M E – C r i m i n o l o g i a  d e l l ’ i n s o l i t o, la nuova antologia di scritti su criminologia e noir, si lancia in un territorio inesplorato, dove la fede, le superstizioni e le convinzioni si intrecciano con fenomeni inspiegabili …

Alla ricerca della Verità …

Alla ricerca della verità, o forse della menzogna! Intervento del Dott. Mirco Turco

Secondo una versione alquanto complicata e giocosa della vita, il linguaggio sarebbe stato inventatoin modo da dare la possibilità alla gente di nascondersi reciprocamente ciò che pensa veramente! È alquanto certo, allora, che occorra molta cautela nel considerare le parole, le frasi, i discorsi di noi esseri umani, tra l’altro, senza scomodare ugualmente O.

 

Vittime e Carnefici

La Regione Puglia, il Polo Biblio – Museale di Lecce, il Teatro Pubblico Pugliese, Piil Cultura, Provincia di Lecce, Città di Lecce hanno dato il via all’evento organizzato da Criminal Meet di Mirco Turco e I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Il Male inteso come categoria astratta è di difficile collocazione e connotazione, perché si presta ad un’analisi polisemica che spesso sfugge e sovente oltrepassa i confini del dicibile, divenendo oggetto di studio di scienze non scienze, o addirittura tema di discussione e dibattito in ambito esoterico. Il Male se affrontato in chiave scientifica, presenta un prisma di sfumature ricchissimo. Può divenire colpa, offesa, reato. In quest’ultimi casi le scienze e le discipline che se ne occupano sono la psicologia, la psichiatria, la criminologia. Ed ecco che tra discussioni, confronti, libri, riflessioni, narrazione e teatro nasce l’appuntamento dal titolo “Vittime e Carnefici”, un evento unico ed eccezionale …

Nasce quindi un nuovo Format, con lo scopo di “portare in giro” per l’Italia, la nostra scienza e la nostra arte, con convinzione e passione che da sempre contraddistinguono il nostro team.

prima rassegna stampa

PRESENTI A LECCE

Mirco Turco

Psicologo leccese, Ipnologo, Criminologo, Direttore Scientifico del Forensics Group, Ideatore di Criminal Meet, Formatore e autore.

L’Ottimismo del Diavolo, definito già da molti lettori un thriller imperdibile, sorprendente e geniale, da “divorare” in pochissimo tempo. La critica lo incornicia come un giallo che soddisfa tutti i requisiti (cosa non facile) con stile ironico e ottime capacità espressive dell’autore che mostra, al contempo, stile accattivante e originale. C’è chi sostiene, invece, che nel romanzo ci sia tutto il DNA puro dell’autore, un autentico esploratore dell’animo umano e del comportamento, capace di trasformare le sue grandi conoscenze psicologiche e criminologiche ini scrittura romanzata. L’Ottimismo del Diavolo è, insomma, un libro da leggere, se non fosse anche per la prima recensione fatta dalla nota Criminologa Roberta Bruzzone, che parla di un “imperdibile viaggio nella parte più oscura e profonda dell’animo umano che è presente in ognuno di noi magistralmente descritta da Mirco Turco. La trama è una continua sfida che rende inevitabile affrontare i peggiori demoni interiori che popolano la vita del protagonista. Un libro imperdibile”.

Elisa Tricarico

Sociologa, Criminologa, Grafologa Giudiziaria, Autrice, membro del Forensics Group e di Criminal Meet.

L’omicidio del piccolo Gregory Villemin.  È il 1984 quando nel fiume Vologne, che attraversa un piccolo paesino sperduto tra i Vosgi, viene ritrovato il corpo di Grégory Villemin, di appena quattro anni. L’omicidio, però, non è altro che il culmine di due anni di lettere e telefonate minatorie alla famiglia Villemin da parte di un anonimo che si fa chiamare “il corvo” e che oggi, dopo trent’anni, non è ancora stato possibile identificare con certezza. A rendere praticamente impossibili le indagini, oltre a tutta una serie di errori della polizia e della gendarmeria, l’omertà dell’intero paesino e la protezione che i membri della famiglia si sono assicurati l’un l’altro. Il saggio riprende dall’inizio e fin nei più piccoli dettagli una storia sconvolgente, che ci ricorda che i mostri, spesso, sono molto più vicini di quello che crediamo.

Alice Mignani Vinci

Assistente Sociale, Pedagogista Giuridico, Criminologa, Autrice, membro del Forensics Group e di Criminal Meet.

