Autore: <span>Mirco Turco</span>

EMDR – Movimento degli occhi e Trauma

Il movimento degli occhi nell’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite i Movimenti Oculari) consiste in un processo in cui il terapeuta guida il paziente a seguire con gli occhi un oggetto in movimento, spesso una penna o un dito, da un lato all’altro dello schermo visivo. Questo avviene mentre il paziente rievoca un ricordo traumatico o un evento stressante.

  • I movimenti oculari attivano una stimolazione bilaterale del cervello, il che significa che coinvolgono entrambi gli emisferi cerebrali. Questo può facilitare la rielaborazione delle esperienze traumatiche.
  • Mentre il paziente ricorda l’evento, il movimento degli occhi può contribuire a ridurre l’intensità emotiva associata al ricordo, rendendolo meno angosciante.
  •  Si ritiene che l’EMDR favorisca l’integrazione delle memorie traumatiche, permettendo una rielaborazione più sana e adattiva delle esperienze passate.
  •  I movimenti oculari possono anche aiutare a migliorare la concentrazione e la lucidità mentale, facilitando un’elaborazione più efficace dei ricordi.

In sintesi, il movimento degli occhi nell’EMDR è un elemento chiave che supporta la rielaborazione dei ricordi traumatici, contribuendo a una diminuzione del loro impatto emotivo e favorendo una migliore integrazione delle esperienze vissute.

Inoltre …

  1. Le immagini mentali sono fondamentali per la memoria episodica.
    La difficoltà nel creare immagini mentali porta a una diminuzione della memoria episodica. È interessante notare che, quando ricordiamo un’esperienza, le aree corticali sensoriali coinvolte vengono riattivate.
  2. La memoria episodica è un processo attivo.
    Ricordare un evento non equivale a recuperare semplicemente un’informazione, ma implica un processo di costruzione attiva della memoria. In questo senso, richiamare un ricordo non è come estrarre un oggetto da un contenitore e rimetterlo al suo posto. Infatti, il processo di ricordare modifica la traccia mnemonica stessa, quindi la prossima volta il ricordo potrebbe apparire diverso.
  3. L’importanza dei movimenti oculari nelle immagini mentali.
    Il movimento degli occhi durante la visualizzazione di immagini rievoca quello che avviene quando percepiamo una scena reale. I nostri movimenti oculari spontanei durante la visualizzazione rispecchiano il contenuto dell’immagine. Ad esempio, quando osserviamo un modello in una griglia, i movimenti oculari sono simili a quelli effettuati mentre lo visualizziamo. Inoltre, bloccare artificialmente i movimenti oculari riduce la chiarezza e, spesso, la capacità di formare immagini mentali.

Combinando questi tre concetti scientifici, si comprende come funzioni l’EMDR. Quando una persona rievoca un evento traumatico mentre muove gli occhi, questo movimento diminuisce l’intensità delle immagini mentali legate a quel ricordo. Poiché il processo di ricordare altera la rappresentazione mnemonica, la memoria viene ricodificata in modo meno vivido.

Pertanto, l’EMDR si basa su solide evidenze scientifiche in continuo sviluppo, studiate da oltre 30 anni. Ci sono motivi chiari per cui è efficace, provenienti da diverse aree della ricerca psicologica, il che può contribuire a migliorare questo già valido approccio nel trattamento di vari problemi legati al trauma.

Il Protocollo EMDR

  • L’EMDR si basa sull’idea che i traumi non elaborati possano rimanere “bloccati” nel sistema nervoso, causando sintomi psicologici. I movimenti oculari e le stimolazioni bilaterali possono facilitare l’elaborazione di queste esperienze, simile ai processi di rielaborazione che avvengono durante il sonno REM. Studi neurobiologici suggeriscono che l’EMDR può modificare l’attività cerebrale, migliorando la regolazione emotiva e la resilienza.

 

Quali sono le 8 fasi della Tecnica EMDR

Le otto fasi della terapia EMDR sono:

  1. Rilevazione della storia e pianificazione del trattamento: In questa fase, il terapeuta raccoglie informazioni sulla storia del cliente e identifica i ricordi target.

