Antistress Experience: Un nuovo Brand per chi investe sul fattore umano
La Risorsa Umana oggi, alla luce dei numerosi cambiamenti lavorativi ed organizzativi, andrebbe “ripensata”. La necessità è sempre e comunque affidarsi alla Persona e alle sue Qualità che non sono solo quelle professionali ma anche e soprattutto “trasversali”, ovvero quelle che fanno la differenza! Tale assunto riguarda tutte le imprese, piccole, medie e grandi e ogni settore di riferimento.
Di fatto, oggi, dovremmo andare al di là dei meri processi di selezione e valutazione della Risorsa Umana, anche in ottemperanza, (potrebbe suonare anche in modo ironico), a normative esistenti riguardo i “Diritti e responsabilità dei partecipanti” (appendice A), UNI ISO 10667, alle procedure di selezione e valutazione:
“… essere trattato con cortesia, rispetto, coerenza ed imparzialità; essere valutato secondo linee guida professionali ed appropriate, anche in relazione a come verranno usati gli esiti della valutazione; ricevere una spiegazione prima della valutazione su obiettivi, tipo di prove, gestione ed utilizzo degli esiti; avere la valutazione somministrata ed i risultati interpretati da persone adeguatamente formate che seguono codici d’etica professionale, o da sistemi predisposti da persone aventi queste caratteristiche”.
Ma andiamo ben oltre. Se da un lato si fa riferimento ad una regolamentazione precisa che attiene proprio i processi di valutazione delle persone e dei gruppi e che al contempo costituisce un chiaro esempio di evoluzione di un sistema di pratiche, prassi, procedure, regole, dall’altro lato, dobbiamo sottolineare la rilevanza del “mettere in sicurezza” anche tale valutazione, seguendo un processo corretto ed equo.
Il progetto “ISO Project Committee Psychological Assessment”, di qualche anno fa, ha proprio discusso ed approvato lebest practice riconosciute internazionalmente, in quanto tali globalmente applicabili, riferite ai processi di: recruitment e selezione, orientamento professionale, sviluppo personale e coaching, promozione e piani di successione, piani di outplacement e pensionamento.
Tale norma internazionale rappresenta, pertanto, una vera innovazione pragmatica per le attività di valutazione durante l’intero ciclo di vita professionale (A. Rolandi), e costituisce anche il substrato che motiva, ancora una volta, l’espressione “Certificazione del Fattore Umano” che significa, in primis, procedere in modo etico, corretto, valido e attendibile.
Certificare il Fattore Umano equivale ugualmente a far risparmiare l’Azienda in termini di disorientamento professionale, demotivazione, assenteismo, sino a prevenire situazioni più articolate e rischiose che aprono le porte a scenari criminologici (spionaggio, inside attack, …). Certificare il Fattore Umano significa anche “preoccuparsi” della salute del lavoratore e dell’Azienda, al di là delle normali e direi ovvie leggi esistenti. Vuol dire, quindi, prevenire non solo lo stress ma anche altre situazioni peculiari (burnout, mobbing, straining, stalking occupazionale, ect).
Tralasciamo, per ora, retorica, ironia, sarcasmo e simili in materia di “chi fa che cosa” e soprattutto “come” e andiamo, nuovamente, oltre.
Partirà a maggio di quest’anno un Sistema di Certificazione delle Eccellenze nelle attività Antistress del segmento turistico-ricettivo, con la possibilità strategica, di allargarlo agli altri settori e ambiti lavorativi.
Si tratta di una mia idea progettuale che sposa le motivazioni e le strategie organizzative e lavorative dell’Antistress Academy, sita in una realtà salentina e che ha incontrato il supporto e la collaborazione di esperti internazionali.
Obiettivo primario è quello di diffondere un nuovo “brand antistress” attraverso un sistema unificato di valutazione, controllo e monitoraggio. Tale brand amplifica la risonanza delle strutture sul mercato nazionale e internazionale e, di fatto, promuove una Qualità certificata delle strutture, dei servizi e del personale.