Le coordinate del male. Un viaggio nelle ragioni, nelle coordinate del male, nelle sue inquiete correnti alternate, nel suo oceano di contraddizioni e circostanze, là dove possedere una bussola è arbitrario, perché parliamo e trattiamo di complessità… Questo lavoro intende indagare, in una prospettiva integrata che intreccia i saperi propri del servizio sociale penitenziario, della criminologia forense e della pedagogia della devianza, quelle che sono le ragioni e, appunto, le coordinate dell’azione dissociale e criminale.

Corinne Vigo

Esperta in Sviluppo Personale e Organizzativo, Laurea in Psicologia, Formatrice e Coach, esperta in formazione teatrale, membro del Forensics Group e di Criminal Meet.

Stefano Donno

Filosofo, fotografo digitale, editore. Autore di diverse pubblicazioni in ambito poetico ed esoterico. Suo articoli sono apparsi su prestigiose sedi editoriale nazionali e internazionali. Diversi componimenti poetici sono inseriti in prestigiose antologie in Italia e all’estero. Del suo lavoro si sono interessati financo quotidiani e riviste del Messico, e del Vietnam.

I libri de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno presentati durante l’evento:

Dagli antichi altari al culto di Satana a cura di Antonia Depalma e Vincenzo de Lisio – Collana Universo del Mistero diretta da Mario Contino

Ecco una nuova singolare pubblicazione dal titolo significativo “Dagli antichi altari al culto di Satana” a cura di Antonia Depalma e Vincenzo de Lisio Collana Universo del Mistero diretta da Mario Contino (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). Antiche pratiche, talvolta basate sul bisogno di una conoscenza più autentica, sono state assoggettate ad un relativismo temporale che ha modificato, di generazione in generazione, l’agire, ed ha integrato un simbolismo sempre più ampio distaccandosi, talvolta, dagli usi più arcaici in favore di nuovi approcci. Questo volume si pone come manuale per la conoscenza storica e simbolica, a fini investigativi nell’ambito della criminogenesi e della criminodinamica, analizzando le correnti che caratterizzano il mondo dell’iniziatico e dell’occulto che, nella sua complessità, ha dato origine a forme devianti e che talvolta diventa il protagonista di scenari di cronaca nera.

Antonia Depalma

Laureanda in giurisprudenza, è esperta di Criminologia Clinica con particolare riferimento alla realtà settaria satanista ed esoterica.

Stalking sconfiggerlo si può! 

Un libro per aiutare le donne ad affrontare situazioni senz’altro incresciose che qualche volta sfociano in vere e proprie tragedie: si tratta dello stalking, tema a cui è dedicato un libro del magliese Antonio Russo. Nel saggio sono raccontate anche due esperienze di donne che sono state aiutate. Consigli, ammonimenti, indicazioni da Antonio Russo, criminologo, per 24 anni nell’Arma dei carabinieri e che nell’introduzione esplicita il suo obiettivo: «Con questa guida mi propongo di fornire informazioni sul tema dello stalking e di dare consigli, suggerimenti, pareri alle persone che ne sono vittima, perché il primo passo per evitare che le donne (in modo particolare, ma non unico) continuino a essere oggetto di violenza è l’informazione, il raggiungimento della consapevolezza che ciò che subiscono è punibile per legge e che possono contrastare il loro persecutore».

Antonio Russo

Lavora presso gli uffici della Stazione dei Carabinieri di Lecce, per poi dedicarsi  al mondo criminologico e investigativo.

Le figlie delle onde di Valentia Madonna

Vicende nati dalla sua fantasia s’intrecciano con eventi storici e luoghi realmente esistenti. Senza mai rinunciare agli elementi che caratterizzano le sue storie, ovvero la musica e il mare, la psicologia e il mistero, Valentina Madonna dà vita a un nuovo Mystery che s’ispira sfacciatamente alla produzione letteraria della sua scrittrice preferita, Agatha Christie.

Valentina Madonna – Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Parma, Valentina Madonna fino ad oggi si è occupata di musica, esibendosi come soprano lirico e come interprete di canto jazz. 

“VITTIME E CARNEFICI” proseguirà in altre città italiane.

La telefonata di Stasi ai Soccorsi nel caso “Garlasco”

La chiamata di Stasi ai soccorsi è stata considerata incoerente e incongruente, ma di fatto, non sono stati applicati criteri …