  2. Preparazione: Il terapeuta spiega il processo della terapia EMDR, i termini e stabilisce le aspettative. Vengono affrontati tutti i dubbi e le domande del cliente e viene creato un ambiente sicuro.

  3. Valutazione: Il terapeuta esamina e valuta in modo approfondito i ricordi, i sentimenti, le convinzioni, ecc.

  4. Desensibilizzazione: Il terapeuta utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale per elaborare i ricordi.

  5. Installazione: Vengono installate credenze positive su di sé per sostituire le credenze e gli affetti negativi associati ai ricordi.

  6. Scansione corporea: Qualsiasi sintomo fisiologico residuo viene eliminato con un’ulteriore stimolazione bilaterale.

  7. Chiusura: Il cliente viene riportato a un equilibrio sicuro e tranquillo al termine della seduta.

  8. Rivalutazione: Il terapeuta verifica che tutti gli aspetti della memoria siano stati completamente elaborati.

per info e contatti: dr.mircoturco@gmail.com

 

Che cos’è l’EMDR

Che cos’è?

L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, è una tecnica psicologica e psicoterapica sviluppata da Francine Shapiro negli anni ’80. È particolarmente utilizzata nel trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) e di altre condizioni legate a esperienze traumatiche.

L’EMDR si basa sulla teoria che i traumi non elaborati possano rimanere “bloccati” nel sistema nervoso, causando sintomi fisici e psicologici. Attraverso la stimolazione bilaterale, l’EMDR sembra facilitare il processo di rielaborazione di questi ricordi, permettendo al cervello di integrarle in modo più adattivo.

Motivi per cui Funziona

  1. Elaborazione del Traumatico: La stimolazione bilaterale può attivare il sistema di elaborazione naturale del cervello.
  2. Riduzione dell’Attivazione Emotiva: La desensibilizzazione aiuta a ridurre l’intensità emotiva dei ricordi traumatici, rendendoli meno disturbanti.
  3. Reinserimento di Pensieri Positivi: L’EMDR consente l’installazione di pensieri adattivi, aiutando il paziente a costruire una narrativa più positiva e funzionale.
  4. Integrazione Corporea: L’approccio mira a collegare l’esperienza emotiva e corporea, permettendo una maggiore consapevolezza e gestione delle reazioni fisiche.
  5. Su un piano neurofisiologico: aumenta la connettività tra alcune aree cerebrali e riduce l’attivazione dell’amigdala, quindi, il ricordo evolve o torna riscrivibile per un processo di sintesi proteica e/o spostamento nella Memoria di Lavoro.

Quindi?

L’EMDR è un approccio innovativo basato su evidenze, con un solido supporto scientifico. È efficace nel trattamento di traumi e sintomi correlati, grazie alla sua capacità di facilitare la rielaborazione dei ricordi traumatici attraverso un approccio integrato che coinvolge emozioni, pensieri e sensazioni corporee.

Evidenze …

3/6 sedute: 77-100% remissione sintomi (Le sedute possono aumentare in caso di politrauma)

Si può usare anche per … ?

Fobie, Ansia, Lutto, Dismorfismo, Dolore cronico, Depressione, … anche con i bambini!

 

Ipnosi e Apprendimento

L’ipnosi ha trovato applicazioni in vari contesti terapeutici. Più recentemente, si è indagato il suo potenziale per potenziare l’apprendimento e la memoria, con risultati promettenti. Ma come funziona esattamente l’ipnosi nel migliorare l’apprendimento? Quali meccanismi psicologici e neurologici sono coinvolti?

Ipnosi e concentrazione

Uno dei fattori chiave che rende l’ipnosi utile nell’apprendimento è la sua capacità di migliorare la concentrazione e di ridurre le distrazioni. Quando una persona entra in uno stato ipnotico, l’attenzione è focalizzata su stimoli specifici, mentre altri pensieri vengono messi da parte. Questo stato mentale ottimale, detto anche “trance”, può facilitare l’acquisizione di nuove informazioni, soprattutto in contesti educativi o di apprendimento di nuove abilità.

Secondo alcuni studi, l’ipnosi può migliorare la memoria a lungo termine e la capacità di richiamo. Gruzelier et al. (2002) hanno scoperto che soggetti in stato di ipnosi dimostravano un miglioramento nella memorizzazione di informazioni complesse rispetto a coloro in uno stato di veglia normale. La ridotta distrazione e l’attenzione focalizzata sembrano giocare un ruolo importante.