L’idea di un marchio di Qualità nasce dall’esigenza concreta di certificare le eccellenze nel settore turistico-ricettivo e in generale in altri settori dove oltre alle strutture aziendali, organizzative, lavorative e di servizi, viene posto in prima attenzione il Capitale Umano.
Si tratta, dunque, di promuovere e premiare al contempo (con un marchio di certificazione) quelle strutture e quindi quelle realtà organizzative che investono strategicamente nelle politiche antistress. Si parte dall’idea di diffondere le buone prassi aziendali in materia di Fattore Umano e Politiche Antistress.
In un mondo sempre più pregno di certificazioni di qualità, il nuovo brand pensato offre all’azienda stessa di investire concretamente nelle politiche antistress. Il brand proposto non si limita, come accennato, solo al settore turistico-ricettivo ma anche a tutte quelle aziende e alle persone che credono e investono nelle politiche antistress e si preoccupano del benessere organizzativo e del lavoratore. Non è un caso che la certificazione per tali aziende poggia le fondamenta metodologiche anche in materia legislativa (obbligo valutazione stress lavoro-correlato).
Le certificazioni di qualità esistenti, ad oggi, ruotano quasi sempre in seno ai concetti di sicurezza, struttura, idoneità, responsabilità sociale ed altri elementi o fattori poco tangibili per persone non addette ai lavori o per i “semplici” clienti che vogliono ricercare il massimo da una struttura turistico-ricettiva.
Il marchio pensato riduce tale empasse e crea un forte impatto nella clientela. Sapere che la struttura investe ed è certificata per le politiche antistress aumenta la fiducia, la propensione alla scelta, il passaparola, la fidelizzazione.
Un marchio, che oltre ad essere inteso in termini di Prevenzione e Salute, è anche fondamentalmente, uno strumento di marketing diretto se vogliamo. La stessa certificazione ha, al contempo, valore individuale, poiché spendibile in termini di autopresentazione, oltre a rappresentare un accrescimento in termini cognitivi, emotivi e motivazionali.
L’impatto sociale è inoltre enorme, considerando che lo stesso personale è attentamente valutato e formato e si avvale di specialisti del settore sempre al loro fianco. Lo stesso lavoratore, di fatto, percepisce una maggiore giustizia organizzativa, si fida maggiormente delle politiche dirigenziali, sarà più soddisfatto e quindi fornirà una prestazione ottimale. Si innesca, quindi, un circuito virtuoso.
L’organizzazione, che sia turistico-ricettiva o che appartenga ad altri settori, ne risulta di conseguenza avvantaggiata, non solo come performances ma anche nella pubblicizzazione esterna e sul mercato.
Il nuovo brand significa strutture d’eccellenza ma anche avere il personale che oltre ad essere qualificato, è motivato, formato ed è spinto verso elevate prestazioni: Qualità del Fattore Umano.
Il marchio di certificazione antistress partirà, operativamente, in settembre 2016, con attività esperienziali e tipo action training, in cui il partecipante, oltre ad essere immerso in un contesto affascinante e centrato sul benessere, come quello offerto da Iberotel Apulia, Antistress Resort in Ugento, seguirà delle attività strutturate in materia antistress nel corso di una settimana, che lo impegneranno e coinvolgeranno a 360°.
Il progetto illustrato, oltre ad essere innovativo, rappresenta al contempo un’azione pragmatica e concreta centrata sulla Persona e sulle Organizzazioni. Obiettivo fondamentale: salute e benessere.
di Mirco Turco
Bibliografia di riferimento.
- Annalisa Rolandi. La norma per una valutazione utile: la UNI ISO 10667 per la valutazione delle persone e dei gruppi in contesti lavorativi. Qi, il magazine online di Hogrefe Editore, aprile 2013.
- Mirco Turco. Il fattore umano: una realtà innovativa in materia di psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Notiziario Ordine Psicologi regione Puglia. N. 8, sett. 2012.
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