La claustrofobia è una fobia specifica (DSM-5), caratterizzata da un’intensa e persistente paura degli spazi chiusi o ristretti, come ascensori, stanze senza finestre, tunnel, metropolitane o aerei. La persona prova ansia o panico al pensiero o all’esposizione a questi luoghi. La paura è sproporzionata rispetto al pericolo reale. Porta spesso ad evitamento o forte disagio.
Sintomi comuni
Fisici:
- Palpitazioni, sudorazione, tremori
- Difficoltà a respirare, senso di soffocamento
- Nausea, vertigini
Psicologici:
- Sensazione di “perdere il controllo”
- Paura di morire o “impazzire”
- Desiderio urgente di uscire o scappare
Comportamentali:
-
Evitamento di ascensori, stanze chiuse, auto, bagni pubblici, aerei, ecc. 
Cause principali
- Esperienze traumatiche (es. essere rimasti chiusi in uno spazio ristretto da piccoli)
- Modello di apprendimento (vissuto di un genitore ansioso o fobico)
- Predisposizione biologica (maggiore reattività del sistema limbico)
- Distorsioni cognitive (esagerazione del pericolo, pensieri catastrofici)
Trattamenti efficaci
1. Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)
È il trattamento più supportato dalla ricerca.
Include:
Esposizione graduale agli spazi chiusi (in vivo o virtuale)
Ristrutturazione cognitiva
Tecniche di rilassamento e gestione dell’ansia
2. Esposizione in realtà virtuale (VRET)
Simula spazi chiusi in un ambiente controllato e sicuro.
Riduce l’evitamento ed è altamente efficace anche in poche sedute.
3. Tecniche di desensibilizzazione sistematica
Si abbina spesso alla CBT: esposizione + rilassamento progressivo e/o Ipnosi
4. EMDR
Può essere utile se la fobia ha origine da un trauma specifico.
5. Farmaci (solo in casi gravi)
Benzodiazepine o SSRI possono essere usati a supporto, non come prima scelta.
Claustrofobia e comorbidità
Spesso coesiste con: Disturbi di panico, Agorafobia ,Altre fobie specifiche, Disturbi ossessivo-compulsivi o post-traumatici, …

KLOVER è una esperienza di Realtà Virtuale pensata per aiutare chi soffre di claustrofobia. Grazie all’esposizione graduale a situazioni che generano ansia, permette di affrontare la paura degli spazi chiusi in modo sicuro e controllato. Gli scenari disponibili sono dieci: cantina, stanza da letto, metropolitana, treno, ascensore, grotta, bunker, bagno pubblico, risonanza magnetica e cinema. Ogni ambiente è suddiviso in step progressivi, che aumentano gradualmente la sensazione di disagio per favorire il superamento della paura. L’obiettivo è ridurre o eliminare la risposta d’ansia, consentendo al paziente di sentirsi più sicuro. Con KLOVER, il terapeuta ha uno strumento innovativo per aiutare il paziente a sviluppare le capacità necessarie per affrontare situazioni prima temute, ma in un ambiente protetto, come lo studio del professionista.

| Tipo di Paziente |
Numero di Sedute VRET |
Note |
| Lieve |
4–6 |
Ansia moderata, evita pochi spazi chiusi |
| Moderata |
6–8 |
Ansia frequente, evitamento più marcato |
| Grave |
8–10+ |
Panico intenso, evitamento severo, comorbidità ansiosa |
| Paziente con trauma associato |
10–12 |
Integrazione con EMDR, IPNOSI o terapia aggiuntiva |
| Paziente altamente motivato |
3–5 (intensivo) |
Sedute più frequenti, protocolli brevi e intensivi |
| Paziente con scarsa compliance |
10+ |
Necessita rinforzi e supporto prolungato |
Fonti scientifiche principali:
-
Wiederhold, B. K., & Wiederhold, M. D. (2005). Virtual Reality Therapy for Anxiety Disorders.
-
Opriș, D., et al. (2012). Virtual reality exposure therapy in anxiety disorders: A meta-analysis. Depression and Anxiety, 29(2), 85–93.
-
Botella, C., et al. (2007). Virtual reality exposure in the treatment of claustrophobia: A case report. Behavior Research and Therapy, 45(12), 2671–2678.
-
American Psychological Association (APA) Guidelines for Exposure Therapy.
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