Ipnosi e stress legato all’apprendimento

L’apprendimento può essere ostacolato da ansia e stress, soprattutto in contesti come esami o performance pubbliche. L’ipnosi, grazie al suo potere di ridurre lo stress e l’ansia, può creare un ambiente psicologico più favorevole per l’apprendimento. Un individuo rilassato è generalmente più ricettivo alle informazioni e più capace di accedere a ciò che ha imparato.

Uno studio condotto da Barabasz e Spiegel (1989) ha mostrato che studenti ansiosi che avevano ricevuto sessioni ipnotiche miglioravano significativamente i loro risultati accademici rispetto a coloro che non avevano seguito la terapia. La riduzione dell’ansia da prestazione permetteva loro di accedere con maggiore facilità alle informazioni durante gli esami.

Meccanismi neurobiologici coinvolti

L’ipnosi sembra influenzare direttamente l’attività cerebrale. Studi di neuroimaging hanno mostrato che in stato ipnotico si attivano aree del cervello legate all’apprendimento e alla memoria, come l’ippocampo e la corteccia prefrontale. Queste aree sono essenziali per l’elaborazione e l’archiviazione di nuove informazioni.

Inoltre, l’ipnosi può migliorare l’apprendimento implicito, cioè quel tipo di apprendimento che avviene senza una consapevolezza esplicita del processo di acquisizione. Questo è particolarmente utile in contesti come l’apprendimento di lingue o abilità motorie, in cui l’allenamento ripetitivo gioca un ruolo fondamentale.

Applicazioni pratiche

L’ipnosi viene utilizzata in diversi ambiti per migliorare l’apprendimento:

  • Apprendimento linguistico: Sessioni ipnotiche possono essere usate per migliorare l’acquisizione di una seconda lingua, grazie alla ridotta ansia e alla maggiore concentrazione.
  • Sport e abilità motorie: Atleti professionisti hanno usato l’ipnosi per migliorare l’apprendimento di movimenti complessi, visualizzando le tecniche e perfezionando le prestazioni.
  • Memorizzazione accademica: L’ipnosi può essere utilizzata per facilitare la memorizzazione di grandi quantità di informazioni in preparazione di esami o prove accademiche.

L’ipnosi non è sicuramente una bacchetta magica per l’apprendimento, ma è uno strumento potente che può ottimizzare il processo in determinate condizioni. Grazie alla sua capacità di ridurre l’ansia, migliorare la concentrazione e facilitare l’apprendimento implicito, l’ipnosi offre un potenziale interessante nel potenziamento delle capacità cognitive. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio i meccanismi alla base e stabilire protocolli più precisi per il suo utilizzo in contesti educativi.

Ipnosi e Gestione del dolore

L’ipnosi si è dimostrata uno strumento efficace per il controllo e la gestione del dolore. In particolare, viene utilizzata per ridurre la percezione del dolore cronico, migliorare la qualità della vita e diminuire l’uso di farmaci analgesici.

Come funziona l’ipnosi nella gestione del dolore?

Durante uno stato ipnotico, l’individuo è profondamente concentrato e rilassato, ma non perde il controllo delle sue facoltà mentali. La mente diventa più ricettiva a suggerimenti che possono modificare la percezione del dolore. Diversi studi hanno dimostrato che l’ipnosi influisce sui circuiti neuronali legati alla percezione sensoriale, alterando la risposta del cervello agli stimoli dolorosi.

Un importante studio di meta-analisi ha dimostrato che l’ipnosi riduce significativamente il dolore acuto e cronico. Questo risultato è stato confermato da una revisione sistematica condotta da Montgomery et al. (2000), che ha mostrato come l’ipnosi riduca il dolore post-operatorio e la necessità di anestetici in contesti chirurgici .

Applicazioni cliniche dell’ipnosi

L’ipnosi è stata applicata con successo in numerose situazioni cliniche:

  • Dolore cronico: in condizioni come la fibromialgia e l’artrite, l’ipnosi ha dimostrato di ridurre la percezione del dolore, migliorare la qualità del sonno e ridurre lo stress .
  • Cure palliative: viene utilizzata per alleviare il dolore in pazienti oncologici e migliorare il benessere psicofisico, riducendo l’uso di oppiacei .
  • Procedure mediche invasive: in contesti come chirurgia, biopsie o cure dentali, l’ipnosi si è dimostrata efficace nel ridurre l’ansia e il dolore .

Meccanismi neurobiologici

Studi di neuroimaging hanno evidenziato che l’ipnosi modula l’attività di specifiche aree cerebrali coinvolte nella percezione del dolore, come la corteccia cingolata anteriore, l’insula e la corteccia somatosensoriale . Questi cambiamenti indicano che l’ipnosi non agisce semplicemente come un placebo, ma interviene direttamente sui meccanismi cerebrali che regolano il dolore.

Un recente studio internazionale

Abstract

Questa è la prima meta-analisi completa in circa 20 anni di tutti gli studi controllati sull’uso dell’ipnosi per alleviare il dolore clinico. Per essere inclusi, gli studi dovevano utilizzare un modello misto o tra soggetti in cui un intervento di ipnosi veniva confrontato con una condizione di controllo per alleviare qualsiasi forma di dolore clinico. Dei 523 record esaminati, 42 studi che incorporavano 45 prove di ipnosi soddisfacevano i criteri di inclusione. Le nostre stime più conservative dell’impatto dell’ipnosi sul dolore hanno prodotto dimensioni dell’effetto ponderate medie di 0,60 (p ≤ 0,001) per 40 prove post e 0,61 (p ≤ 0,001) per 9 prove di follow-up. Queste dimensioni dell’effetto rientrano nell’intervallo medio secondo le linee guida di Cohen e suggeriscono che il partecipante medio che riceveva ipnosi ha ridotto il dolore più di circa il 73% dei partecipanti di controllo. L’ipnosi è stata moderata dalla qualità metodologica complessiva delle sperimentazioni: la dimensione media dell’effetto ponderato dei 19 post-sperimentazioni senza valutazioni di rischio elevato su nessuna delle dimensioni del rischio di bias Cochrane era 0,77 (p ≤ 0,001). L’ipnosi è stata anche moderata dalla suggestionabilità ipnotica, con 6 post-sperimentazioni che hanno prodotto una dimensione media dell’effetto ponderato di r = 0,53 (p ≤ 0,001). I nostri risultati rafforzano l’affermazione che l’ipnosi è un intervento molto efficace per alleviare il dolore clinico.

Rif. Leonard S. Milling, Keara E. Valentine, Lindsey M. LoStimolo, Alyssa M. Nett, und Hannah S. McCarley. Tradotto dal dr. Arnaldo Lovecchio

 

 

Premio “Miglior Autore al Golden Books Awards”

Intelligence Report

Di seguito, l’interessante raccolta dei comunicati stampa relativi alla XIII edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria 2023/2024 – Società Italiana di Intelligence.

A pag. 14 il mio intervento: I poteri della mente: una risorsa per l’Intelligence

PDF view of the file Raccolta dei comunicati stampa XIII edizione Master Intelligence A.A. 2023-2024.pdf

Return to view details about Raccolta dei Comunicati Stampa delle Lezioni della XIII Edizione del Master in Intelligence Raccolta dei comunicati stampa XIII edizione Master Intelligence A.A. 2023-2024.pdf

 

Programma X – Un viaggio sconvolgente

Ho scritto questo libro perché sento il dovere di condividere la mia esperienza e mettere in guardia gli altri.

Sono stato trascinato in un mondo oscuro e pericoloso, dove l’occultismo e l’alta finanza si intrecciano per manipolare e sfruttare le persone vulnerabili.

Ho pagato un prezzo alto, sia fisicamente che mentalmente, e non voglio che altri facciano la stessa fine. Questo libro, che consegno ai lettori e alla scienza, è la mia testimonianza, un monito per chiunque possa trovarsi a vivere quello che ho vissuto. Spero che la mia storia possa essere d’aiuto a qualcuno” (Giorgio Vita)

“Programma X” è un’opera che narra di un’esperienza che, apparentemente, valica i confini della razionalità di cui è stato protagonista e testimone l’autore Giorgio Vita. Il racconto, riportato per scelta editoriale nella sua integra genuinità e autenticità, apre delle finestre verso la comprensione dell’incredibile, ignoto ed eccezionale, lavorìo della mente umana. Partendo dalla propria storia, l’autore delinea a chiari tratteggi la sua personalità la quale è il prodotto di un’equazione riportante la determinazione del “sé”, oggetto d’indagine e studi approfonditi da parte della filosofia, sociologia e psicologia. Molti punti del racconto dell’esperienza vissuta dall’autore di “Programma X” offrono delle prospettive che potrebbero essere lette ed identificate con l’aiuto e il supporto dato dalle teorie delle scienze umane: emergono, infatti, aspetti inerenti alle dinamiche del gruppo, al concetto di devianza sociologica, alla situazione psicologica del protagonista e, persino, a quelle che possono apparire come dinamiche settarie; il culmine del racconto è, infatti, il cosiddetto “rituale”, che relativamente alla narrazione associa a sé delle peculiarità che talvolta assumono dei caratteri che spaziano dal magico-paranormale all’improbabile o surreale. (dalla prefazione di Antonia Depalma)

L’editore: Caro lettore, siamo lieti di presentarti un singolare volume “Programma X” di Giorgio Vita. Il nostro autore ha deliberatamente (attraverso il suo flusso di coscienza) plasmato il suo libro come un enigma, un puzzle da comporre e un rebus da risolvere. Attraverso le pagine di questo libro, Vita ha intessuto un intrico di simboli, enigmi e riferimenti occulti, sul vissuto di qualcosa che esula da qualsiasi indagine razionale, creando una narrazione che sfida la logica del lettore. Tuttavia, Giorgio Vita ha fatto una scelta audace e inusuale: ha deciso di tralasciare all’interno del libro il rituale di cui è stato vittima. Questa omissione è il risultato di due motivi cruciali che l’autore ha voluto condividere con il suo pubblico.

Innanzitutto, Vita confessa di temere per la sua incolumità. Rivela l’esistenza di una misteriosa psico-setta dell’alta finanza, potentemente radicata in un’importante Capitale europea in cui lui ha vissuto per qualche tempo, e che potrebbe raggiungerlo per ostacolarlo o, peggio ancora, infliggere danni a lui e ai suoi cari.

Il suo timore è palpabile nelle pagine del libro che lo riguardano direttamente con il suo contributo, e ciò aggiunge un elemento di suspense e pericolo al già intrigante contesto psicologico, che non è fiction ma tracciato biografico ed autobiografico reale. In secondo luogo, l’autore ha espresso il desiderio di riservare il racconto del rituale per le presentazioni pubbliche del libro. Preferisce condividere questa parte fondamentale della sua esperienza di persona, nel contesto di eventi dedicati ai lettori più attenti e curiosi.

In questo modo, oltre a svelare il mistero, Giorgio Vita desidera instaurare un rapporto più intimo con il suo pubblico, creando un’esperienza unica e coinvolgente durante le presentazioni di “Programma X”.

A cura del Dr. Mirco Turco (Psicologo, Criminologo, Direttore Scientifico del Forensics Group e Criminal Meet, Direttore Editoriale di Obscura)

E con la consulenza della Dr.ssa Alessandra Abatelillo (Avvocato, Criminologa, Grafologa Socio del Forensics Group e membro di Criminal Meet)

Dr.ssa Federica Perrucci (Esperta in Analisi Comportamentale e membro di Criminal Meet)

 

INFO LINK

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/03/programma-x-di-giorgio-vita-cura-del.html

SoftSkills.Masterclass

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“Soft skills” si traduce comunemente come “competenze trasversali”. Queste sono abilità personali e sociali che consentono di interagire efficacemente con gli altri e di affrontare le sfide della vita quotidiana. Alcuni esempi di competenze trasversali includono la comunicazione, il lavoro di squadra, l’adattabilità, la risoluzione dei problemi, l’intelligenza emotiva, il leadership, la gestione del tempo e le abilità interpersonali. Queste competenze sono fondamentali in diversi contesti, come il lavoro, le relazioni personali e lo sviluppo individuale.

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